(Lwów, Polonia, 21 giugno 1945 – vivente), romanziere e saggista polacco. Uno scrittore che tiene un diario lo usa per registrare ciò che sa; nelle poesia e nei racconti mette quello che non sa. (citato in Tommaso Giartosio, Perché non possiamo non dirci, Feltrinelli, 2004, p. 138) - ( "Tradimento" Adelphi 2007 )
“Scrivi sui momenti in cui i ponti dell'amicizia/ sembrano più resistenti/ della disperazione./ Scrivi sull'amore,/ sulle serate lunghe,/ sul mattino, sugli alberi,/ sull'infinita pazienza della luce”.
Ricordi Sfoglia i
tuoi ricordi |
Misticismo per
principianti Il giorno era mite, la luce amichevole.
|
Le mie zie Sempre prese da quello che chiamavano l'aspetto pratico della vita (Platone si interessava alla teoria) immerse fino ai gomiti tra coperte, mobili giardini, cucina e dispensa, non dimenticavano mai i sacchetti di lavanda che trasformavano l'armadio della biancheria in un prato. L'aspetto pratico della vita, come la faccia non illuminata della luna, non manca di segreti; quando si avvicinava il Natale, la vita diventava pura prassi e risiedeva temporaneamente nei corridoi si rifugiava nelle valigie e nelle cartelle. Quando qualcuno moriva - purtroppo accadde persino nella nostra famiglia - le mie zie, preoccupate dell'aspetto pratico della morte, allora dimenticavano la lavanda, che però rilasciava in modo gratuito un profumo folle sotto una pesante neve di lenzuoli. |
La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.
Home page | L'autrice del sito | Le pagine del sito