Invocazione alla malinconia | Gli orizzonti si chiudono | Eri voce inobliabile |
Teneramente mia,
ponte tra sofferte
felicità,
ricordo di un sorriso
adolescente,
tu che non passi
e indugi tenera nel
cuore
fra luminarie e folla
che s'addensa
nella sera festiva,
tu non voluto delirio
di pace
da me mai tanto amata,
malinconia.
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Fumo sui tetti
e tu cerchi parole
d'argento.
Ora dei tetti,
ogni parola cade
bruciata dal rosso
dell'Angelus.
Sul ponte calmo
stridono gli sguardi
delle donne d'amore.
Addio, addio sole.
Gli orizzonti si
chiudono.
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Eri voce inobliabile.
Ora, ricordo di un
pianto buono
nell'autunno
opaco.
Ora subiscono i giorni
l'uguale monotonia
e l'anima é foglia
che il tempo
scarnifica.
Pure se, dall'ombra,
una voce mi chiama
il cuore ha un
sobbalzo
e torna l'antico amore
a squassarmi le
viscere.
Allora cerco
disperatamente
un poco di certezza
per legare la vita
a un approdo terreno.
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Mi insegnasti a pregare con la bocca, dopo col cuore, e non sapevo di amarti. Ora che sei lontana tesso un ponte a me stesso negato. Non mi salva l'amore, né il gelo, madre, dolcissimo mito |
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