Poesia: Piccola guida all'analisi testuale
Ritengo utile, dare alcune fondamentali informazioni a chi, da principiante, tenterà di fare l’analisi testuale. Le indicazioni che seguono non sono esaustive, né vogliono limitare la creatività del lettore, possono, tuttavia essere considerate una prima traccia per chi si propone di analizzare un testo poetico. Lo scopo di questo tipo di commento è quello di far vedere come, attraverso alcuni accorgimenti tecnici, la letteratura sia capace di rivelare moltissimo di sé. Per fare una lettura critica di un passo letterario non esiste una "ricetta" sempre uguale, schematica, rigida, che presuppone un'attenzione rivolta sempre alle stesse cose. Esiste però un metodo. Questo metodo è molto semplice, e, una volta acquisito, fare una lettura critica di una poesia diventa un esercizio relativamente facile. Come in tutte le cose, è solo una questione di abitudine: basta imparare a "ragionare" secondo i criteri costitutivi della "letteratura", il suo sistema linguistico, sintattico, strutturale, ecc. a)Il tipo di testo Innanzitutto, è necessario chiedersi di che tipo è il testo che vogliamo analizzare. Salvo casi particolari, una poesia è molto diversa da un brano in prosa, non soltanto per come la visualizziamo, cioè per quanto riguarda il suo aspetto "tipografico" (i paragrafi, gli spazi bianchi, ecc.), ma anche perché fa uso di tecniche narrative e stilistiche diverse. La nostra analisi, le "domande" che dovremo fare al testo, saranno dunque diverse a seconda della tipologia alla quale appartiene. Ma anche all'interno della poesia e della prosa esistono molti tipi diversi di stili. Va dunque precisata, per quanto possibile, una prima distinzione di genere, poi una seconda distinzione di stili. b)Il titolo Il titolo è importantissimo e possiamo essere certi che qualsiasi autore lo sceglie con estrema attenzione, perché sa che è quello che crea il primo contatto con il lettore. Spesso è una specie di brevissimo riassunto di quello che troviamo all'interno del testo (ad esempio I viaggi di Gulliver); altrettanto spesso definisce il personaggio principale (es. Mastro-don Gesualdo), o il luogo in cui si svolge la vicenda (es. La montagna incantata), o il tema prevalente (un sentimento, una realtà, ecc. - es. Delitto e castigo, La nausea). Esso è dunque carico di informazioni, rapide ma preziosissime, da non sottovalutare mai. Esistono anche titoli che sono, per così dire, svianti, nel senso che talvolta non si riesce a capire immediatamente quale rapporto abbiano con il testo in sé. Questi titoli, invece di essere come gli altri che danno fin dall'inizio un'idea del testo, hanno invece una funzione retrospettiva: vanno, cioè, riletti dopo aver finito il testo, e reinterpretati alla luce di esso. Spesso forniscono così un'ulteriore chiave di lettura dell'opera in sé, e, spessissimo, danno perciò di quest'ultima l'idea che ne esista una seconda interpretazione. c)La struttura Che abbiamo a che fare con una poesia, con un romanzo, o con una novella, una struttura c'è sempre, e può essere molto interessante rendersene conto. Se un autore decide di dividere una poesia in determinate strofe, di esprimere un certo contenuto attraverso un sonetto o una poesia libera, oppure se divide un romanzo in una serie di sezioni, paragrafi e sottoparagrafi, ciò denuncia un intento preciso. Spesso una divisione in strofe o in capitoli indica una semplice successione temporale, ma può anche avere un senso più profondo, come quello di presentare aspetti diversi di una stessa cosa, diversi punti di vista, ecc. Con qualche esempio tutto ciò diventerà più chiaro. Importante è accorgersi, mentre si legge, che la letteratura non è lì soltanto per raccontare qualcosa, ma anche per raccontarlo in un certo modo, e che per farlo utilizza anche una struttura, una forma, un genere. Oltre alla struttura generale, è spesso interessante vedere in che maniera le varie parti del testo sono collegate le une alle altre: si tratta, cioè, di vedere che rapporto c'è tra i vari paragrafi, o tra le varie strofe, o tra le varie frasi, o tra i vari capitoli. Questo rapporto può essere di causa/effetto, di opposizione, di spiegazione, di complementarietà, ecc. d)Il tempo Molto importante è anche l'analisi del fattore tempo, inteso in tutti i suoi significati: come contesto, tema, sistema verbale o velocità della narrazione. e) I temi o i campi semantici I temi principali di un testo, resi evidenti da un'analisi dei suoi campi semantici più significativi, spesso aiutano a chiarire il senso di un'opera, a cogliere le sue problematiche principali. Per l'analisi di una poesia, in particolare, ricercare le aree semantiche più ricorrenti equivale ad individuare l'atmosfera generale in cui si colloca il testo (e si sa quanto "l'atmosfera generale" in una poesia sia importante). Ma anche per un testo in prosa la ricerca dei campi semantici è importantissima. Ovviamente però, la ricerca dei temi va organizzata in maniera diversa a seconda che si abbia a che fare con un testo breve o lungo. Ricerca dei temi La ricerca dei campi semantici può partire, ad esempio, da categorie frequenti, come quelle legate ai 5 sensi: - la vista: sono indicati dei colori? quali sono i colori più ricorrenti? l'ambiente descritto è più o meno illuminato/buio? ecc. - l'odorato: si indicano degli odori? ecc. - l'udito: ci sono rumori/suoni? di che tipo sono? sono suoni umani/animali/artificiali? c'è assoluto silenzio? ecc. - il gusto: c'è qualcosa che viene assaporato? ecc. - il tatto: si indicano delle qualità tattili? c'è qualcosa di ruvido/liscio/morbido/duro/freddo/caldo? ecc. Oltre a questi campi semantici, ovviamente, ce ne possono essere altri. Ad esempio, un'altra categoria molto importante riguarda la dimensione spaziale e temporale: tutte le parole o i gruppi di parole che rimandano allo spazio e al tempo come qui, là, domani, nell'infanzia, nell'orto, ecc. In più, per quanto riguarda il tempo, può essere interessante vedere di che tipo sono i tempi verbali più ricorrenti: passati/presenti/futuri? condizionali? ecc. Una volta trovati i temi più interessanti, bisogna chiedersi perché l'autore ha voluto esprimersi così, cioè capire il significato dei campi semantici. A questo livello di analisi ovviamente il risultato dipende dalla propria capacità critica, oltre che dal proprio bagaglio culturale, però anche qui è possibile aiutarsi con alcuni "trucchi". Ci sono campi semantici il sui significato non è difficile da capire, perché associato immediatamente, nella nostra cultura, a un determinato sistema di valori: ad esempio, il campo semantico del rosso è associato automaticamente al sangue, al calore, alla vita, all'amore, alla passione (e così via per tutti i colori); il campo semantico del passato è associato alla storia, alla commemorazione, al ricordo, talvolta all'infanzia; ecc. L'insieme del testo, poi, aiuta a circoscrivere meglio il significato esatto da scegliere tra tutta la gamma simbolica delle associazioni trovate. Certo, non tutti i campi semantici sono così facili da capire. È importante cercare di cogliere il più possibile le associazioni a cui portano singolarmente, e nello stesso tempo avere bene in mente l'insieme del testo che si analizza. L'analisi testuale non è uno strumento che serve soltanto a chi vuole avvicinarsi a un testo come lettore: è anche un utilissimo strumento di autoanalisi per tutti gli scrittori che studiano la propria forma espressiva e vogliono arrivare a dare il meglio di sé. Autrice: Eloise Lonobile
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