Aniel Nudo 

Il ricordo del primo ultimo respiro

 

 

 

Il ricordo del primo ultimo respiro

 

 

La soglia di una inconsapevole realtà

si avvicina ogni giorno di più e quel

limite di gelosa "inappartenenza" al

mondo dei subdoli non vuole essere

raggiunto ne intravisto.

È come un fuoco che brucia l'ultimo

ceppo, una fiamma nitida ma flebile,

uno sguardo intenso, vivo, penetrante e

impenetrabile che subito si volta

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e-height: 150%; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; margin-bottom: 0pt"> Un istante ed è il silenzio, un istante

ed è il mio caos, un istante

ed è il ricordo del primo vagito e poi il ricordo

del primo ultimo respiro e poi il ricordo

della prima volta che si sfiorò la luce.

Ogni tanto, di rado, la mente si contrae,

il tempo si restringe, la mente  perde

spazio e si accarezza con il dorso della mano quel mondo

lontano, troppo lontano per essere visto e s'ode

un lamento e una risata e poi il silenzio d'una eternità

che dev'essere vissuta.

               

                                        

       

 

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