Crisalide

A VOLTE LACRIMANO I SASSI CANI I MIEI DENTI ALBE FIOCCANO NEGLI OCCHI LA STANZA D'INVERNO NELLA PIAZZA DELLE ANIME TRISTI UN'ANIMA INQUIETA DI NOTE

 

 

 

A VOLTE LACRIMANO I SASSI

A volte lacrimano i sassi,
te ne sei mai accorto?
E' quando la terra partorisce
umidità su sentieri battuti
dal vento, come la mia bocca
il pensiero di te.

Non darmi conforto, ma solo
saggezza, quella profumata
di sapone buono e muri a secco,
quella pallida che non conosce
cordogli, quella dove specchiare
tutti i miei pendii.

Altalenami l'anima, fai piovere
sabbia di deserto e polline
di datteri, che sia caldo e dolce
starti ad ascoltare davanti
una finestra aperta e un libro
di poesie mute.

 
CANI I MIEI DENTI

Mi sei piovuto addosso
all'imbrunire, mentre
camminavo su pietre
sconnesse, mosse dal vento
di giorni randagi.

- Chiedo scusa,
non volevo spaventarla,
solo traghettarla
al di là del fiume in piena -

m'hai parlato di te,
mentre grappoli d'occhi
sfilavano l'imbastitura
d'un vestito da sera
chiesto a prestito.

- E' bagnato il suo collo,
fradici i capelli arruffati,
e le mani senza unghie
sono gonfie di pioggia -

t'ho asciugato
e il mio corpo scoloriva,
ma erano tinte inutili
a camuffare le crepe
d'un viso arido.

- Un cane abbaia,
è il suo? - mi chiedesti

cani i miei denti,
a mordere avanzi
che sanno di niente .
 

 

 

 

 

 

ALBE FIOCCANO NEGLI OCCHI

Albe fioccano negli occhi,
e sei tu a mancare .

Panni caldi le palpebre
scendono a oscurare la linea
incerta dei miraggi,
le depressioni salate.

Viene presto sera.

Un manto di stelle
e sono guardiana d'insetti,
che coprono distanze
impossibili da vedere.

Volo via
a raggiungerti.
 

LA STANZA D'INVERNO

Abito il palazzo
delle stagioni invertite
e nella stanza d'inverno
intesso trame di gelo
su finestre rivolte
a un'estate che incombe.

Quando le mie dita
d'aghi e crune
saranno consumate,
scioglierò quei ricami
col fiato e il pensiero.

Mi vedrai ballare
vestita di perle e luce,
mentre fuori la neve
cancellerà le tue impronte.

Ti ritroverò a primavera,
quando i miei capelli
inizieranno a cadere?


 

 

 

NELLA PIAZZA DELLE ANIME TRISTI

Ho portato tutte le mie cose
al mercatino dell'usato,
nella Piazza delle anime tristi
un sabato mattina d'agosto.

Vi ho lasciato anche
il cappotto di lana grigia
che indossavo il giorno
del tuo compleanno, ricordi?

(quando qualcuno ti regalò
un viaggio senza ritorno)

Chissà se chi lo indosserà
potrà sentire la mia memoria
stanca, che si corica la sera
sulla soglia di casa, aspettandoti.

Tra gli oggetti in vendita
ho comprato una penna
per scrivere in versi una vita
che non m'appartiene, sperando

sia più lenta dei tuoi respiri vani .
 

 

 

UN'ANIMA INQUIETA DI NOTE

L'ombra s'infila tra una tazza di caffè
e un fazzoletto ricamato, là dove ieri
pranzammo in silenzio, mani disfatte
nell'acqua piovana caduta sul letto.
 
L'osservo stupita, casto il suo incedere
sui sentieri della memoria, ai confini
di mattine inviolate come cime oltre
le nuvole, in assenza di fiato e di vita.
 
Ti ricordo a piccoli sorsi, a singhiozzi,
a strappi e balzi, nelle balze della gonna
che ancora indosso, illusa d'incantare
il vento come quel giorno le tue dita.
 
Mi toccasti l'anima con la tua anima
inquieta di note, nella notte fatata
dove i cavalli solcano il mare, cercando
pascoli e compagne, e fianchi d'accarezzare.
 
Un caffè amaro non basta a profumare
la stanza in cui eravamo, perché il male
resta aggrappato alle pareti, pipistrello
nella grotta del tempo e del sempre.
 
Ed io non riesco più a volare.

Solo ombre i miei mattini

di fiato e di vento.




 

 

 

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