“Lungi da me il ritornare a quella luce vitale. Lungi da me il ritornare a quei colori da toccare. Non sono riuscito in me a trovare la forza per riuscire a tornare e alle tenebre mi sono lasciato andare.”
A mio zio Massimo, 21/05/05
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“Accade alle volte di meditare su quello che di noi sarà dopo l’ora fatale; nulla, vita, gioia, sofferenza, ora non so, posso solo fantasticare; in una sol cosa non mi vien che da sperare, vorrei tornar giovane, col mio amor potermi accompagnare e un’altra vita poter ricominciare.”
10/06/2004
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“Il solo pensare all’amor che mi hai dato, in questo tragitto di vita vissuto, mi fa nel cuore di nuovo fiorire quel vecchio sorriso che ti fece invaghire e che tanto bene insieme ci fece dormire, cullati da una dolce luce soffusa che ogni difficoltà seppe far svanire, proprio come la nebbia che si dirada alle prime luci del nuovo giorno.”
21/10/2004 |
“Andiamo a fondo, sempre più giù, legati da una catena chiamata colpa ad una roccia chiamata coscienza verso un luogo chiamato nulla.”
6/02/2004 |
“Senza riporre fiducia alcuna nelle persone intorno a noi, la vita altro non ci parrà che vittima di sublimi canti di muse ingannatrici che ci lasceranno la speranza futura di un castello di sabbia in riva al mare che scorge da lontano crescere la marea.”
6/02/2004
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“Più volte l’ ho rincorso, ma lui non si è fermato… Più volte l’ ho chiamato, ma lui non si è voltato… Più volte ho cercato di farlo tornare sui suoi passi, ma lui non ha voluto… Solo quando mi sono fermato lui mi ha permesso di accompagnarlo.”
2003 |
“Uomini… fatti non foste a viver come bruti. Uomini…viver nella paura di divenir cornuti. Uomini…fieri paladini di un’antica convinzione, che ogni animale, cosa o donna sulla terra a voi deva squisita devozione. Uomini…creder in sé stessi e continuar il cammino. Uomini…degli discendenti di quella arcaica virtù di esser in fondo non altro che…uomini.”
11/03/2004
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FENICE (dedicata ad Enzo)
“Viviamo stagioni buie, immersi nella sabbia, calpestati dal vento, inghiottiti dalla siccità, ma poi, d’improvviso, non più miraggio, ma vera oasi di sapori, di odori, di colori e nuova vita fu."
16/02/2004
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IO E TE(dedicata ad Antonella)
“Io e te siamo come il Sole e la Luna: ci incontriamo poche volte alla settimana. Quando uno cala l’altra sorge e viceversa. Ma è proprio in quel minuscolo lasso di tempo, mentre uno lascia all’altra il compito di scandire le ore, che gli sguardi dei due corpi, sotto la luce crepuscolare, si incontrano ed è lì che entrambi capiscono che mai in tutta la loro esistenza potranno fare a meno l’uno dell’altra per lasciare con il sorriso il mondo alle tenebre e per lasciare sorridendo il mondo alla luce e poter dire che un altro giorno è trascorso felice.”
2003
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