LA CURA GIUSTA | UNIVERSALE | COMUNICAZIONE DI RESIDENZA | L' OGGETTO | UN FORNO DI DOLORE | ADDIO |
Certe dicerie vanno prese per quel che valgono A volte tesi, A volte teorie Ma il metodo da cui le sperimentiamo lascia dubbi e polemiche retroattive sulle attività tumorali dei cervelli farmaceutici scettici solo a corpi Salvi e anime Nere..
Un fanale rotto, Una lavatrice gira, Un computer spento e l'anima allo sgabuzzino. Come ho fatto a finere qui,in questa gabbia?
C'era un forno di dolore vicino all'uomo cucinava anime macchiate di rosso cancellando il segno tangibile dell'esistito
d'acre odore s'impregnavano i corpi, non corpi e le vie di mezzo.Luci nere dipingevano gli odiosi macchinari
Con lento succhiare ,sorseggiava il suo bicchiere l'infausto becchino al divino lamentava di essere lontano dallo scempio.
tracce di cenere sporcavano la sua coscenza marcando di nero il suo viso deluso. Accortosi per la prima volta del destino ridicolo
chiese al suo Dio di bruciarlo nel forno alla domanda venne cenere: Non fù più.
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Tracciando una linea retta fino alla fine del mondo riesco a trascinarmi vicino a punti infinitesimali lontani dalle (mie) idee. particelle fatte di massa,occhi e bocche a cui gesti e suoni non bastano per trasmettere la incommunicazione totale,universale inrazionale. A volte anche gli atomi sono pochi per incontrarsi.
Avessi un corpo Avrei forse un' arma proteggendomi cosi dal vento non freddo ma amaro.
Tutta l'anima volge al passato il nulla assume il contorno del mio nome: NESSUNO.
Vidi il tarlo rosicchiare l'amore ogni vergogna era acquisità la gente travestita del titolo: comprava e gettava via raccolsi una vità è la spogliai del dolore apri le mani e lei volò via da me. Le altre ? che marciscano.
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