Flavio P.

 

L'INVERNO IN ANTICIPO.

         

 

 

L'INVERNO IN ANTICIPO.



Mio padre sparisce,

lentamente, un respiro dopo l'altro.

I giorni corrono, il tempo rosicchia via la linfa

ad alcuni più in fretta. crudelmente e senza motivo.

La lotteria della vita, dittatura del censo, trionfo lurido del caso.

Siamo inermi e nudi.

Lo vedo spogliarsi di tutte le forze, assottigliarsi, avvizzire, prima del
tempo.

Vedo una generazione di uomini e donne ammalarsi, franare o accasciarsi

vedo vite rapite dal male e mai più restituite.

L'uomo non dovrebbe sapere come cadrà.

Alcuni invece lo scoprono con grande anticipo, altri giusto in tempo per
guardarsi intorno, stupiti.

giusto il tempo della delusione

Che fottuta rabbia...

Quanti mondi da sfasciare solo per rabbia, quanto male vorrei fare a
qualcuno, uno qualunque.

Vorrei un responsabile da torturare, vorrei togliere vite, e non vedere
appassire chi amo.

Una generazione uccisa dal male della inciviltà, dallo sporco puzzolente
profitto al sapor di piombo e benzene, infame come una micropolvere, nocivo
come il ddt, traditore dalla faccia d'amianto, maledetto spirito positivo e
arrogante, che tutto intacca e muta.

Corrosi,

avvelenati,

vuoti.

Piangiamo le nostre perdite prima del tempo, in questa vita in anticipo,

cosicchè rimanga sempre, a tutti,

il tempo delle solitudini.

 

 



 

 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito