A te piccolo cucciolo nero, deforme, emaciato, smunto, occhi spauriti, che guardano senza vedere, pieni di mosche, che si dissetano delle tue lacrime.
A te piccolo, dei cui passi nudi, nessuno ode il rumore, il cui pianto non è altro che un lamento tenue, inascoltato scrivo a te, figlio non unico di tante madri che non hanno più lacrime da versare, che non hanno latte per sfamare;
vorrei stringerti a me per proteggerti da ogni male carezzare i tuoi capelli secchi come sterpaglie di savana vorrei essere sole per scaldare quei poveri resti di cucciolo d’uomo, essere fiume per inumidire le tue labbra aride essere cibo per gonfiare le tue membra scarne essere vento per cullare il tuo corpo avido di tenerezze.
Scrivo a te cucciolo d’uomo, vita spezzata ancor prima di nascere per chiederti perdono per i mali da noi provocati, perdono per ogni sera che non ti sono stato vicino, per una vita crudele che ti porterà lontano in un buio da cui non ci sarà ritorno né luce, né un nuovo giorno.
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Dov’eri, quando stanco e depresso, ti tendevo la mano? Dov’eri, quando la mia mente era affollata di dubbi, paure, indecisioni, scelte in sospeso? Dov’eri, quando la mia pelle rivendicava una carezza,
quando i miei occhi persi nell’infinito mendicavano, non ascoltati, uno sguardo tenero? Io so che c’eri, li, ad aspettarmi e gridavi con tutta la tua forza….. ma ero sordo e cieco.
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Caro amore, vorrei pronunciare queste due parole sino in punto di morte. Amore, amare cosa c’è di più appagante che il pronunciarle, viverle intensamente incondizionatamente?
Caro amore, in quell’attimo di sublime trasporto che fa unire due corpi e due anime che insieme danno inizio ad un’altra vita.
Caro amore, in ogni gesto, in ogni frazione, porzione di tempo, che dedichiamo agli altri; caro amore in ogni attimo di disponibilità verso l’altro.
Caro amore, nel tramonto della gioventù, caro amore, all’età della bellezza ormai sfiorita, nel periodo maturo di quell’esperienza magica, difficile, irripetibile come la vita.
Caro amore, alla fine di un amore intenso, immenso, contraddittorio, ma leale nella incosciente consapevolezza dell’addio.
Caro amore, in ogni attimo di solitudine, caro amore in ogni progetto futuro, caro amore in ogni ricordo, in ogni rimpianto…. Caro amore…. Caro amore…..Caro…
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Ora che non ci sei..
Ti amo ora che sei assente, amo i tuoi silenzi, come se non ci fossi stella dell’universo, semplice e splendente nel buio della mia anima.
Ti amo ed ascolto i tuoi silenzi, bocca chiusa da un bacio della natura, assaporo il tuo profumo che irrompe dai miei ricordi.
Ti amo pelle di rugiada, disseta le mie membra stanche di correre per i prati dei ricordi.
Ti amo bellezza sfiorita che porta i segni del tempo scolpiti nell’amarezza d’un sorriso per una vita riconquistata.
Ora che non ci sei…
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