Giorgio Manieri

Amore Impossibile

Autunno

Niente Falsità Silenziosa notte In due Tristezza dell'anima Sei tu

 

 

Tristezza dell'anima

 

Tante parole a credere in lui

mi han portato.

ancor più quelle che tutto

han rinnegato.

 

Se il mio sguardo verso di lui si stende

una nuova sofferenza mi prende,

che veste il mio cuore,

nel mio tanto sofferto dolore.

 

Neanche la lacrima

la riesce in un giorno a placare.

questo mi dice l’anima

che non riesce più a volare.

 

Quando il bene vien fatto

non da tutti vien giustificato.

allora ciò ch’è bene, è errore

e ciò ch’è mal, era giusto pensare.

 

Con tanta ignoranza

vien trascurata questa leggerezza,

mentre un angelo affonda nella tristezza,

senza nel futuro una via di salvezza.

 

Allora addio,

se a commetter la colpa son stato io.

lo sa solo Dio

quanto ti ho voluto bene, amico mio.

 

 

 

 

 

 

Sei tu

 

Vola un pungente fiocco di neve,

un bianco di purezza dall’aria beve

anche se quel che fa non è ciò che vuole,

sul mio cuore entra e inevitabilmente duole.

 

Come da una stella ch’è svanita,

che la sua luce per anni ha ancor vita,

così era la mia speranza assopita

in una mente dalle sofferenze adibita.

 

Appoggiata si è sul tuo viso una stella

oh, dono del cielo che non ti ha reso più bella,

ma ai miei occhi finalmente ti ha mostrato

a te il mio cuore così si è prostrato.

 

Grazie per il pensiero che mi hai donato.

Ma questo è voluto perché mi hai amato?

Di trovarti sempre meno spero

Perché sei lì dove anch’io ero.

 

Pungente rimane quel cristallo,

sul mio cuore in un piedistallo,

solo tu liberarmene puoi

se quest’amore Assoluto veramente vuoi.

 

Lascia il giudizio di tutta questa gente

perché il mio cuore oggi non mente.

Lasciami ascoltare la tua parola d’amore

unico desiderio del mio traviato cuore.

                                                   

 

Silenziosa notte

 

Silenziosa notte,

tu solo questa matita

odi graffiare sul foglio.

Spiegazione alcuna

Non occorre,

per il frastuono

per cui l’orecchio ho adoperato.

E così sarà alba

E di nuovo notte,

finché l’uomo,

ad ascoltare

non avrà imparato.

 

 

 

 

 

 

 

In due

Due vite parallele,

due storie uniche,

due sofferenze contemporanee.

Qualcosa ci accomuna,

viaggiavo lungo la strada

e ho notato te solo adesso,

sperando che la strada presto finisca;

ma non siamo uguali,

perché mentre tu sei felice,

io ancora piango.

Niente mai come ora ci unirà,

perché tu prenderai una strada

ed io un’altra.

Chi arriverà prima

avrà suggerito il male all’altro,

ma non desta importanza:

perché per un attimo

le nostre speranze si sono unite

in un umile e caldo abbraccio.

 

 

 

 

 

 

 

Niente

Su un’apparente felicità

Non sento niente,

Solo se scavo a fondo

Sento un malessere,

Non una solitudine,

Ma un cuore

che ha vissuto

Troppo nel dolore.

E allora è meglio correre

E andare lontano

Diventare qualcun altro

E dimenticare di essere

Come si era.

Tante cose al mondo

Sono belle,

Sono uniche,

Sono solo una volta.

Poi tutto svanisce,

Perché non puoi pensare

Di averle solo tu

E quando te ne rendi conto

Non ci sono più.

Guardare, ascoltare, sentire.

Quante volte i sensi

Mi hanno deviato

Dalla realtà,

Non quella che vogliono

Ma quella che è.

Così nella realtà

Un’infinità di persone

Si mescolano

Diventando i capi di un costume

Che li porterà avanti

Solo nella vita terrena.

Terrena,

parola che prende radice

dall’elemento

madre di tutto.

Terra,

per quanto ancora

ci dimenticheremo di lei?

Per quanto ancora l’egoismo

Avrà ruolo indiscusso

Nella nostra mente?

 

 

 

 

 

 

 

Falsità

Tutto è cupo,

tutto è nero.

Questo è il mondo,

Senza colori,

Che vedo

Da quando non ci sei.

Ma se rimembro

Ciò che da te

Ho subito,

Solo un colore

Ti si addice

Al tuo falso

E insulso mondo:

il bianco,

colore candido e freddo,

capace di far sembrare

un foglio bianco

un quadro di rose.

 

 

E' strano ma sono qui che scrivo,

dopo tanto tempo.

Ormai sono senza meta nel giorno e nella notte.

Non vivo più, ma sopravvivo, senza di te.

Respiro ogni giorno l'aria

sperando di poter,

almeno per un attimo nella mia vita,

sentire il profumo

e l'essenza del tuo essere

e della tua vita

che tanto mi è negata.

Non so da cosa:

da una svista,

da una discordanza,

da parole messe in tono confuso

da cui avrei potuto

renderti subito partecipe del mio amore.

Perchè la parola è la cosa più bella,

con cui mi sono accorto di te,

perchè è impregnata della tua voce

e della tua giovinezza

dal primo giorno che sei nata.

Perdendo ogni speranza nella mia parola,

mi affido alla speranza nella mia scrittura

sempre che dall'alto della tua

magnificenza

tu riesca a capire l'inferiorità

delle mie parole inadatte

per descriverti:

ti amo!

Sei triste?

Allora mi fermo qui!

Non vorrei aggiungere il peso

di un'altra coscienza infelice

alla tua esistenza.

 

Autunno

Essere vivo,

allontanare questo verme dal cuore,

poter una mattina

aprire gli occhi e non poter pensare

a te.

Questo vorrei, ma ciò succede

alba dopo alba,

foglia dopo foglia.

Voglio guarire da questa malattia,

voglio questa tregua,

almeno finché non avrò

trovato da sostituirti.

Non puoi cercarmi un minuto,

mi torturerò un mese.

Pensami,

questo vorrei che accadesse,

se non è già accaduto,

almeno una insignificante volta,

che per me varrebbe una nuova vita.

Aspettami,

però son molte le volte

che aspetto io.

Il tempo passa,

non posso concedertene altro.

Forse questo finirà,

ma se deve finire,

che finisca con un tuo sorriso sincero

solo per me.

O meglio un solo tuo pensiero,

che mi restituisca tutto quello

che ho sentito,

che ho voluto,

che ho dato,

per te.

 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

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delle mie parole inadatte

per descriverti:

ti amo!

Sei triste?

Allora mi fermo qui!

Non vorrei aggiungere il peso

di un'altra coscienza infelice

alla tua esistenza.

  Autunno

Essere vivo,

allontanare questo verme dal cuore,

poter una mattina

aprire gli occhi e non poter pensare

a te.

Questo vorrei, ma ciò succede

alba dopo alba,

foglia dopo foglia.

Voglio guarire da questa malattia,

voglio questa tregua,

almeno finché non avrò

trovato da sostituirti.

Non puoi cercarmi un minuto,

mi torturerò un mese.

Pensami,

questo vorrei che accadesse,

se non è già accaduto,

almeno una insignificante volta,

che per me varrebbe una nuova vita.

Aspettami,

però son molte le volte

che aspetto io.

Il tempo passa,

non posso concedertene altro.

Forse questo finirà,

ma se deve finire,

che finisca con un tuo sorriso sincero

solo per me.

O meglio un solo tuo pensiero,

che mi restituisca tutto quello

che ho sentito,

che ho voluto,

che ho dato,

per te.

 

 

 

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