Giovanni Raschillà

Poesia

L'ultimo giorno

Camminando

     

 

 

Poesia

E' buio, sento freddo qui dentro. M'hai dato vita tra mille emozioni tue
che sentivo mie,
m'hai dato forma in un tuo momento di frenetica speranza, m'hai chiuso nel
cassetto.
E' buio, io sono sopra a tutto. Non voglio dormire sopra vecchi quaderni,
non voglio ingiallire tra appunti dimenticati, io non voglio stare qui. Non
sono fatta solo di inchiostro blu, voi che credete che una poesia non
respiri, non sogni, non desideri. No, lo ammetto, e ascoltami quando ti
parlo,
non sono la solita poesia. M'hai scritto oggi, ma non sono nata oggi. Sono
nata sulla sabbia, e so tutto di te. Voi che credete che si nasce su un
foglio e spesso si muore in un cassetto o in un cestino. Si nasce prima,
stupidi umani. E non si muore mai.
E' buio, sento freddo qui dentro. Io, caro Giò, oggi, decido di uscire.
Ma dove vai.., stupida poesia coraggiosa, t'ho scritto in un momento, è
passato quel momento,
dove la trovi questa voce, chi ti da la forza di parlarmi,io ho scritto
tante volte.
Me l'hai data tu, stupido, tu. Me l'hanno data i tuoi pensieri, i tuoi
occhi umidi, i suoi occhi,
il suo sorriso, il tuo sorriso, ho tanta voce da gridare tutta la vita.
Ma dove vai, foglio sporco, dove corri, non hai gambe per farlo. Non hai
ali per volare.
Me le hai date tu, stupido sognatore, o quel che rimane. Mi hai insegnato
tu a volare , non ricordi?? No , non ricordi, io volo perche l'ho visto
fare a te. Stupido tu, che non ricordi o vuoi dimenticare i tuoi voli.
Ti perderai, poesia spensierata. Non sai la strada.
La strada, le vie, i parchi...., sono le parole di cui sono fatta, sono le
emozioni di cui sono avvolta.
Stupido Giò, stupido tu, che ti stai convincendo, che stai tentando di
dimenticare, che stai tentando di imbrattare il foglio.
Ecco, mi vedi, vedi, all'improvviso il vento, il mio treno è in stazione,
pronto per partire.
Ti perderai, poesia coraggiosa, nel mondo di umani. Resta nel cassetto,
forse un giorno.
Ciao Giò, stupido sognatore, o quel che rimane.
Ciao stupida poesia, ciao coraggiosa poesia, sei andata via.
Segui il filo, segui il filo che ci unisce,
e scova, trovalo, ti prego trovalo quel nodo , trovalo e scioglilo a colpi
d'amore.

 

 

 

 

 

 

L'ultimo giorno

Circondato dai soliti problemi, dai soliti sorrisi, dalle solite luci,
me ne sto in silenzio, avvolto, avvolto tra le mie idee, coperto dai miei
desideri.
Così non sento freddo, amo il caldo, amo il mio caldo.
Terrò le mani serrate, stringerò i lembi della mia coperta, guai , guai a
chi mi toccherà.
Troverò miliardi di motivi per difenderla, troverò miliardi di forze per
difenderla,
mi difenderò da lei, soprattutto da lei, metterò in gioco me, sfiderò me.
Penserò che è corta, mi dirò che è corta, la  vedrò che è corta.
Ho miliardi di motivi per amarla, avrei miliardi di motivi per amarti.
Motivi e sogni. Motivi e speranze. Motivi.
L'inverno si abbatterà, mi colpirà, mi ferirà, io metterò in gioco me,
io sfiderò me. Forse non  mi rispetterò.
Ai momenti di freddo risponderò parlando, ai momenti di gelo
risponderò correndo, ai momenti di ansia risponderò sognando
un viaggio a Parigi. Con sottofondo di sorrisi , i tuoi, naturalmente.
Stringo ancora i lembi della mia coperta, ti sto stringendo.
L'estate è lontana. Porca vacca quanto è lontana.
Oggi sei la mia coperta d'inverno, domani sarai
la mia luce d'estate. E l'estate quando arriva,
io lo so bene, non finisce piu.


 

Camminando

Camminando, d'improvviso s'accorse.
Finalmente il piano,
dopo giorni di dura salita.
Benvenuta primavera,
ghiacci sciolti e tepore color sole,
dopo giorni di brividi.
Colse una margherita,
se la portò vicino la bocca,
ascoltò il profumo,
dopo giorni bianchi di colore e d'odore.
Si fermò, d'improvviso s'accorse.
Nelle mani qualcosa. Lui stringeva qualcosa.
L'aprì, ci trovò un sorriso.
Capì.
Camminò ancora, e ancora si fermò.
Negli occhi qualcosa. Lui guardava qualcosa.
Li chiuse, ci trovò una paura.
Capì.
Camminò, stavolta non si fermò.
Nel cuore qualcosa. Lui, sentiva qualcosa.
Sospirò, ci trovò un ricordo. Bellissimo.
E una canzone di sottofondo.
Capì. E sorrise.
Lo videro tutti.
Ma il sorriso è una casa,
ha tetto e muri solidi, come il cuore, dicono.
E uno spazio. Grande quanto basta,
per nasconderci un pensiero.
Fatto di silenzi, che spesso non capisci.
Come lui , che non li capiva.
Questo non lo videro tutti.
Tutti, videro il piano.
Dopo giorni di dura salita.


 

 

 

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