Giuliano Bartolozzi 1-2-3-4-5-6
 

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Ancora solo l'anno scorso Ivana CADE, CADE LA PIOGGIA.   Per te Nostra Signora. EMAIL.   L'Uomo che Smuove le Pietre. A E.
Puzzle Dedicata Nell'aria. Vita o Morte?

Il Cielo.

DI FRONTE AL TEMPO. BOOMERANG! Dove Vivo.
A – Z. Oh ! Il treno lallalalla. Mia canzone d'amore.
Anni 70.
 
Tempo Mai più...
Per. E' da fare UNASEMPLICE
CANZONE
ANNISESSANTA.
OLMINA. MORTE DI UN BREVE AMORE. PETALO. TERRA. FILI D'ERBA.
DICIASSETTE MINUTI. SOGNO DEL TRE MARZO. Come questo vento di fine aprile
A cagare!
 
AMICO PER AMICO. GIU'. QUANDO. PASSAGGIO/
PAESAGGIO.

 

QUANDO.

Quando tu sorridi io sorrido.

Quando tu mi guardi io ti guardo.

Quando mi senti io ti sento.

Quando mi tocchi io tocco il cielo.

Quando mi parli io ti ascolto.

E ancora.

Quando tu mi resisti io resisto.

Quando tu vuoi io ti voglio.

Quando tu vieni io vengo...

...e quando il tempo non passa mai

è perché non ci sei.

(Della serie "L'Antifona", Settembre 2004).
 

 

 

 

 

PASSAGGIO/PAESAGGIO.

Qui, i monti, neri e cupi,

si rispecchiano muti

su queste acque immote e grevi.

La gente, plumbea,

passa nei secoli su, per le stesse pietre

....e pietra resta!

 

Settembre 2004.
 

 

AMICO PER AMICO.

 

TI  CHIEDI DI ME ?                                      MI CHIEDO DI ME ?

COSA PENSI DI ME ?                                   COSA PENSO DI ME ?

CHE IDEA TI SEI FATTO DI ME ?          CHE IDEA MI SON FATTO DI ME ?

TI SEMBRO OK ?                                           MI SEMBRO OK ?

COSA HAI DA  CRITICARMI ?                 COSA HO DA CRITICARMI ?

MI TROVI DOTATO ?                                  MI TROVO DOTATO ?

MIEI PREGI E DIFETTI ?                          MIEI PREGI E DIFETTI  ?

CHE VALORI   INCARNO ?                        CHE VALORI INCARNO ?

MI PRENDI VERAMENTE IN                    MI PRENDO VERAMENTE                                                                                  CONSIDERAZIONE           ?                         CONSIDERAZIONE  ?

MI TROVI MIGLIORE O PEGGIORE     MI TROVI MIGLIORE O PEGGIORE

DEGLI ALTRI ?                                              DEGLI ALTRI ?

CHI SONO PER TE ?                                     CHI SONO ?

 

Maledetto Agosto.

Ancora solo l'anno scorso

sognavo e poetavo

su imprendibili prede,

impalpabili corpi,

eterei sentimenti.

Fluttuavo

tra volti confusi,

corpi astratti,

persone mitiche ed irraggiungibili.

Mi perdevo

in  impossibili incontri,

fatui amori,

inafferrabili sensazioni.

Tutto questo è finito,

sepolto per sempre....

Ora ho te!.....

(Estate 2004)

 

GIU'.

Dopo il lungo amore con Pandeia,

tanto affanno per veedermi allo specchio

della verita'.....

 

Dopo aver fatto il rabdomante

per anni e anni

con sete e fame di razionalita'.....

 

mi sono rannicchiato sulla nuda terra.

 

Detersomi il sudore del sublime,

abbassato lo sguardo all'umile filo d'erba,

ho scorto un grano  di purezza

e che i gioielli

s'annidano nella polvere e nella cenere

e che da li' risalgono al latte della vita

e che i cuori battono

dove la terra grida e trema

e che la poesia scorre

dove regna umilta' e sorriso....

...ora mi è dura retrocedere!

 

GIULIANO BARTOLOZZI

duesettembreduemilaquattro.

 

 

 

 

 

 

 

Come questo vento di fine aprile

 

Come il vento, l'aria.

la pioggia di questo momento,

come tutto,

mi sento triste.



Non trovo le parole, la soluzione.

Passo da un pensiero all'altro

alternando dolore a rassegnazione,

impotenza a speranza,

odio ad amore.



Come il vento, l'aria,

la pioggia di questo momento,

come tutto,

mi sento perduto....

e per questo piango.

 

A cagare!

 

Vorrei vedermi qui seduto

come mi vedrebbe un altro.

Vorrei che costui,,

pieno di saggezza,

mi dicesse cosa vede di me.

Vorrei che leggesse il mio cuore

e quello del mio amore

e mi desse certezze

e mi indicasse la Strada.

Vorrei che questa strada

fosse quella che faccio,

che e' quella che voglio seguire.

Ma tanto, che vale!

Io la seguo lo stesso.

Il saggio, quello,

che vada a cagare!

 

DICIASSETTE MINUTI.

Niente era pronto.

Niente era pronto da cinque anni.

Bisognava fare qualcosa.

Qualcosa e Subito!

Questo dice la mia Classe, ai quattro venti.

Ma erano passati cinque anni gia'....

dall'Errore Fatale!

Niente era stato fatto.

Niente era pronto.

Non si era sparecchiata la cucina che gia' un'altra cena, che non era l'ultima cena di certo,

era stata consumata.

Ma ora, CHI LAVAVA TUTTI QUEI PIATTI?

 

Non c'era entusiasmo.

Ne' vero, sincero, AGGUERRITO amore!

Continuavano sanguinosamente i voli e gli investimenti all'Estero.

Chi Rubava non era unico.

Sinceramente non so chi restava a guardare.

IL CIELO URLAVA, TUTTA LA NATURA GRIDAVA,

L'ACQUA, PIANGEVA.

Chi realmente sbraitava era senza alcuna importanza.

Sbraitavano tutti ma....dove erano?

 

Dove erano, se niente era pronto,

niente era pronto da ben cinque anni!

E bisognava fare qualcosa questo si sapeva.

E qualcosa subito!....

come Atto d'Amore......

28 febbraio 2004.


 

 

SOGNO DEL TRE MARZO.

Ho sognato una mia verita'.

E' stata una rivelazione, ovviamente,

perche' sapevo ma non ne avevo certezze.

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Mi trovo in uno stato di beatitudine.

Il dolore realmente sofferto mi ha purificato.

Aspetto un Segno,

ma.....

Riflesso nello specchio della spiritualita'

non vedo nessuno.

Solo trasparenza, un cielo, la natura bella,

neppure me stesso....

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Dal sogno ho avuto la conferma.


 

 
TERRA.

Terra,

felice ed infelice terra.

Terra d'amore e di disprezzo.

Terra conquistata, terra rubata.

Terra del mio primo amore, mia terra natia.

Terra ove tu riposi, misera terra.

Terra di carnevali, lurida terra.

Terra di guerra, terra di lussuria.

Terra che germina, arida terra.

Terra promessa, terra perduta.

Terra coperta, terra inquinata.

Terra che trema, terra inondata.

Fresca terra, putrida terra,

ma pur sempre terra, terra, terra,

la mia terra.

 

Febbraio 2004.
 

 

FILI D'ERBA.

Fili d'erba.

Siamo dei fili d'erba.

Radicati alla terra

da un piccolo niente.

Basta un nulla per spezzarci

e per vivere, solo aliti d'aria e

gocce.

Fili d'erba,

non siamo che fili d'erba.

Viviamo quel che viviamo

e ci sentiamo unici,

unici come voi.

Solo che voi

vi credete immortali,

ahime' !.

Fili d'erba,

uno accanto all'altro,

come fratelli.

Noi siamo quelli che colorano la vita...

Ma voi non sapete,

voi non credete,

voi non amate!

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MORTE DI UN BREVE AMORE.

Dura quel che dura e il tutto si misura col niente

cosi' le salite danno luogo a discese da fiato in gola.

Dura quel che dura.

Il sorriso si accende e si spegne

come un diodo, ad intervalli irregolari, senza preavviso.

Dura quel che dura.

Sicuro oggi, domani svanito.

Il tenue filo che lega un si ad un no attraversa un cielo variabile

ed e' interminabile quanto il mondo.

Si, dura quel che dura e quel che noi lo facciamo durare.

Presto inevitabilmente tutto tace.

L'ultimo rumore e' gia' lontano.

Lontano, lontano ed irraggiungibile ormai.

I passi procedono inesorabilmente in avanti

e lasciano dietro solo polvere.

Quando qualcosa finisce, si, gia' non fa rumore.

Si stempera all'infinito

fino a scomparire la',

dove non arriva piu' il cuore.

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PETALO.

Non integro fiore

ma semplice parte di esso.

Petalo unico, si,

solo un petalo,

un petalo solo

che l'eretto stelo esibe.

Io sono fiore essendo petalo

e sono unico, lo so,

e sono vivo.....

Cio' e' quanto basta!

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UNASEMPLICECANZONEANNISESSANTA.

 

Il cielo e’ grigio come il mio cuore. Neil Sedaka canta laterzaluna ed io sono qui.

Io sono qui, solo píu’ che mai.

 

E’ che il mio amore e’ scomparso, “desaparecido”, tra la spazzatura di Caracas, forse sbattuto  in una delle miriadi di casupole di cartapesta che ornano la citta’, forse anche peggio, chissa’...

Forse anche peggio, chissa’!

 

E’ quasi sera ed io non ho pace. Dovrei essere felice, ringraziare la vita per i frutti che mi offre, ma invano.

IO NON HO PACE.

 

Qualcosa di strano e’ accaduto, ecco perche’.

 

Come una terracotta in frantumi non so se riusciro’ a ricompormi se il mio amore non tornera’......

 

 

OLMINA.

Sono caduta ed eccomi qui

distesa, irrigidita, finita,morta.

Ho vissuto ed ho vissuto una vita degna

come natura comanda (sic)

senza chiedere troppo,

dando cio' che potevo dare.

Ho avuto il mio momento di fulgore.

La giovinezza mi ha sorriso benevolmente,

sono stata una figlia regolare,

onesta. discreta, molto discreta.

Mi sono lasciata baciare dal vento

irrorare dalla pioggia.

irradiare dal sole.

Poi, e' venuto il declino, inesorabile.

Cosi' e' bastato un temporale che io,

semplice foglia,

mi sono staccata dal grembo secolare.

L'aria mi ha cullato un po'.....

tanto perche' il mio distacco non mi apparisse brutale

e poi,

giunta sulla nuda ed estranea terra,

ho capito,

ho capito che non c'era piu' nulla da fare e,

fra poco,  non potro' piu' parlare........

...............-------------------------------....................

 

 

 

 

 

 

Stanotte ti ho dedicato una poesia.

L'ho composta poco a poco.

Perla dopo perla,

ho stipato il filo della tua collana.

Mi mancava solo il fermaglio: scriverla.

Ma era cosi' bella nella mia mente

che mi sono addormentato

cullandomi al suo pensiero

e stamane non c'e' verso che la possa rifare.

Spero cara Ivana che ti accontenterai

di questo semplice bouquet di margherite bianche...

 

Giuliano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cade la pioggia sul mondo.

Volti apatici irrigiditi dall'indifferenza,

sorrisi raggelati dall'insoddisfazione.

 

Cade la pioggia sui colori vitali.

Tutto si macchia di un grigio sporco

vano e' dare blu al blu.

 

Cada la pioggia sui sentimenti.

Le torri d'amore si sbriciolano

ingoiate prima ancora di crescere.

 

Cade la pioggia sui pensieri.

Ci si sveglia al mattino

senza un inizio ne' una fine.

 

Sera. La pioggia che cade e' sangue

ma non e' rossa ne' macchia

cosi' ci lascia dormire.

 

Cade lentamente la pioggia della vita.

Cancella inesorabilmente le orme del nostro passaggio,

peggiore della lava che invece copre.

Annulla senza pieta' le prove che stiamo esistendo.

 

Si, cade la pioggia dove mai era caduta.

Non c'e' piu' speranza.

Non c'e' piu'

SPERANZA!.

 

 

 

 

Per te

 

Il riflesso tangibile

di una bottiglia di vetro

trasparente

non e' come l'acqua,

che riposa  sempre

su di un fondo fisso.

 

Tu ti vedi,

distorto in mille luci

e con te vedi il mondo,

quello che ti circonda beninteso.

 

Questa duplice visione

che e' pur sempre realta' fittizia

e' creata in virtu' del vuoto

che la forma crea,

null'altro,

e dalla luce che l'alimenta.

 

Il vuoto, enigmatica essenza

del nostro vivere

effimero e inconcludente.

 

Una ricerca continua

di colmare lacune d'aria

in cui di tanto in tanto

scintillano

dei veri istanti di vita.

 

 

 

 

Nel mio yacht da sogno

solco mari inquinati

a volte trancio subacquei

galleggiano macchie di petrolio

e aleggia odore di fogna

 

Nel mio chalet in montagna

adagiato nei conforts offerti

dalla modernita' insistente

respiro aria radioattiva.

Su di  me la cappa di

raggi ultravioletti

getta luce accecante.

 

Ora son qui

sotto gli spots di un niglt.

Mescolo Extasy e wiskhey

in dosi variabili.

Fuori mi aspetta

l'ultima notte in un'auto veloce

alle tre del mattino.

 

 

 

Il vantaggio di un email

nei messaggi d'amore

rispetto ad una lettera ormai obsoleta

e' che non esiste la carta

su cui possano cadere le lacrime....

 

 

Sono anni

che in quest'angolo di paradiso,

in questa semi-sconosciuta spiaggia

di Eze-sur-mer,

inverno ed estate,

Pierre passa ore dedicandosi alla sua passione:

smuovere piccole e medie pietre

dal latto marino

per adagiarle con cura sulla riva.

Grazie a lui

questo bacino e' ormai una laguna.

I piedi possono adagiarsi sul fondo senza tagliarsi

e percorrendo sentieri tra scogli,

da lui tracciati,

i visitatori raggiungere il largo

e beatemente tornare.

Nella trasparenza di  queste acque

vedi a occhio nudo pesci di ogni tipo,

fresche alghe, ricci e vongole.

Qui puoi veramente scordare.

Il tempo  si e' fermato

ed i bagnanti nudi e tranquilli

desiderano solo riposare.

Pierre e' munito di semplici attrezzi

da lui creati:

un'asta di ferro per far leva,

una paletta forata per raccogliere

le meduse....

e grandi mani nude, generose, ferite,

sempre pronte a fare.

In cambio non chiede nulla;

solo un saluto e un sorriso

da chi lo sta a guardare.

Arriva alle dieci,

alle tredici mangia

e alle diciassette scompare.

Il giorno che non viene

gli habitues si allarmano,

qualcosa qui viene a mancare

ed il posto non e' piu' uguale.

 

Quest'uomo chiamato Pierre

ma da tutti sconosciuto

e' acqua,

e' terra,

e' cielo.

e' sale.

 

Nizza, giugno 2003.

 

 

 

 

 

Sfrecciando veloce

nella strada di rinnovata giovinezza

le due case rosse appaiono...

ascoltando Avitabile, spesso.

 

Piu' che cemento e colore

sono un sentimento per me

e una speranza di una promessa ardente.

 

L'emozione repentina e irrefrenabile

sviluppa sul mio volto fattosi di cera

una silenziosa lacrima

subito cancellata dal vento del finestrino aperto,

per fortuna!

 

Oh case rotte fatte carne

sorgenti di luce senza tempo

alimentata dal desiderio che rigenera.

Ipotetiche realta' avverabili

solo con te.... 

 

 

Ogni qualvolta penso al mio passato

compongo un puzzle sempre diverso.

Non saprei dire se migliore o peggiore.

Sono certo pero' che col tempo

alcune sue parti si sbiadiscono

altre si ravvivano con nuove esperienze.

Ogni pezzo che va ad arricchire il quadro

non e' solamente materia e realta'

ma  anche immaginazione.

Per questo posso asserire

che ogni qualvolta penso al mio passato

compio l'atto unico ed irrepetibile

della creazione.

 

Nizza, giovedi' 10 luglio 2003 ore 7.30.

 

 

 

Dedicata.

Sto tendendo lentamente nel firmamento, a tua insaputa, una fittissima rete intessuta del mio sentimento per te, ove raccogliere tutti i frammenti,visibili ed invisibili, del tuo cuore ramingo.

Col tempo, mi prometto di ricomportelo, giungendone  amorevolmente i pezzi coi miei baci, al fine di offrirtelo sul piatto fatto della mia carne fremente, in segno della ferita che mi hai aperto e che mi consuma. 

Un week-end di paura.         

 

 

Le anime ferite d'amore

son come spasmi di dolore.

Sono terribili.

Non danno tregua.

 

Vagano inquiete tra noi

finche' incontrano pace

e li' si spengono nel silenzio.

 

Si,

le anime ferite d'amore

cercano e trovano

e cosi' si sfogano.

 

Gli uomini,

indaffarati ad odiarsi,

non se ne accorgono.

 

(Venerdi').

 

 

Se guardate alla finestra

vedrete volare felice un avvoltoio

con brandelli del mio cuore nel becco.

 

Io sono vivo ma ormai senza amore.

 

Mi hanno squarciato il torace,

estirpato l'organo pulsante  che,

grondante di sangue,

hanno scagliato con violenza

in alto nel cielo

caldo ed accecante

di questa torrida estate.

 

Io vago errando per spiaggie e citta'

come il vecchio Edipo di Sofocle.

Senza piu' un volto da sognare.

Senza piu' un nome da poter invocare.

 

Nizza,  16   luglio 2003.

 

 

 

 

 

 

 

Sono in biblioteca ed apro un libro.

Vedo il cielo e, curioso, ci passo le dita.

I miei polpastrelli percorrono, sognando, quel cielo.

In un tratto azzurro intenso,

con mio gran stupore,

le mia dita ci si affondano, vi  penetrano...

Che bello!

Dopo le dita é la volta del braccio, della testa, del corpo intero!

Ora sono tutto nel cielo azzurro,

nell'aria densa e pura.

Vago da qualche parte spinto dal vento.

Io mi lascio andare dolcemente e dimentico, dimentico tutto...

Sono forse Aria? o Azzurro? o Uccello ad ali spiegate? o Spirito?

Nella mia culla eterea vago, 

vago sempre piu' in alto,

sempre piu' in alto.

Lassu', lassu' !

 

Passa qualcuno, vede il libro aperto, lo chiude!

 

Che bello!

Ora non potro' piu' tornare!

Mi hanno chiuso la porta ed io restero'  fuori,

per sempre,

nel Cielo...... 

 

 

 

 

 

Io, coi miei anni, alla finestra, guardo il balcone di fronte.

 

La donna che ha appena finito di stendere è mia madre che non c'è piu'.

Dentro casa  c'è un bimbo che sono io che sta a giocare tutto solo.

D'improvviso io bimbo sento delle voci provenienti dal cortile.

Mi affaccio e vedo mia sorella che gioca coi suoi amici

io la chiamo ma lei sembra che non mi senta.

Troppo piccolo per farmi notare.

 

Ritorno a costruire il  castello di cartone ed mondo tutto mio.

Su di una mensola c'è una foto, sono io a 20 anni militare,

accanto a quella di mio padre.

Io non le posso vedere perché risalgono  a molti anni dopo.

 

Tutto ad un tratto smetto di giocare.

Attratto da non so che vado al balcone.

Mi vedo di fronte ora, coi miei anni.

Mi chiedo chi sara' quel signore

che mi sta fissamente osservando....

 

Io oramai sono il signore di fronte,

non posso piu' scappare...almeno per oggi!

 

 

 

Si puo' fare qualcosa?

Qualcosa di diverso dico?

 E' permesso fare qualcosa di diverso?

 Lo faccio per me stesso, va beh, ma non basta...

 Gli altri?

Si puo' fare questo qualcosa anche per gli altri?

In che misura gli altri accettano questo mio qualcosa?

Ci sara' qualcuno, no?

 Si puo' fare qualcosa anche per qualcun altro, no?

Ci sara'  qualcuno che possa vedere, che accetti di vedere, che sia curioso di vedere, questa cosa?

 Arrivera'  in tempo questo qualcuno prima che la cosa sia morta? 

 Gia' perche' si fa qualcosa per qualcuno perche' la veda mentre la cosa è viva, non dopo!

Anche mentre chi la fa è vivo, non dopo!.

Mi spiego?

 Allora io la cosa, questa cosa un po' diversa ,

 che ho gia' cominciato

la porto a termine.

Ci sia qualcuno o no. 

O la va o la spacca!

......................................

 Beh ora l'ho fatta,

 eccola qui!

 

 

Si, è  quasi conclusa,

mancano solo tre righe...

Ora non posso piu' tornare indietro.

 Che piaccia  o no l'ho fatta.

 Fatta. Stop!.

 

 

 

 

 

 

 

Dove vivo.

Vivo dove,

se intravedo da lontano un prato

con una striscia rossa attorno

che all'avvicinarmi si rivela

non, amico, un campo di papaveri,

ma una recinzione in plastica....

rossa, naturalmente

ed il campo una sterpaglia.

 

(Ricordi Bresciani).

 

 

Oh !

 

Oh poesia e  poesia,

Insanabile mio delirio!

 

Oh poesia e amore,

Mio irragiungibile zenith!

 

Oh poesia e cuore,

Mio  eterno cedere ed offrirmi!

 

Oh poesia e mente,

Mia illogica macchina!

 

Oh  povero povero me,

Che non mi resta che vivere!....

 

 

 

 

 

 

A – Z.

 

Ti amo, ti odio,

Ti odio, ti amo.

 

Ti amo e ti odio,

Ti odio e ti amo.

 

Ti amo e ti amo,

Ti odio e ti amo.

 

Questo è tutto...

 

 

 

 

 

Il treno

Vorrei essere un treno,

Senza fermate ne' destino,

E quel nulla verso cui andare

sia un po' speciale, anzi, divino!....

 

lallalalla.

...che nell'acqua torna

            goccia

...come la tua pelle

           bianca

...favola trasparente

          dolce

...eterna chiama

          bella

...dolce il vederti

         scivola.

 

 

 

Mia canzone d'amore.

 

Baciamoci e arrotoliamoci allacciati nel letto che è il nostro prato.

Non ci saranno ostacoli.

Ci accompagneranno colori, profumi, visioni

e la terra ci apparira' una morbida carezza.

 

Sara' caleidoscopio per i  nostri occhi

e battito forte per i  nostri due cuori avidi.

Scivoleremo nel vortice dei sensi  rigenerati, 

dimentichi di ogni cosa,

dimentichi di vivere .

 

Il  nostro tempo non avra' sostantivi

Il nostro spazio numeri.

Baciamoci  e diverremo invulnerabili, senza colpe, perfetti.

....ANCHE SE FOSSE PER UN SOLO ATTIMO.....

 

 

 

 

Non ci sara' piu' quel verde, odore di fichi di cachi di alloro di conigli di cani di gatti.

Non ci sara' piu' quel vento, odore di pane fresco salame gorgonzola ulive uva.

Non ci sara'  piu' quel momento, fatto di visi familiari di voci di sorrisi di sguardi.

Tutto questo non ci sara' piu'. 

 

 

 

 

 
Tempo.

Scorre sempre uguale

per quelli di prima, di adesso, di poi.

Non ha senso se non quello che gli diamo.

Noi di qui, noi di la', noi di altrove.

 

Anni '70.

Piccoli moti di ribellione

non fanno una terra pulita.

Ben presto torna l'ortica....

ed un caffe' a colazione.....

 

 

 

 

 

 

Per.

 

Per moltiplica

da' uno, da' tre:

P per pi

E per quel che è

R per erre che non c'è.

Ma se per per

posso aver tanto,

per con  piu' ancor di piu' .

Per dandomi piu'

mi da' piu' tre.

P per la solita p,

i e u, per quel che sono...

 

 

E' da fare

Si puo' e si deve fare

molto valido e interessante

devi farlo

perche' lasciar perdere?

 

E' da fare

non c'è niente da fare

è da fare

non puoi rifiutarti

se sai e puoi farlo

lo devi fare!

 

 

 

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