LA NOTTE DI TEODORA
|
NEL CAMPO DI PANNOCCHIE ( A mio padre)
|
NEL FONDO DEL SILENZIO
|
IL VOLO DELL'AQUILA
|
FRA I PINI Fra i pini soffia la brezza Di un giorno vestito di nuovo. Il cielo si terge E l'aria profuma d'azzurro. Una giunchiglia spavalda di luce m'avvolge di giallo mentre annuso i colori e respiro il calore del sole. Sembra una nuova stagione lontana dal rosso scarlatto dei cento dolori di autunni passati Sale dal mare una tiepida notte Intrisa di sale mesce l'odore di resina con la prima stella nel cielo Pensami In questo giorno assopito Come aria turchina Ricamata dal volo di rondini lievi
|
TRA IL ROVO E IL BIANCOSPINO Nutro la mia anima di marmellata e di lamponi Conto le tua ciglia ad una ad una. Attorciglio i tuoi capelli alle mie dita. Il tempo posa le parole fra il rovo e biancospino. ed incollo i miei pensieri quattro dita sotto la Luna. I sogni sono di velluto nella notte ma cambiano colore quando si fa giorno. Negli occhi riflessi tracce di noi. Le tua braccia aperte Hanno letto Il mio andare. Non c'è virtù né equilibrio nel desiderio negato Di te il mio antico bisogno d'imparare la libertà e di respirare ad occhi chiusi il mondo Se puoi insegnami l'arte buio dei passi incerti a mani protese cercando le forme e i contorni dei desideri Le mani raccolgono i pensieri e raccontano il presente Abbiamo danzato al lume gentile di una candela e l'ho intuita la libertà.
|
Ucciderò mi padre
|
Vorrei
Di rosa madreperla e d’infinita luce è il volo del gabbiano Le ali disegnano il riverbero del Sole là dove osa impossibile il pensiero
mi poso.
|
Tamerici e limonio
Fugge lo sguardo sullo specchio dell’acqua, quiete salmastra di tamerici e limonio
Poggiato sul velo opalino un airone resiste cinereo sulle esili zampe.
I lavorieri sono antiche vestigia del ritmo incessante di vecchi mestieri di reti trascinate sui fondali vallivi di pelli riarse dal sole.
I sentieri si snodano su lingue sottili e il respiro talvolta si perde nei giorni di nebbia.
Qui il tempo è un testimone fedele di storie d’acque e di terre.
Ne ascolto il racconto.
|
Tempo
Tempo!
Tempo….ingannerò questa notte.
|
Non respirare
Nei labirinti delle ombre s’accende piano questo lume e le verità si celano.
Debole tepore protetto col palmo della mano dai venti leggeri .
Attendo a che il respiro non la smorzi a che non torni il buio.
E mi cucio addosso Il rosso e il giallo della fiamma per danzare sul palco della vita.
In un grammo di luce vivo.
|
Spiegami le nuvole
Talvolta il pensiero scivola
|
Nei tuoi anni
Nei tuoi anni
|
Nelle mani
Ho colmato le tue mani
|
La fiamma Piano
|
L'effimera virtù Non chiedermi Dell’arte d’esser felice abbasserò gli occhi
Di questa virtù vado cercando i segni nelle pieghe dell’ anima
Non chiedermi Di questo viaggio Perché son leggere le mie orme
Sono ciò che sono e cammino su frammenti di conchiglie in riva al mare.
|
Si fa rossa di brace questa notte. S’alzano grigi i pensieri legati da un respiro negli anelli di fumo di un’altra sigaretta.
Sono specchio scuro nella notte e il profilo dell’anima è appena disegnato prigioniera a metà fra il nulla e l’impossibile.
Le notti d’inverno sono silenziose
Scivolerà questo tempo fino all’alba Come dissolvenza di un film in bianco e nero
|
Siamo così noi due Interferenze reciproche Migranti fra le accoglienze negate. Sei pensiero divelto. uno squarcio improvviso nel il mio muro di pietre allineate e ritorni ogni giorno di più prodigo desiderio per ignote ragioni.
|
Dedicato
Tu che tieni l’ anima nel fondo delle tasche Tu che allinei i sentimenti ad uno ad uno, e per pudore li ripieghi nascondendoli nel buio.
Tu e la tua inquietudine maledetta Tu e la tua voglia di volare e la tua rabbia che nasce all’improvviso
Tu, pentito che interrompi le emozioni e poi le guardi e le riguardi con la lente nella mano.
Tu sei un’aquila solitaria, che s’infrange contro voglie d’infinito
C’è una ruga triste sulla fronte ed un tenero sorriso quando con la punta delle dita prendi fuori la tua vita per stenderla nel sole mentre i giorni del passato si disegnano come ombre d’un teatro
Tu , tu osservi sempre il mio cammino ed ancora mi stupisci quando allarghi le tue ali e mi ci chiudi dentro in un abbraccio tenendo fuori il mio dolore con un bacio sui capelli
|
Ti ho respirato dove il cielo comincia. Mutevole come il grano nel vento
Nel tempo scivola ogni mio perduto canto.
|
Il pane e le rose
Nero di stormo sul rosso cangiante di questo tramonto.
Corpo e parola su questa tela confusa di luci e di ombre.
Pennellate di giorni passati e presenti mentre graffio il mio cielo di assurda follia.
Scaveró la mia anima fino al pane e alle rose.
Pensami solo allora, felice.
|
In alto un corvo
Volevo |
La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.
Home page | L'autrice del sito | Le pagine del sito