Un mare rotondo porta la mia barca, che vento e bonaccia logoran sulle vie di un mondo, senza inizio o fine.
Pure, muto, nel viaggio rimango, e amministro poche vele ed un equipaggio incostante, pigro, e vedo la terra o il miraggio di lei, sognando finalmente di essere partito.
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Il viaggio č iniziato, la sera, senza auspici, il mio legno ha preso il mare. A prua pochi amici, li sento respirare, ascoltano il vento, timida brezza che lieve ha gonfiato le vele; il sole, faro lontano e romantico, tinge il mare, accarezza la mia nave usa all'attesa nč nuova all'inerzia. Voltiamo il timone a Nord, siamo frementi ed ansiosi, guardiamo all'orizzonte e chiediamo la grazia di non sperare invano. Tra la calma e i marosi forse ci muoviamo ma verso questo inizio di nuova vita, guardiamo fiduciosi. |
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