Maria Angela L.G.

 

LA BAMBINA ASCOLTARE CHE EMOZIONE ETERNO AMORE L'ESTASI DAMORE L'OROLOGIO DELLA VITA  

 

 

17/02/2004

LA BAMBINA
 

Ricordo una bambina, piccina piccina, pareva una bambolina con occhi grandi e neri, non sembravan veri.

Che spavento! quando chiusero il portone del convento, a nulla valse il suo tormento.

Gridava e strimpellava, piangeva e la mamma chiamava. Era tanto arrabbiata poiché l'aveva abbandonata.

Delusa, guardò la finestra chiusa, si sentì un povero uccellino in quel posticino.

Ben presto imparò la lezione della rassegnazione.

La bambina una bella suora incontrò e il suo cuore conquistò; la cullava tra le sue braccia, l'accarezzava e coccolava. L'ammirava come la sua mamma, quando le cantava la ninna nanna.

La graziosa suora si affezionò e mai più la lasciò e con sé ovunque la portò.

Trascorsero gli anni e come altre bambine dovette imparare le discipline; gli insegnamenti occorrenti, ecco le regole seguenti:

  • Alzarsi al mattino per pregare con Padre Pino

  • Fare colazione per una buona iniziazione

  • Scrivere e studiare, i fogli non sprecare

  • A mezzogiorno pranzare con il contorno

  • Nel pomeriggio, le piccine a dormire, le più grandi a cucire e ricamare, una regola da rispettare.

  • Imparare la dottrina con la signorina

  • Cenare alle sette, e poi giocare finche il tempo lo permette

  • Andare a letto alle otto in un botto

  • Dire sempre le preghiere e per ogni evenienza fare riverenza

La bambina un ritornello s'inventò, spesso lo cantò:

  • La mia mamma un bel giorno arriverà e a casa mi porterà. In collegio mai più tornerò, nuovi amici incontrerò, tutti insieme giocheremo e canteremo il famoso ritornello “Oh! Che bel castello Marcontino tinontello; Oh! Che bel castello Marcontino tinontà”.

Maria A.

.-.-.-.-.-.-..-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

13/02/2006


 

ETERNO AMORE


 

Quando sbocciò l'Amore, iniziarono i miei primi flirt innocenti, ero ancora una fanciulla graziosa, timida e impacciata che incominciava a scoprire l'amore, l'amore puro e sincero.

L'Amore nella fanciullezza non perdurava poiché come veniva se ne andava. Capitava casualmente di incontrare un bel giovane attraente cui si porgeva l'attenzione in quella bella situazione.

Ammirandomi sorrideva dolcemente; io arrossivo inevitabilmente e tenendo il capo chino abbassavo il mio visino. Se per caso lo incrociavo, mon mi fermavo poiché mi vergognavo, e velocemente salutavo.

L'Amore sconvolgeva la mente, mi faceva sentire stranamente, sentivo il cuore batter forte, la farfalla allo stomaco che ballava; il sangue affiorava nelle guance che sembravano due arance, che eccitazione è una grande emozione.

Scorrono gli anni e si conosce l'Amore, l'amore vero, genuino, stimolante ed esuberante; che appena la mano mi toccava, la scintilla scoccava, m'inondava di un calore immenso e vibrava persino il mio cuore intenso.

Eterno amore, amore ardito la mia bocca hai colpito riempiendola di dolci teneri baci, dediti baci, immensamente profondi.

In quei momenti non ci son più presenti, solo noi esistenti.

Eterno amore, amore caro, stare insieme a te è la cosa più bella che c'è; e quando scende la sera una preghiera e poi a letto tutto è perfetto.

L'Amore con un fremito mi prende, come l'onda del mare mi assale; un brivido si scatena lungo la schiena, l'amore è come il vino dal sapore dolce e delicato, esalta il palato, così forte e potente è nella mia mente.

Maria A.

 

.-.-.-.-.-.-..-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Luglio 2005

L'ESTASI D'AMORE


 

Amore mio, vieni attingi alla mia fonte per dissetarti e il desiderio di appagare la tua brama.

Eccomi! Prendimi, stringimi sono Tua.

Legati ad un filo invisibile per godere e assaporare in ogni momento l'Estasi d'Amore.

Provare nuove sensazioni e orgasmi infiniti, gemiti di piacere, ancora e poi ancora finanche a perdere i sensi.

Baci e carezze che fanno defibrillare i nostri corpi ed infine stremati dalle forze, le nostre membra stanche si riposano.

Domani, Amore mio, ti aspetterò a braccia aperte per provare ancora nuove sensazioni di piacere nell'Estasi d'Amore.

Ecco, Prendimi, Ti Amo, Ti Voglio!

Maria A.

 

 

 

L'OROLOGIO DELLA VITA


 


 

L'orologio della vita scorre inesorabilmente, nel crescere costantemente t'accorgi curiosamente che i tuoi anni son volati ed i progetti sfumati, speri ancora che verranno realizzati.

Vorrei avere la possibilità di rimediare a quest'età; e in questa situazione riuscire a fermare la stagione, che lo scaturire di questo momento, si riavvolgesse per riportarmi nel tempo.

L'orologio della vita si riflette nelle stagioni con le seguenti configurazioni:

La Primavera, rappresenta il risvesglio, il sole che nasce, l'ebrezza del mattino, una splendida armonia di prati verdi, ricoperti da un manto di fiori e una goccia di rugiada li bacia; affascinanti le margherite nel vederle fiorite, rose e viola sembra che abbian la parola. Questa è la prima fase della vita, la nascita, gli anni verdi cioè l'infanzia con la sua anima candida e pura, un'innocenza insicura pare che abbia paura, e poi nel vederli crescere ed imparare, tutto è dolce e soave.

L'Estate, questa è la stagione che predomina il sole, che con i suoi raggi emana calore. Colori caldi, belli e intensi come il cielo, limpido e sereno, talvolta porta un arcobaleno; l'azzurro del mare dove ti puoi rinfrescare e il giallo dell'oro per farne tesoro. Questo ciclo è pieno di entusiasmo e vita, rappresenta la vivacità giovanile, il coraggio, l'inconscienza e l'intraprendenza. Novità per ogni situazione è una nuova cognizione, perfezionarsi costantemente è un'idea divertente.

L'autunno, la stagione dei mutamenti. Questa realtà ha una bellissima carica di sfaccettature, un tripudio di colori ancor più rimarcati, mai dimenticati. Alcuni alberi cambiano colori, altri diventano gialli,  perdono le foglie, e diventano spogli; i suoi frutti, sembran che piacciono a tutti, avviene poi la pigiatura del mosto per un buon vino a pasto, e per condire l'insalata, l'oliva va strizzata. I suoi sapori esaltano il palato, poiché esprime il passato, eleva la personalità, la maturità e ancor di più migliora l'intraprendenza, dà maggior forza alla vita per eccellenza.

L'inverno, raffigura il freddo e alcuni animali vanno in letargo. Il cielo grigio e cupo, talvolta appare qualche spiraglio di sole per scaldare il cuore e dare calore. Gli alberi ormai son svestiti poiché le foglie non rivestono più i rami, né la terra da più i suoi frutti, tutto è arido e secco. La neve ricopre tutto di bianco è un incanto, pace, tutto ciò ci circonda, tace. Così come per suggestione si arriva all'ultima stagione, la vecchiaia con i suoi acciacchi e la sua saggezza, consapevole solitudine e tristezza, in cerca di amore e tenerezza.

Ed Io, non voglio più volare, decisa a restare e come un albero diventare, che insinua le sue radici solidamente nella terra, per succhiare e assaporare, respirare ed esultare finché avrò linfa vitale.

Maria A.


 

 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito     

         

 

tripudio di colori ancor più rimarcati, mai dimenticati. Alcuni alberi cambiano colori, altri diventano gialli,  perdono le foglie, e diventano spogli; i suoi frutti, sembran che piacciono a tutti, avviene poi la pigiatura del mosto per un buon vino a pasto, e per condire l'insalata, l'oliva va strizzata. I suoi sapori esaltano il palato, poiché esprime il passato, eleva la personalità, la maturità e ancor di più migliora l'intraprendenza, dà maggior forza alla vita per eccellenza.

L'inverno, raffigura il freddo e alcuni animali vanno in letargo. Il cielo grigio e cupo, talvolta appare qualche spiraglio di sole per scaldare il cuore e dare calore. Gli alberi ormai son svestiti poiché le foglie non rivestono più i rami, né la terra da più i suoi frutti, tutto è arido e secco. La neve ricopre tutto di bianco è un incanto, pace, tutto ciò ci circonda, tace. Così come per suggestione si arriva all'ultima stagione, la vecchiaia con i suoi acciacchi e la sua saggezza, consapevole solitudine e tristezza, in cerca di amore e tenerezza.

Ed Io, non voglio più volare, decisa a restare e come un albero diventare, che insinua le sue radici solidamente nella terra, per succhiare e assaporare, respirare ed esultare finché avrò linfa vitale.

Maria A.


 

 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito