TERRA NON MIA
Terra dura. Di lacrime di tante donne sole inumidita. Terra amara. Di genuina bontà coltivata. Terra sincera, fertile degli stenti dei figli suoi. Terra d’incanto, dove sogno d’amore muore nell’ira del suo mare. Terra semplice, dove gli esuli del cuore sono accolti come figli. Terra di fuoco, dove passione brucia all’ombra dei suoi ulivi. Terra dell’alba, dove soffia il vento dell’amore, che s’infrange tra cento antichi sassi. Terra del tramonto, dove ricordo e illusione si spengono sugli aspri monti. Terra mia, che non sei mia, che m’hai nutrito il cuore, di gioie e di speranze, di amore e di dolore, che m’hai fatto conoscere l’allegra salita dell’alba, la mesta discesa del tramonto, e m’hai nutrito sempre dell’onestà dei figli tuoi, mantieni nel tuo ventre l’unico grande tesoro da me posseduto: i miei ricordi. Cilientu mia.
[NerOfuMO]
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ANTICHE PIETRE
Antiche pietre, di fronte al mare s’aprono a vita per suggellare inaspettato amore. Dardi di sole imperlano l’onde del natio lido, dove andati avi incontrarono uguali affanni e immutati amori. Due mani stringono lo stesso cuore e tutt’intorno danno gran calore a chi accorrendo, dalla propria dimora, tra quelle pietre antiche è voluto stare. Occhi di donna, dal familiare nome, inchiodo fissi nello sguardo mio. Son tristi e allegri in uno stesso istante. Ritorna indietro antico pensiero, che più d’un respiro fu appena un soffio. Vorrei donarle altro calore, ritorno indietro per sentire ancora quello sguardo dentro. Cerco quegli occhi in altre antiche pietre ch’eran le stesse di quelle marine, sorte più in altro, tra brulle colline. Di più non trovo che sbiadito colore, incastonato in smisurato dolore. Vento improvviso di mezzo settembre sferza il sorriso e spazza via le ombre.
E anche quell’unico soffio, nato da dolce pensiero, quei due occhi grandi, prigionieri d’una bionda chioma, volano via col vento del nord sullo stesso mare, verso un altro lido.
[NerOfuMO]
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Goccia di sole è infine caduta su fazzoletto di cielo spiegazzato. L’ultimo sogno se n’è anche andato, incontro a piccola stella sperduta.
Con lacrime del cuore è innaffiato giardino, un sol fiore ancora bambino, tenera anima ch’al vento non muore.
Amore scaccia schiere di démoni che gioie e ricordi di vita rubano. Stella perduta raccolsi con mano, che dall’animo mio fugò mille frastuoni.
Trovo di nuovo quel disteso lago d’infanzia intriso dove su verde prato m’invade luce di perduta stella; ormai rinato. E su di lei non più bambino ritorno pago.
[NerOfuMO] |
Ciottoli lisci, salita ripida. Ombre, quasi fantasmi, osservano. Morte respira ovunque. Dolore avvolge ma non tocca. Unghie s’appigliano tra sasso e sasso, hanno braccia esili, sanguinanti. Arrancano, affannano, gemono, temono, strisciano. Persa hanno la luce, ancor peggio vita ormai barattata in livide gioie men che chimere.
Cercare... capire. Cercare... sentire. Cercare... vedere. Il niente trova spazi. Non foglia sospinta fiore raccolto pensiero in cammino c'abbia vita. Al dopo v'è solo illusione di ricordo.
[NerOfuMO] |
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