MARIELLA | AUTOBUS N.20 | ASPETTANDO TE |
MARIELLA Mariella donna, Mariella mamma, Mariella figlia di nessuno, Mariella e il figlio suo. Data alla strada, come condannato a morte, dato in pasto ai Volt di corrente. Nel buio il valzer delle cicale, e tu Mariella che dai un bacio al figlio tuo. Mariella e il figlio suo, ignoto figlio, di ignoto padre. Di sbagliate sere, e di attimi assassini. La paura delle strade, l’inquietudine del buio. Il calore del falò, l’arroganza dei motori, e di chi parla e fa girare parole. È tutto tuo Mariella, e nessuno te lo porterà via. Ti troverò, ti troveranno, ti troverai, nei quartieri buttati, nei fondi delle città. Quelli che trovi scavando, per chi ha voglia di scavare, li cerchi cercando, per chi ha voglia di cercare.
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AUTOBUS N.20 Ogni sedile, una realtà; e in ogni faccia c’è la vita che và. Il n.20 viene e va, tra sperdute campagne è la bella città. Ci si guarda negli occhi, e scappa un sorriso. Sorrisi tristi, di una triste realtà, che Dio ci ha dato, e noi l’abbiamo presa, ringrazziandolo vivamente. Sull’autobus n.20 ti puoi innamorare, di questo schifo di vita, combatterla senza doverti rassegnare, e dire tanto è tutto quà. Ti scordi l’amore, e magari ritrovi chi sei. Non basta lo sguardo, per dare la forza, non basta una croce, per reggere il peso. Sempre troppo pesanti, sempre troppo leggeri, e questa vita che non conosce, le mezze misure tu non te lo puoi permettere. |
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