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Tormenti Ci sono certi momenti ci sono certe persone quì certo nascono i tormenti che soffocano le idee vestite di vuoto in dispersione Sono sottili filamenti tesi nei tempi e nei modi tendono l'identità dei momenti per far delle mie idee rette fatte di segmenti
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lo sguardo anni aspettai poi li vidi, li toccai lì i tuoi, davanti ai miei nel pensiero io vorrei... vorrei parlare senza bocca vorrei sentire quel colore di smeraldo, i tuoi occhi
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Odore industriale Al mio paese oggi il pane pare sia progresso tanto, dovunque, ne hanno fame fino all'eccesso e il profumo dei campi sarà l'odore del cesso Soldi su soldi creano nuovi ricchi al soldo schiavi del chiarore, del rumore, dell'ODORE INDUSTRIALE nuova nebbia crepuscolare, nuovo inverno caldo .......
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Rosso Divino Rosso divino alla sera si stende il sole è acciaccato e coperto di bende la terra battuta si specchia nel cielo l'ombra lunga nei campi è un telo i solchi creano sbarre, le nebbie tende prigione immobile nello spazio che attende
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Sorriso Guardo quel sorriso mezzaluna fertile feconda il tuo viso Mi chiedo "è possibile?" Di quell'atto impensabile sen'ha soltanto coscienza taluno la maestranza di un'arma similmente la pallottola più penetrante Guardo quel sorriso spicchio di luna illumina il tuo viso Ci riprovo, ma all'improvviso serio il volto, immobile viso e i collinari zigomi ridivengon pianure meno fertili, meno pure comuni terreni monotoni Rivoglio quel sorriso! Dal tramontar di luna a nuova alba, sul tuo viso
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LA FALSA MASCHERA DELLE OPINIONI ALTRUI Mi chiedo perchè? noi, loro, tutti siam quì pascoliamo di locale in locale, siam là ma già l'ansia ci assale ci diciamo: non c'è vita quì Mi chiedo perchè? si sprecano come minuti inutili "ciao come stai?" perchè tanto già lo sai! E alla fine come cornuti conosciamo solo quello che gli altri dicon di noi la falsa maschera delle opinioni altrui Mi chiedo perchè? Non ci sediamo e ci ubriachiamo di segreti nascosti di pensieri mai posti è così vedremmo i duri piangere i timidi esplodere gli sfigati sfottere e i fortunati perdere noi allora sapremmo cos'è la vita: l'ombra delle verità nascoste
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velocità corre veloce il rombo del tuono tu corri veloce per prenderlo al volo fermare il tempo del grande frastuono caos nella mente è il tuo gioco di ruolo Essì che sei lì e vedi tutto ma non lo vedi? Sei solo! Il seme malato fa della strada il suo frutto coraggio cen'hai, ma stai per prendere il volo
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Concerto Sei tu, ora son certo i violini suonano insieme con le trombe stò concerto I tuoi occhi sono nuovi nuove le labbra, nuova quella bianca maglietta che il tuo seno preme Parli e ti riconosco Eri lì, una volta, bambina come il seme più nascosto di un fiore sconosciuto Che concerto stò sconcerto che pei fiati non ho fiato sicchè urlo dentro:"rimpianto!" trapianto che mi ruba il cuore ti guardo e mi chiedo:"ti rivedrò o ti vedrò ancor più nuova?"
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il profugo Avevi un padre, avevi un signore forse un diavolo di dittatore Avevi una casa, avevi un dottore e là nel campo anche un trattore E venne il giorno come la notte ti dissero: tu non ami, tu odii Mentre piangevi e correvi via due mani, una dal cielo insanguinata brandiva un pugnale acuminato l'altra da terra meno affilata portava viveri, portava amore E tu che non hai più casa ne più dottore con quel trattore scappi via poi una nave e un porto di malinconia
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Due mesi Ormai sono due mesi ormai sono milioni i migliori, nostri, pensieri persi parole lasciate sulla cornetta... non ti vedo, non ti sento non ti parlo, non c'è verso Ormai non conosco più com'ero e com'eri tu là il prima, ora il dopo Dalla nave che affondava sono fuggito via come un topo troppo nero mi affollava nero di vita, nero di cuore nulla di vero c'era nell'amore quando ero solo ad amare Ormai sono due mesi ma, sono sempre pochi i nostri pensieri persi lasciati sulla cornetta, là... l'alzo, ne sento l'eco Parole orfane di soggetto cercano invano una fine!
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tragica terra La terra trema, il cuore ribolle sta terra molle il cuore strema vibra il rumore, sento il tremore parla il vulcano, un ballar di case parla il tremore, la gente muore le bare bianche, la polvere nera la zona calda, fredda si fà la sera
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VOLARE
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