Paolo Ruffilli è nato a Rieti nel 1949, ma è originario di Forlì. Si è laureato in lettere presso l’università di Bologna. Da più di vent’anni, collabora alle pagine culturali de "Il Resto del Carlino". Vive a Treviso dal 1972. Fa il consulente editoriale. Dirige la collana di poesia delle Edizioni del Leone di Venezia
Il sito ufficiale di Paolo Ruffilli
dal 23 gennaio sarà in libreria il nuovo
"Le stanze del cielo" (Marsilio).
Molto
particolare e frutto di un lavoro quasi decennale. Sulla privazione della
libertà. Per metà dedicato al
carcere e per l'altra metà alla tossicodipendenza.
Dal libro
1.
2. Così ridotto e 3. Dà la caccia
Correndo, tutto, in piena
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Dal libro "Camera oscura"
Forse, perché nel pacco delle foto per convenzione l’urlo è muto e sta bloccato il corso nella sospesa evoluzione, avanti e indietro. Tutto è già accaduto e viene lì accertato con minimo distacco, i pregi e i torti posti sotto vetro. I vivi sono morti: colti in assenze di statuto, nell’atto di discesa senza porti ma con le sue partenze e i suoi arrivi. Morti vivi.
l’immagine riflessa la scia che si succede l’impronta finita sotto vetro… la proiezione di una vita che la precede rimanendo indietro
la cifra data e persa, misteriosa, di un essere a cavallo, dentro e fuori: l’io dominato da un intero assoluto e indifferenziato… le tracce di un discorso in sé smarrito perduto, scivolato sul pendio del tempo fulminato
DAL LIBRO "VIAGGIO IN NORMANDIA"
vecchie ville normanne tra orti di meli erba sabbia acqua cielo panna celeste azzurro lapislazzuli turchino
celeste panna latte
Ombra densa per le ortensie di Trouville. La scia di umido non si disperde neppure a mezzogiorno. C’è odore di torte e di biscotti sulla strada del passeggio. La coppia al tavolino è silenziosa: bevono liquori e mangiano frutti di gelatina uno ha lineamenti regolari, senza barba, e la pelle con rapide striature, tormenta con la mano l’involucro della confettura. L’altro è più giovane e sorride al cameriere tutte le volte che passa, posa le dita tra i dolci e si lascia sfiorare, distratto. Il cane fa da padrone su e giù per la veranda intorno a ogni cliente. Sale dal mare all’improvviso un filo d’aria, tra i tavoli di ferro che sanno di ruggine lavata, sotto le tende a righe.
(Dicono che quando l’aria taglia dal mare, gonfiando le tende e i chiusi ombrelloni del viale, è tempesta senz’altro nel volgere di un’ora).
(di scale di volte di tono nel suono nel cono di luce s’arresta si rende al suo volo spiccato tirato librato di piuma di foglia di freccia di lampo di fuoco)
(Nulla tra le mani. Nulla che ti assicuri, per dispetto? No, piuttosto per fortuna, di un luogo, di una storia.
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