A Yolli
Se ero Dio ti regalavo
l"eternita",
se ero un Re la felicita" dei tuoi sudditi,
se ero un Politico la voglia di combattere le ingiustizie,
se ero un Pittore la tua gioia di donna,di moglie,di madre dipinta su una
tela,
se ero un Musicista
il cinguettio degli uccelli che accompagna il tuo giorno,pieno di voci e
di suoni,
la brezza mattutina che accarezzandoti ti sveglia,
le onde del tuo mare,
e poi....la sera piena di silenzi e riflessioni.
Ma io, ahimè,
sono solo un povero operaio un po' malato di poesia
e ti posso solo regalare;
i miei sudori,i miei sacrifici,il mio oggi,il mio domani,i miei pensieri,le
mie parole
e questo cuore
che tanto oggi,come ieri batte per te....
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Attendere.
Solo e sempre attendere.
Ogni briciola di tempo prelude una attesa.
Attendere.
Finche" verra il giorno che non si attendera piu".
E resteranno gli altri ....ad attendere.
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Autunno 1968
Al calore del
termo,che ristora,
sfiora le labbra un sorriso compiacente.
Sul video:
privazioni,sofferenze,
arresti e torture.
Nella fredda cella
una madre rivoluzionaria
tenta di lenire il pianto
del pargoletto dondolandolo.
E" il dramma della Grecia d'oggi.
Sfiorisce,d'incanto,il sorriso
ed il calore del termo non si sente piu'.
Congelato
fisso lo sguardo nel vuoto,
mentre ripassa
un tram zeppo di proletari in ritardo.
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Nevica
E la neve,
candida come il vestito di una sposa,
pura come l'animo di un bambino,
leggera come il sonno dei giusti,
soave come le note di un violino,
cade, fiocco dopo fiocco,
ondeggiando,nell'aria,
come una farfalla di primavera.
Ovunque
rimbalza l'entusiasmo innocente
di fanciulli festanti.
Muta
la coscienza degli adulti,
sorpresa nel proprio rossore,
si macchia di bianco.
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