Piccolo folletto

Le emozioni impresse

una rosa corrono i bimbi  Calligrafo

occhi di fata

Piccolo pensiero

Cuore di Madre

Il mio canto Le ultime parole Notte di San Lorenzo - Cala Pira -

Ieri

By Your Side Beirut tramonto a Common Park I Pescatori

terza stazione: abbandono

1° stazione: la libertà fuori

Croce del sud

Partenza

Lacrime

Madre

come vorrei Tango argentino Bacio

passato prossimo

Il tuo nome

un sedici maggio

inno solenne

fiori di pesco

the truth hurts

le mani tremavano ansanti

                 

 

 

la voce strozzata dalle lacrime

l'incredula follia

di una vita spezzata

andata fra i roveri del campo

una madre urlava

disperata

la morte infausta

di un figlio amato

e nell'attimo

del giubilo di vite

ritrovate

nei deserti della speranza

la mia mano

ha accompagnato

quell'inerme corpo

al cancello del

non ritorno

e quel rosso foulard

che qui cantava

disperazione

là suonava ad inno

 

madre mia

ho chiuso l'occhi

e v'ho parlato

come a vi piace

con le mani intrecciate...

 

 

 

 

 

 

 
Piccolo pensiero

Piccolo pensiero
L'Anima
è il cuore
pulsante
della Bellezza
L'Amore
il canto felice
dell'Anima
 

Cuore di Madre

Ho aspettato
che il treno passasse
sulle rotaie
del nostro giardino
per poterti abbracciare
e piangere
sulla tua vestaglia
smunta
da anni di
lacrime a Dio...
Per un Attimo
"in Aeternis Temporis"
il tuo cuore di Madre
m'ha sussurrato
- fra i singulti delle preghiere -
le sofferenze
della vita tua!
Ho ascoltato
nell'ora delle candele
il vergineo canto
degli occhi tuoi.
Madre cara.......

 

 

 

 

 

 

 

 

Notte di San Lorenzo - Cala Pira -

Piangono
le stelle del cielo
in questa notte d'estate
di riti sospiri desideri

Una fresca brezza marina
sibila sui nostri
corpi straziati
dai lenti rintocchi
del tempo andato

Ho amato
il sorriso del mattino
fra le lenzuola
consunte
dei nostri canti notturni.

 

 

 

 

 


 

Ieri

Le emozioni impresse
nei ricordi
della nostra memoria
scolpiscono dipinti
d'ineguagliabile bellezza ( maestria )
Prego Iddio
affinchè nuove tele
si ricamino
pel futuro che verrà
e noi
ancora sul sofà
ad ascoltare
quel tempo che fu.
 
Il mio canto

Lacrime di sangue
piovono dal cielo
nei silenzi
dei mondi con-divisi
fra quelle madri
che ancora piangono
le piccole casse bianche
mestamente sepolte,
da mani tremanti imploranti
di corpi straziati,
nei loro sogni
in quei desideri
d'occhi vivi
che ancora teneramente
le abbracciano
- Piccoli tulipani
d'una VITA
che follemente ingorda,
non ha atteso
l'ora nona
dei canti pastorali!-

Nel nuovo giorno
accorate Madri
com-piangono la Speranza
del domani
in quei silenziosi labirinti
fra parole spezzate
e pensieri laceranti
d'un Segno
che verrà
nell'ora prima
del tramonto

Lacrime di sangue
invadono le mie arterie
e miei abiti
macchiati di sofferenza
si piegano sorde
al vile giuoco dei fucili

E già notte!
mentre fuori s'appresta
un nuovo temporale...

Odo ballate di Morte!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le ultime parole

Ho riposto
le parole sul cassetto
negli infiniti silenzi
dei Rimandi
di quei vili
vigliacchi pensieri
lasciati al domani
nell'ostinato
pretestuoso giuoco
dei farò/dirò.........

Ho lasciato
defluire
dal mio sangue
le tue avvolgenti
vesti
dorate
nei calici freddi
della notte!
 

 

By Your Side

Il mio libro
è finito
e già mi manca!
Ancora ne sento
la potenza evocatica
nelle sue atmosfere
tardo-romantiche
fra quei colori
che doviziosamente sfumati
riflettono il nostro
tramonto al mare

Le tue mani
stese sulla mia
piccola nera chioma
leggono i tormenti
dei nostri giorni
ma intanto
nell'ora dei gabbiani
carezzano nostalgiche
quei giorni freschi
di libero Amore
fra i ginepri in fiore
del nostro giardino

Scivola melanconica
sul mio petto
una piccola goccia cristallina
dei nostri teneri ricordi
d'una Felicità Familiare
andata perduta
fra gli steli
della vita nostra

 

 

 

 

 


 

Beirut

Cammino
per le strade torride
d'una Beirut
tramortita dai funesti
bagliori della notte
appena trascorsa
tutt'intorno
carcasse d'auto
in fiamme
- trofei d'una sprezzante vittoria! -
un fumo nero
s'addensa nel limpido cielo
bruciano i miei occhi

Sulle vie
un rancido odore di sangue
si promana nell'aria,
facendomi vacillare,
lento scivola
da quei giovani corpi
d'Eroi mancati

" madri prostrate
compiangono
quelle nascenti vite
nel tempio della povertà !"



Sui vuoti silenzi
occhi attenti
vigilano imperiosi
sulle deboli lacrime
e sui miei passi
" li sento penetrare
sulle mie Membra
e cancellare
i segni di Morte
di questa tracotante notte
di folle guerra!"

Ruggiscono i primi cannoni
stridenti colpi di mortaio
presagi
del nuovo giorno che verrà

Sconfitto
proseguo
nel viaggio della Sofferenza
Beirut, stazione di Morte!

 

 

 

 

 

 

 

 

Le emozioni impresse

Le emozioni impresse

nei ricordi
della nostra memoria
scolpiscono dipinti
d'ineguagliabile Bellezza ( maestria)
prego Iddio
affinche' nuove tele
si ricamino
pel futuro che verra'
e noi
ancora sul sofa'
ad ascoltare
quel tempo che fu

 

 

 

 

 

occhi di fata

occhi di fata

raccontano
i graffi
che il vento
la notte
ha portato con se
con i suoi
lenti soffi
e le sue armoniche
parole
occhi di fata
si rinchiudono
sul mio cortile
attendono
il mattino
e i suoi
lirici
racconti....
giovani mani
mitigano
i ricordi
di un tempo
infausto
occhi di fata
sul mio cammino
 
anima mia
 

 

 

 

 

 

 

Cadono cadenzate
 
   in ritmiche
 
             SOL
 
                FA
 
                   LA
 
 le ultime
 
     piccole morenti 
 
                   gocce
 
            d'uno scrosciante Acquazzone
 
                                   inaspettato
 
             che ci ha colti
 
                        impreparati
 
                                 sulla via
 
                     fra i gerani
 
                                 e i cipressi
 
              nel profondo sentiero
 
                            d'accalorati moteggi
 
           Nei rinati odori della sera
 
                 ripartono lesti
 
                          in Allegre scorribande
 
 - fra le distese verdi
 
 i castagneti in fiore
 
 ed un fresco sapore di terra bagnata -
 
                                      quei piccoli monelli
 
                                  che eccitati
 
                       scorgevan impazienti
 
                                         dalla finestra
 
                              i bagliori
 
                                     tumultuosi
 
                                             e dirompenti
 
                                                       d'un cielo
 
                                  giallorossoarancio
 
                 in un vorticoso
 
                                sali
 
                                     scendi
 
                  di toni colori
 
                              luci ed emozioni
 
             Corrono i fanciulli
 
                          e Noi
 
                     mano nella mano
 
                              ancora Avvolti
 
             nei labirintici intrighi
 
                                 al Domani
 
                  Ultimi singulti
 
                               del giorno che va'....
 
                     Allegro e' il tramonto!
 
 
 
 
 

 


Partono i pescatori
verso i profondi abissi
del cristallino mare del Sud
traboccanti
d'Avventura e Gloria
sospinti
dai richiami del tempo
che Loro Fu!

Vanno
lasciando mogli fidanzate figli
nei deserti angosciosi
d'Azzurri presagi
fra lacrime di Passione
e
Morte
Fra i vapori
del cielo si stendono
preghiere trepidanti
di occhi imploranti
e mani supplicanti

 

" A Te Iddio Benedetto.....

Tu
l'Altissimo e Onnipotente

Ti Supplichiamo :
perchè domani risplenda
la luce
nei nostri cari....Amati....!"


S'alzano gli Inni
dei condottieri,
scanditi dai rintocchi
grevi di tamburi
ed un caldo corno,
fra gli echi
assordanti di meste litanie
ed un fresco vento
di ponente

Piccoli occhi ascoltano eccitati
il nuovo canto del mar
ed una scia bianca
serpeggia fra le
righe dei loro volti

Una stanca
Dea Madre
attende silenziosa
quell'orme festanti.
 

 

 

 

 

 

 

 

 
gocce di rugiada
sul sentiero al domani
lenti piccoli passi
rintonano grevi
sul grembo materno


 

 

 
 
Piccole mani lavorano

Occhi rivolti al cielo
imploranti desiderosi
immerse fra quelle
fredde sbarre
che separano
Noi da Voi
Donne mie
v'osservo
e ascoltando
i sussurri dei vostri palpitanti
silenzi
canto il mio inno
alla vostra libertà

Dio
Ascolta le preghiere
del tempo che verrà

La libertà fuori
 
 
 
 
 

 

 
 
Ho ardentemente desiderato
d'essere
il Vostro amante

- Dio
quanto l'ho sperato
e quanto v'ho Amato
nel silenzio dei miei occhi!-

Ahi quante fosche notti
nel rimembrar
il vostro genuino profumo
accostarsi ai miei
fanciulleschi sensi,
ch'inebriati
vi facean da nobil manto,
per poi svanire
dileguandosi in quelle fredde
fiamme d'un camino
lasciato ardere
pel solo ristoro delle pareti.

Quante lance inferte
nell'anima mia
quando vicina alla mia fodera,
ornata di ceselli
trionfi e sangue vano,
Altri v'accompagnavan
fra stridule risa,
nelle sale
finemente decorate
fra vizi, orlezzi e calici dorati,
e leziosi fraseggi.
Fiera
Alta
Vittoriosa
Tronfia
Imponente
nel brandire quel
virulento giovin corpo
lacerato al suolo
"Vostro Illustre"

Impudenti pensieri
sedean
sul mio fuoco maschio
in quei fiabeschi duelli
fra fioretti sciabole e rivoltelle
pur d'un brandello
dei vostri inusitati
neri occhi.......

- Oh fato avverso
a Voi lascio
questo straziato cuore,
che fu da sempre Figlio amante
e abile condottiero,
ch'oggi versa
mesto
lettere d'amore
sul sentiero d'Orione.-

Sona un fraterno
organo
musiche da Efeso
Croce del Sud!

 

 

 

 

 

 

Madre
 
Ho desiderato
 
      le tue calde mani
 
    sul mio sofferente corpo
 
                            d'esiliato
 
 
 
 Ho raccolto
 
    i tuoi verdi occhi
 
  sul mio claudicante cuore
 
                  lievi i sussurri
 
            d'un albeggiante malinconia
 
 
 
 Ho seguito
 
        le lacrime dei nostri ricordi
 
 
 
 Madre


 

 

 

 

 

 

come vorrei

 

Come vorrei 
 
       che le mie mani
 
                      sprofondassero
 
         sui vostri 
 
                   intensi neri occhi
 
       in quei mondi
 
             concentrici
 
                    in cui riluce 
 
          la vostra corvina
 
                         bellezza
 
 Come vorrei
 
      poter essere
 
          il Signore dei
 
      vostri passi
 
   fra quei sentieri interrotti
 
                             del mio vagar
 
 
 
 Tramonta l'alba
 
   dei rododendri in fiore
 
      calici del mio sangue

 

 

 

 

 

 

terza stazione: abbandono

 

 

un fiore
solo un piccolo fiore
in questa sera malinconica
di stupidi chiacchiericci
fra mani che si protendono
e sguardi che si cullano
un fiore anima mia
nel deserto
dei nostri
spenti amori
 
 
 
 
 
 

 

 
Scorgere
macchie di tristezza
e
sentirsi inermi
porgere i propri
sogni
su quegli occhi luccicanti
desiderosi
amanti
dis-persi
Volgea lo guardo mio
sulle vostre celesti vesti
oramai sporche
e deliranti
E lontani
s'odon
i cannoni d'una battaglia
che su di voi
s'erge funesta
Fiocchi rossi
sulle vostre labbra
ed una gravida malinconia
danza sulle musiche del mar..........
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
corso fra le valli
dell'Eufrate
in su'
le nostalgiche terre
di tempi memori

Soccorro
figli e mogli
di guerrieri
tracotanti dilaniati
dal fardello d'un canto solenne
martiri del Segno

e
Voi
Angelo del Signore
lenite le ferite
del mio corpo
percosso
dalle musiche
d'un tramonto rosso-arancio

Il silenzio dei passi
calpesta le nostre
fiabe sopraggiunte.....
Danzano i fucili
melodie derelitte

Fiori di pesco
sul sentiero del Pescatore

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
la verita' ferisce

non sempre le mani
giungono
dove gli occhi
si posano
e questi
mai
cadono
dove i pensieri
volano

amore
ricorda
le mani non seguiranno
MAI
i pensieri

e rivoli di sangue caldo
si diramano
dalla riva destra
dell'arcobaleno

intanto la verita'
colpisce
vesti sporche
di elemosine
balbuzienti

figlio mio

fuori piove

proteggi le tue mani


madri piangono
il domani del presente
temporale

figlio mio
proteggi le scarpe
dal fango
dei pensieri



 

la verita' ferisce/colpisce
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
Vi ho immaginata
con un delicato
Abito corallo
- primigenio ricordo della
nostra terra-
fin su' le caviglie
d'una trasparenza
dolcemente velata
teneramente orlata da mani materne

Vi ho dipinta
con lo scialle
finemente lavorato
fra pizzi e merletti
a ricadere
sulle vostre
esili spalle
per un demode' d'altri epoche

Ho disegnato sul
vostro viso
acquerelli leggeri
freschi ricami
della vostra superba eleganza
di Donna sognante

Ho intonato i vostri
passi
fra morbidi volteggi
d'un tango argentino
e le vostre mani
tremanti
che finemente salde
si posavan lievi
sui fianchi forti del
vostro Cavaliere
cocchiere dei
vostri tumulti passati

Ho immaginato
nel tepore della notte
le note
ch'hanno accompagnato
i vostri freschi singulti
d'Amore

Ho posato i sogni
sul vostro ventre
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
Ricordate
quella mattina di fine Luglio?
Quanto tremavano
le vostre mani
e quanto sobbalzarono
in quel gesto carezzevole
e semplice.
Ahi quanto rievoco
quella calura estiva
fra le nostre
bagnate vesti.......
I vostri neri occhi?
Cosi'languidi
delicati
infiniti
scintillanti
e quanto fremettero
nel porgere
i vostri desideri
inespressi!
Ricordate quel
silenzio aurorale
e
quei gabbiani
sull'onde del mar?
Ahi quano
trasporto
in quell'attimo eterno
d'una vita mai piu' vissuta!

Fotografia

 

un sedici maggio

 

Sogno mani che cercano
tra sospiri sospesi,
dolci invasori di colline e canali

Sogno labbra
su pelle quiesciente,
pronta ad accendersi
di accordi suonati in punta di dita

Sogno corpi leggeri
soffiati come vetro
-e cosi' delicati!-
si avvicinano
per perdersi, e trovarsi, e perdersi
nel piacere di una
melodia antica.

Sogno parole -
intrecciate a sogni e
capelli - sciogliersi
nel mare.....da cui vergine
nacque.......
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

inno solenne

 

Mi sono mancate
le tue mani
quei freschi occhi
colore del mare

Mi sono mancate
le tue parole
Le tue parole
turchine
che Adamantine
posarono sul mio grembo
come foglie
e carezze
del sereno cielo

La Primavera
mi ricondusse
a voi
e grato
cantai l'inno
alla Gloria.

Fiori di mandarlo
sul cammino
dei gondolieri


Primavera di Maggio

 

 

 

 

 

 

 

 
 
Il silenzio
dei miei passi
scandisce
armonicamente
i rintocchi
del tramonto


don..........don
don..........don!

 

 

 


 

 

 
Ho bevuto
il vino dalle
vostre mani
delle vostre vesti
mi sono spogliato
cantando il
vostro nome
ho dimenticato
l'odore del guanciale
Amore!

 

una rosa

una rosa

e il silenzio
il canto di una sera fresca
fra le odi dei miei passi
e voi mia cara attendete
le sirene
del vostro amante
che sia calda
la notte dei sospiri
e voi
madre
non piangete
 
tornera'

 

 

 

 

corrono i bimbi

corrono i bimbi

e quelle manine sudice
che si stringono
che si confortano
e quei piccoli sorrisi
che alletano
le mie membra
visi gioiosi colorano
d'azzurro di verde e di rosso
le mie orme solitarie
piccoli birbanti avete dissetato
un pellegrino del tempio
siate sempre lodati
 

 

 

      Calligrafo

                                            che narri

                                   

                                     Fra le scie

                                           d’un Bianco

                                                           Vermiglio

 

                                            Storie

                                                 di vita

                                                        d’uomini

                                                               e di farfalle

 

                                                         

                            Siediti!

 

                                          [Respiro]

 

 

                                Ch’el vento

                                                sussurri

 

                                                tra i fili del tempo

 

                                           l’Ode serafica

                                                              profumata di rosa

 

 

[Greve]

 

                                     Calligrafo

 

                                                      Allora ascolta

                                                  le mani

                                                         d’un povero sbieco

                                                    ch’esala

                                                              nell’ultima ora

 

Bellezza

                                Poetica

                                                                  Mistica

 

[Noi]

 

 

 

 

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