Requiem
"Requiem,come il nulla,così mi impongo e vi dico: Ascoltatemi"
 

 

IL POETA

Il Saggio Guerra Apocrifa creazione    

 

 

IL POETA

E arriva già la sera..
Quanti giorni trascorsi
a dissolversi nei mondi
della nostra perdizione..
Compongo nuclei di poesie..
Quanti fogli ormai ingialliti,
mutilati e insanguinati,
blu,non nobili,di penne
e di tracce di grafite..
Chi son io per parlar di voi..
Chi è l'uomo per parlar di Dio?
Mi accorgo che non dormo più la notte..
Mi ritrovo a piangere da solo
e uragani,nubifagi
a cancellare vite differenti..
Astronomi parleranno
di disastri interstellari..
Inevitabili conclusioni,
chi non si abitua a guardare
non si abituerà mai..

E' fuggita già la sera,
la riaspetterò..
Così ritornerò da voi..
Figlie mie,Vi amo.

 
Il Saggio

Ricordi e rimpianti,
memorie degli aspetti passati,
lunghe critiche a specchietti retrovisori
ed acquisti in positivo.
Ombre lunghe proiettate in terra,
nubi basse,cieli tersi
coprono le mura della rocca;
fasti sussurrati,inchini capovolti,
bicchieri smaltati da false risate
abitavano tra le edere verdi.
Re dei vivi
Re dei potenti
mi rivolgo a te per chiedere
pietà
       a me
              a noi
                     a te stesso.
Non ci saranno giullari,ricorda,
né spadaccini o maestri,
né servi o puttane.
Grande conoscenza della solitudine
riempi gli orgogli,
menziona gli scritti imperscrutabili;
Soffi di fiamme
tra ghiacci sempiterni
permetteranno ad una goccia
di abbandonare l'immutabile.
Contrasto è il prodotto,
Libertà è il risultato.
Chiedo venia,ringrazio per l'udienza,
Imperatore dei vinti.
E liberati da te della benda nera
(molto ben rifinita devo dire)
che la mia incapacità di vivere
è palese.
Vi lascio allora,
O Munificenza,O Sire,sua Altezza Radiosa
e il baciamano datevelo da voi.

 

 

 

 

 

Guerra

Volavano stormi
e stormi amari,
nere piume,becchi di folgore,
portatori di piogge,
grandini e lacrime,
dolori fraterni
e terrori ancestrali.

Temporali ed odii,
rimbombi cupi
ed infinite lodi
da stelle a stelle,
firmamenti infiniti
in crescita costante
col violento (consueto) taglio del grano.

Ti ho visto là,
Ti ho visto ancora,
il volto di uno spaventapasseri
immerso nel fango.
Sentivo di voler piangere,
ma temevo con le mie lacrime
di uccidere una formica in terra.

Ruotarono i campi
e tornai a casa.
Ma fu troppo abbondante la trebbiatura
per permetterci di ricomporre
i frammenti di una semina consueta..

E su quel terreno arido
solo i corvi trovarono dimora.

 
Apocrifa creazione

Ti sei ritrovato abbracciato a lei
con la stanchezza a morderti..
Eppure te lo avevano detto
che i vent'anni fai fatica a dominarli..

Le accarezzavi il viso,piangeva,
non per rabbia,non per dolore..
Ci sono notti in cui le lacrime
preferiscono adornare un sorriso..

Coglievi i battiti del suo cuore,
sotto quel seno non di madre..
Li sentivi e ne immaginavi altri
a riempire due anime d'amore..

Vi stringevate forte,piangevate,
ancora uniti,ancora più decisi..
Ci sono notti in cui la vita
preferisce farsi trasportare..
Forse vuole,farsi trasportare..
 

 

 

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