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Roberto Caccamo nasce a Milazzo (ME) il 27.01.1971. Passa la propria adolescenza a Rodi’ Milici (ME) ridente paesino collinare di appena 1500 anime; ed è il contatto totale con la natura che porta l’autore ad amare in modo quasi morboso la propria terra, i suoi colori ed i suoi odori! Attualmente svolge l’attivita’ di infermiere professionale nel presidio ospedaliero di Barcellona p.g. (ME), dopo un periodo di cinque anni passato nella bellissima toscana, precisamente negli ospedali di Viareggio e Prato! La poesia e’ per l’autore urgente bisogno di confrontarsi, gridare al mondo le proprie paure, i propri bisogni! La nostalgia per l’adolescenza passata, la diffidenza nei confronti di un futuro sempre piu’ incerto e la speranza sempre ben celata che tutto possa andare per il meglio sono alcuni dei concetti cardine della gradevole poesia del Caccamo!
La nave | Ho avuto occhi | Cammino a passi svelti, | Sensazioni | La mia donna | Lontananze pesanti | Alla valle del vento |
Amare | Verità... | Sibilo di vento | Gelosie | Le mie paure | Domani | PAROLE PESANTI |
Domani Se rinascessi ancora vorrei cavalcare il drago prendere a tradimento il mio orgoglio e fargli male. Se capitasse ancora ti vorrei al mio fianco per gridarti forte in faccia il destino che vorrei. Se mai dovessi credere ad un altro domani vorrei che fossi tu a dargli finalmente un senso.
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PAROLE PESANTI Lungo le rughe di ogni mio pensiero nascosta tra mille consuetudini, ti poggio sfinito accanto ai miei sogni e al solito bicchiere di acqua naturale. Non riesco a pensarti con occhi diversi, a non farmi male. Non avverto piu' il senso delle cose e riesco a stento a seguire una canzone. Mi perdo spesso nella furia del vento. Sorseggio un po' d'acqua, mi tuffo nel buio. Tra qualche tempo tutto sarà lontano e non basterà la musica a dare un senso a tutto questo. |
Ho preso per mano l'ennesima notte di un anonimo autunno... Le mie ossa gelate mi parlano insonni ed io mi avvio lento verso inutili sogni graffianti...
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Conto solamente |
Verità...
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Sento i tuoi occhi come lame taglienti parlarmi forte di remote lacrime... Mari in tempesta e rare oasi di luce ti appartengono, intanto l'ennesimo sibilo di vento gelido mi ricorda che mai fu permesso al mio cuore di regalarti con se stesso l'amore! |
Aria pungente e limpida poggia su coriandoli di vento, io la respiro inebriandomi... Paesaggi antichi scolpiti su secolare campagna e negli ulivi, mi rapiscono... Il mare intanto, ti fà gli occhi dolci laggiù oltre il torrente con gli argini colmi di pioppi assolati e terre forti... Sento solamente il mio respiro e tutto cio' mi affascina!
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E' destino di tanti |
La mia donna ha gli occhi che sorridono, sa dialogare coi miei silenzi e colora in un solo istante i miei momenti bui... Conosce a memoria la mia solitudine che viene da lontano e sa che sapore hanno le mie lacrime! La mia donna mi respira ed io respiro lei... Tutti i giorni si nasconde dietro ogni cosa che mi emoziona e là io la trovo, tra le note della musica piu' bella e nella poesia! La mia donna è la mia luce ed io vivo di lei, tutto il resto è triste malinconia...
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Assemblo scampoli di distanze graffianti, masticando forte il sapore dei tuoi baci lontani... Apro a ventaglio il mio cuore diviso e lo ripasso a memoria! Taglio pezzetti di tranquillità facendone castelli in aria, cerco sforzandomi di farti capire il mio modo di amare... Prendi il mio cuore e succhiane il succo, ti rimarrà comunque il suo guscio carnoso! Ti ostini a volere filtrare il sale dall'acqua salata, ma il fiume dal quale quel di' hai bevuto sarebbe comunque diventato mare... |
Avvicinati al mio sguardo e lui ti parlera' di me, sentirai parlare della voglia incontrollabile di tornare indietro, di correre a cavallo di una scopa e di prendere a sassate il mare... Chiusa e' ormai la vecchia bottega del vino ed io non ho piu' voglia di bere in compagnia... Prendimi per mano non aver paura, ho saputo anch'io un tempo ridere e scherzare... La forza di una lacrima non bastera' certo a farti capire, figlio mio, quanto e' difficile invecchiare...
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nego sorrisi ad occhi con dietro mondi indescrivibili,conto a voce alta i passi che mi dividono da te fumando nervoso l'ultima pall mall,sotto un cielo che non ho voluto mai conoscere sento forte che la mia vita e' a un bivio...
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Ad aspettar la nave dentro il porto non ci sara' piu' nessuno... Il vuoto di chi c'è gia' stato ora e' colmo di domande senza risposte... Ripartira' la nave, o ne' faranno ricovero per pensieri?
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Ho avuto occhi per ammirare il mare e lui mi ha visto, ho respirato il suo istinto e la mia nostalgia infine ho riso con le lacrime che lui stesso mi ha prestato...
da "il
viaggio"
Autore:
Roberto Caccamo
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