Fernando Seconnino 

 

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Playing The Mallee Senility A lonely atoll My Town  If you were a genie Stalingrad Christmas 1942
Estate breve Nulla e` cambiato Finche` l’alba arriva  IL MIO PAESE Piccolo fiore Chitarrista Ricordi

 

 

 

Chitarrista

(per Emanuele Iannone)

 

Tra le tue braccia accogli

una dolce forma di donna.

 

T’inebri al profumo

della  lacca lucente,

l’accarezzi con  dita esperte

e lei,

 come una donna

tra le tue braccia vibra.

 

Chitarrista solitario nella notte,

pavane e  minuetti

adagi e danze graziose;

Sor, Giuliani e Tarrega

ti fanno compagnia.

 

Sogni Emanuele,

mentre i suoni

 nascono come dal nulla,

si rincorrono e fanno festa,

giocano al girotondo,

e a rimpiattino;

e poi si perdono,

  l’uno dopo l’altro,

dolcemente nella notte.

 

 

F. Seconnino

 

Ricordi

 

Per Luigi Pecchia

Ricordi il profumo dei giacinti

nelle aule soleggiate in  primavera?

Quei monti ombrati dove  crescevano liberi

gli asparagi tra rovi e mirtilli; ricordi?

 

Le ciliegie di mezzo giugno

a  San. Onofrio , la festa del paese

e  le notti,

quelle notti insonni lungo viali pietrosi

o nel faggeto

 parlavamo di non so  cosa.

Intorno ad un fuoco di paglia,

contavamo le stelle;  ricordi?

 

Per lunghi tratti camminavamo in silenzio

con il suono dei passi per compagnia.

Ricordo le petunie,  il roseto e i ciclamini

all’ombra degli eucalipti

sotto un cielo infinito.

 

Ricordo il sorriso di una  donna

che nelle albe piú buie

ancora ti illumina  il sentiero.

 

Ci siamo ritrovati

lungo la strada di ritorno

per riprendere lá

dove lasciammo.

Nuove notti insonni

ci aspettano sotto nuove stelle,

la vita riprende i frammenti

e completa il cerchio interrotto.

 

 

 

 

 

Playing



My granddaughter

on a swing

her eyes meet mine

for reassurance

or , may be

for another push



sometimes we dance

play with dolls

or read a book



sometimes I pretend

I am a lion

with a scary big mouth

and menacing paws

she knows

I’m just pretending

and laughs.





 

 

 



The Mallee





A land of wide open plains,

waving crops in spring,

the cry of galahs,
still ringing in my ears.





A land of unrewarded sweat,

of pain and anguish,

like a mother in time of war,

losing her children,

one by one.





A land of life, of beauty,

with a soul of its own,

where magic and hope,

sadness will never dispel
Senility


(for my wife)




If only I would never be

too old to say

“I love you”

too frail to hold

you in my arms

I would not need

to say it now.



If I would never

forget to have ever loved

if only my brain

would never turn to jelly

or my voice hardly

be able to whisper

you would not hear me

saying it aloud.



But of these things

I can never be sure.



If ever such time

will come

look straight into my eyes

they will never be too old

or tired to say

“I love you

 

 

 

 

 

 

A lonely atoll




(When we will understand the enduring

will to endure then we will know everything)



In a sea of storms

In a sea of calms,

In raging winds

And torrential rains,

Hail and typhoons

Turn into

an eerie stillness

in an instant.



Sedate waters and 

Soothing skies

Unbelievable is

The blinding shine.



With its head just trust

Above the unforgiving water,

A lonely atoll

With not a cheer

From a bird’s song

Not the shade

Of an amical tree

But a strong, strong will to be.





My Town 




My town is a woman
with long black hair
flowing in the wind.

It’s a mother with open arms

always staring at the open sea

always waiting.



My town has many narrow streets,

ancient shadows,

life renews in the mortar.

It’s a meeting place

for long lost lovers,

on its steps or sidewalks,

sometimes on a rainy day.



It has a soaring castle

at its door “Beware” it says.

Trees of light in winter and

the deafening cheer

of a thousand swallows

on any summer evening.



It has the memories of a dove

who left and couldn’t find

Its way back
IL MIO PAESE

(lo specchio dell’anima)



Il mio paese e`come un grande

albero di Natale.

Sui suoi rami appesi
tante palline colorate

prima di lasciarlo
un ottobre 

di tanti anni fa.

Ogni strada, angolo,

le pietre del basolato,

ognuna una gioia,

una pena,

un battito di cuore.



Sono tornato 

qualche anno fa.

Le mie palline

erano quasi tutte li.

Il bar che tanto frequentai,

il Corso , San Rocco.

Lo strazio di lasciarti

la domenica nel piu bello.

Un vicolo, un cortile,

il gioco delle figurine,

la trottola di legno d’arancio.

Fausto ti ricordi?



Una pallina mancava
al mio albero di Natale.

Tre gradini, un angolo,

un sorriso.

 


Nulla e` cambiato




Ti verro` incontro in punta di piedi.

Prima che il sole s’affaccia a levante.

Dove l’amore confini non sa`;

i l tempo non “corrode” 

e senza rimpianti la morte non fa paura.



Faremo pochi passi ancora

lungo sentieri ignoti

con frammenti di sogni per compagnia.

. Come una volta

quando piegavi verso gli alberi vestiti di rosa

raggiunti l’angolo dei ruderi antichi.



Non coprirti il capo all’uscita

anche se le strade hanno l’odore di gelo.

Sara` breve discendere

oltre la porta che il destino chiuse;

fino al nuovo bivio e nuovi addii.



Non preoccuparti se gli alberi di luce

nel tuo viale non si danno, stasera, al vento. 

La notte piange tra le foglie d’ argento

e forma rivoli di lacrime sui vetri assonnati. 

Ti ritroverai al risveglio

tra le pareti austere della consuetudine,

tra le carte piegate dei sogni, e le speranze altrui.



Accarezzera` il tuo volo l’arcobaleno,

oltre l’orizzonte,

se vengo, farfalla, a destarti dal tuo sopore?

Non stringero` le tue ali nelle mani,

non sciupero` i tuoi colori,

mi bastera` dirti “Ciao!” ancora una volta..



Accostati.

Ascolta le parole che il silenzio tace,

il battito del cuore te le svela.

Vedrai.

Nulla e` cambiato..


 


Stalingrad Christmas 1942

(per Dario Lo Sordo)





He dragged his

dead

son’s 

body

off the icy street



his pain-stricken face

for the loss

the cold

the hunger



at home he lighted

the last piece

of candle

and prayed

before sitting

for his meal

horribilis.





Dio ha serbato per te un posto

al suo fianco in Paradiso

perche` all’inferno non ci si va` due volte.



Estate breve

 

Breve fu

la nostra estate,

come i fiocchi di neve

sul davanzale in aprile,

 

come i sogni riposti

nella perla di rugiada

sul grano infante

mattutina

 

strano il dolce-amaro

del ricordo

che nel lungo inverno,

nella bocca persiste.

   Primo premio Concorso Internazionale Alias

If you were a genie

( for Emanuele Iannone)

 

If you were a genie and would

grant me the usual three wishes

(at times I do think of you as one);

the first one would be  rather easy

(just to warm you up).

 

Please make me an HTML file of the

campane di Santa Maria

as the sound spreads around.

Capture the deep familiar beats

and give them a place

in Fondani ‘s first page.

 

The second I would ask

might be somewhat more difficult.

I would say:

please make me an HTML file

of the smell of crushing olives

in the frantoio as you turn into

via Mola della Corte.

(You can post this one at my usual address)

 

For the third wish you will have

to make a special effort,

as it will put your powers

 to the test.

Please make me invisible

at will, in real life,

as you allow me to,

on “Fondani”

with a click.

 

 

 

 

Finche` l’alba arriva




Nella terra dei sogni

la mia barca approda la notte

il giardino e` in fiore e

non mi sorprende

il suolo 

coperto di bianco



gli ostacoli 

di una volta dissolti,

il tempo nemico

spazzato via come

da un vento improvviso



non piu` ai due poli

di queste vite parallele

ci fermiamo di rincorrerci

inutilmente, come due

cavallini del girotondo



su un divano antico

facciamo progetti 

di un futuro

finche` l’alba arriva.





Fernando Seconnino 19/1/2002


Piccolo fiore

 

Piccolo fiore

che  nel giardino

della mente curo.

La tua linfa

la mia arsura disseta

e il tuo nettare

l’anima  fa parassita

 

Lungo il cammino.