Ieri, sembra poco fa, ieri, era tutto bello; ieri, era diverso, ieri, ridevi, era solo ieri, adesso, pare passato un secolo, e tutto sembra sogno, finito male.
|
|
Notte Cupa, profonda, misteriosa; immenso, mantello, nella notte, velo di tenebra; e scappo via, coi miei sogni.
|
Ascolti, cosa , il nulla, il nulla, notturno; silenzio, o quasi, non c'è mai, vera calma, in città; qualche auto, fila, nella notte; chissà, quale avventura, l??attende; o forse torna a casa, alla svelta, volando, verso la cena, ancora calda; notte. |
In autunno, tutto riposa, tutto è dormiente, giace, la natura, in attesa della prossima primavera, la stò già aspettando; giorni tristi, e tetri, dipende; tutto sa di incolore di grigio, di nebbie, di fumè; malinconia d'autunno, ma anche , serenità, tranquillità autunnale, se uno riesce, a godersela.
|
Mattina, purtroppo, il lunedì, con le sue mene; i guai soliti, che ritornano a crucciarti; la notte volata via, festa alle spalle; fuori, al luce fioca e la foschia d??autunno; poche foglie, tutto morente, tutto passato, silenzio, non voglio nulla, solo pensare a me, a cose mie; solo per me. |
Calma, calma, voglio solo, calma, nel mio giorno, nella mia rabbia; nelle cose che non vanno, nelle amicizie perdute, fare con calma.
|
La
notte mi circonda, stanco, voglio, solo, nascondermi al mondo, non farmi trovare, perdermi nel nulla; niente; sognare, il passato; com'era; la mia vita; il mio vecchio mondo. |
Fiera,
|
Qui, adesso, silenzio, notte, sonno improvviso, le ore, sono corse via, finita festa triste dei morti; hai pensato a loro almeno, già qualcosa, felice di aver ricordato i tuoi morti, era quello che nonna voleva da te; adesso, è la notte, notte; silenzio, silenzio notturno.
|
che mi avvolge, in un lenzuolo nero; e dimentico ogni cosa, in questo grembo della terra; e i miei pensieri diventano, tutt’uno, con le stelle; incubi, e mostri, sono al realtà, ora; riposare, sognare, scordare; non pensare; ignoro il mondo, finalmente, finalmente, non so più cosa sia.
|
Mattino, dietro il velo tenue della fine della notte; ombre fugaci; presto il giorno apparirà, senza sole, autunno; triste, grigio, terra bagnata di pioggia, presto sarà il tempo, delle foglie morte, delle panchine svuotate; del silenzio, il giorno dei morti. |
forse, o forse no; una mattina scialba, d’una domenica come altre, che rompe ,più di quanto dà; con le sue ore vuote, l’ozio e il tempo sfaccendato, mascherato da festa; il non sapere mai che fare, dove andare, che inventare; noia sospesa, mescolata al caffè mattutino; domenica, passasse in un instante, e se ne andasse, a tediare altrove.
|
molto importanti; li vedo quando posso; ricordando i vecchi tempi, della scuola; il professore, Franco, un po’ più rugoso, un po’ più appassito, ogni volta; anche se per me, è sempre un po’ uguale, perché lo guardo, con gli occhi dell’amicizia, e della nostalgia; potessimo, tornare indietro, adesso,subito; altro che questi giorni, questa realtà, balorda; questa gentaglia, che non vale la pena, di citarla; meglio i tempi, d’un tempo, quello ch’erano, i vecchi tempi, meglio che adesso; meglio che qui; e ripensi ai giorni, al mare, passato.
|
bene o male, scesa la notte, così puoi scappare, dai pensieri, dal giorno finito; dalle cose che non vanno; e non sono, mai quello che sembrano; la vita degli altri, noi non la conosciamo, non conosciamo, veramente, i loro problemi, non conosciamo la storia, e i dolori, e cosa vuol dire andare avanti; i guai degli altri, non li conosciamo, né li vogliamo vedere; soli, di solito ,soli, soli sulla faccia della terra.
|
Mia, tra le ombre della notte; che mi fanno compagnia, e mi proteggono; popolate da figure, da fantasmi, dai ricordi, dalle immagini del passato, dai volti cari, che ritrovo, nel mio silenzio; dai pensieri a me graditi; dal fatto che il mondo, è chiuso fuori; stanzetta, amica mia.
|
cosa è avvenuto, che ci fai qui, mezzo avvilito, mezzo spaventato, che fi fai, in mezzo a questo sudicio paese; al diavolo la gente; vai fuori e ridi e respira, e butta via gli obblighi, riprenditi al vita.
|
Hippy. Figli dei fiori, speranze e fantasie, idealismi, negli anni sessanta, lotte e sofferenza; volontà di fare qualcosa, di cambiare il mondo; oggi tutto finito, andato; voci spente, chissà dove sono, che fine hanno fatto; chissà se credono ancora; eppure erano grandi, nei loro sogni, nello sforzo per un mondo migliore.
|
sonno, voglia di sbadigliare, di non pensare, di scordare il mondo là fuori; di rannicchiarti, e fuggire via , in un altro sogno.
|
per sempre Etty mia; t’ho persa, perché così doveva essere, perché le cose, a volte, girano male; perché c’era distanza; perché il destino, era contro di me; e magari, non ero il tuo tipo; Etty, dove sei che farai, già in vacanza stai; tra gli ombrelloni, ed i pedalò; i venditori di stupidate, e i gelati cono; forse non ti rivedrò; ma non ti dimenticherò
|
Se ne và; e tu sei lontano, di più dall’infanzia, sei meno ragazzo, e sempre più vecchiotto; intanto, il tempo, se ne và; di corsa; e ti lascia solo le bucce, del mondo, ch’era una volta.
|
Dove stia di casa la verità; non l’ho in tasca, e non sputo sentenze; non so che razza di mondo sia, questo, un mondo sporco e traditore; un mondo dove c’è bisogno di tutto, e poco di tutto, dove c’è guerra tra poveracci; dove devi stare attento, e se rimani solo, è un guaio; non so cosa voglia dire, tutto questo; ma so che è giusta, la mia vita, alla faccia di tutti quelli che dicono di no; e non accetto nulla, che non sia voluto, da me; nulla in cui non creda, nulla.
|
Ahi, il primo giorno dell’anno, è andato, senza danno; ahi ahi; il pomeriggio incalza; e la sera incombe, la festa, stà andando alla fine, ahi ahi, qui la festa stà finendo, e non stai più ridendo; ma che è, sempre festa è per te, se saprai, esagerare, e fare, quello che vuoi fare.
|
Il giorno, fuori, ma per te, è un po’ inverno, adesso, che il tempo è passato, e gli anni t’hanno portato via, i giorni più allegri e facili, t’hanno portato via, i volti dei nonni, la bontà, il loro interessamento; adesso, sei solo, in un modo, o nell’altro; in mezzo allo schifo, e alla crudeltà della società, della gente, che non sa, e non capisce nulla di te; e vai avanti, nella notte scura, con un po’ di paura; sperando, la speranza è importante, e anche la fortuna, non fa mai male.
|
mentre il giorno và morendo, col buio della pioggia di primavera, che copre il cielo; ma tu non rinunci, tu cerchi, sempre la tua libertà; una possibilità, di felicità; il mondo vada pure dove vuole.
|
è arrivata, veloce, inaspettata, come tutte le cose della vita, che corrono via, e se non le acchiappi, non riesci a farle più; i tuoi anni scappano, le persone che contavano, che sono lontane, o chissà dove; gli amici, che hai perduto di vista, e non sai più nulla; tutto corre in fretta, non c’è tempo, non c’è tempo.
|
sei tranquillo, nel silenzio della tua casa, fai come vuoi; ma sei anche vulnerabile, nessuno ti aiuta, nessuno, spende un parola; nessuno sa niente, essere soli, significa, rischiare, sempre un po’.
|
Cosa c’è , cosa c’è che non và; era diverso prima, era differente prima, era ieri, tutto più fresco, più vivo, c’erano tante cose, ieri; adesso sei qui, un po’ solo, e le luci si spengono, le stelle brillano meno, quando sei solo; coraggio, vuoi stare amico del mondo, pensare ad una feria, dimenticare.
|
verso l’orizzonte, striscia di mezzeria, che và, verso il cielo; verso il messico, verso la libertà, con la moto, o in autobus, easy reder, spazi nella prateria , verso Los angeles, verso New Orleans, verso un altra vita, là dall’altra parte dell’oceano, sulle orme di Kerouac; libero, libero.
|
mille pensieri ed uno, mille sogni aleggiano, nella stanza, mille mondi nel buio; desideri, rabbia, mentre l’alba s’avvicina.
|
e con marzo, il risveglio, il ritorno del sole, ancora tiepido, coi venti impetuosi e un po’ folli; col carnevale finito da un po’; ma poi c’è la candelora, e senti che stà tornando la bella stagione, e con essa, mille speranze, mille cose da fare
|
o manca , ben poco; è primavera, e pensi quando piccolo, guardavi la tv dei piccini, con la nonna; e i cartoons di braccobaldo; e bastava poco, allora per essere felici; e la felicità, dovrebbe essere, sempre così, fatta ,di piccole cose, di particolari; essere felice e fregarsene, nient’altro.
|
non si sa mai, quello che la vita, riserva; non si sa mai, quello che può capitar; oggi stai bene, ma domani chi lo sa, magari la sfortuna, si accanirà; non si sa mai, non si sa mai, quello che accadrà, come finirà.
|
che persino io, stento a rimembrare; a ripescare le immagini stinte, i vecchi sussulti, il fremito del cuore; per te, provato, mio segreto amore, ,per il tuo viso, per i tuoi capelli, il tuo sguardo di ragazza seria, quasi duro; non posso permettermi di pensare; ora è tutto finito, ora il tempo, ha scavato un solco spietato, tra di noi; che mai ci siamo incontrati, maledetto destino reo, e fellone; che ci ha separati, invece di unirci; e penso al tuo viso, perduto amore; penso a te, etty; mentre la primavera, presto porterà il risveglio, ma senza te, non c’è gioia.
|
è qua; tra le pieghe della città; e per te, un ritorno a casa; è per te, un tramonto d’agosto; è un po’ per te; un amico ritrovato, con cui parli un po’; è per te; qualcosa che ti fa sperare.
|
vuoto, sterile, ceruleo, il volto dell’inverno; neve appena smessa di cadere; chiazze palustri di acqua nivea; non si sa dove mettere i piedi; giorno triste, insipido, slavato; giorno di neve, giorno d’inverno.
|
così strano, ieri avevo, la mia prima macchina di babbo, e andavo alla scoperta della strada, e del mondo, uscendo dal mio piccolo giro, dal paese, scoprendo, le vie del mondo; i percorsi mai fatti; la strada, che punta all’infinito, e adesso, sono qua, cogli anni alle spalle; coi ricordi dei vecchi tempi, con l’acqua che passa sotto i ponti; con sì e no; cose positive e negative, e solo guardando dietro, ritrovo un po’ di serenità, il futuro non mi piace; è meglio vivere lentamente, un pochino ogni giorno.
|
Si fa sera, di giorno sei perfetto, sei contento, non pensi a nulla; te ne freghi, e non dai importanza
ai tuoi guai; ma quando si fa sera, accidenti, quando si fa sera; ascolti il traffico delle auto, come mille lucciole; e stai ritornando a casa tua; quando si fa sera, ti viene nostalgia, di tante cose, dell’infanzia, degli amichetti, dei cugini, che adesso, sono grandi, e vanno per le vie del mondo; chissà dove , chissà quando. Dove saranno, che faranno; quando si fa sera, ripensi, al passato, forse perché di futuro, non te ne rimane tanto; o comunque ,tante carte le hai giocate, o perdute; e ti piace,ricordar ei momenti belli; l’infanzia è il serbatoio di ricordi positivi, quando da grandi, non tutto ci và bene.
|
festa, dammi un po’ di festa, natale del cavolo, che arrivi presto, e poi, voli via come un treno; festa, dammi un a risata, dammi, lo sguardo d’un bambino, la sua voglia di ridere, festa, dammi qualcosa di nuovo nella mia vita, festa, festa, dammi qualcosa, almeno; un ricordo
|
vorrei, che fosse festa ogni giorno, senza mai, il lunedì, vorrei sognare, e tornare un po’ bambinetto, e fregarmene a più non posso; a natale, vorrei fare cose strane, che nessuno fa mai, magari partire, e viaggiare, finchè, non arriva la fine del natale
|
terra dove il tempo, pare fermarsi, dove , non pare importante; dove tutto acquista , una dimensione diversa; se uno è lontano dalle città; ma anche l’Africa cambia, cambia rapidamente aspetto, con lo smog, le auto; il progresso che mangia la foresta; che uccide gli animali; col consumismo galoppante, l’edilizia forsennata; addio Africa, addio; le savane , forse, presto , saranno solo un ricordo.
|
ancora qua, dimmi un po’; e ora di spiccare il volo; ora di andarsene, partire per un viaggio; partire Buio, il momento del mistero, notte che nasconde , i malvagi, quando Batman vola nelle tenebre, e la tua fantasia, vola, a cavallo d’una scopa da strega; ed il tempo pare fermarsi, notte magica, notte amica..
|
Con il grande Ponte Sul Danubio, il fiume grigio e limaccioso, non è proprio blu; ma è bello, lo stesso; città romantica, tradizionale, tra vecchio e nuovo; col suo dialetto tzigano; Ungheria, nell’Europa dell’Est; dove arrivano la tua fantasia, e i tuoi sogni. |
velocemente, fugando la luce amica, ma ti porta l’oblio del sonno, del riposo, la notte, per te solo, la notte, dove sei solo, coi tuoi pensieri, i tuoi pensieri. |
La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.
Home page | L'autrice del sito | Le pagine del sito