Vito Uva

 

scolvolgente ironia

Anche qualora diventasse banale

È un eco di luce

Tango Contorni e cornici Lilia Le urla dentro Immagini Ti voglio

 

 

 

 

 

 

 

Immagini

Sento, solo di rado, vicinanze di costellazioni allo stato brado.
Ora mi perdo, lungo le sponde di un fiume in piena, tra le
rive scoscese e lumini che appartengono gia a ieri.
E' un eco di luce, un forte bagliore che distorce la
percezione del dolore.
Ovunque sia essa è immensa, mi trascina affondo come
di un'orchidea l'essenza.

 

 

 

Contorni e cornici

Vampe, lande, sono spruzzi di vita

colanti dai muri delle opache stanze.

Contorni e cornici, archi e balestre,

lasciano libero dalle inestricabili radici.

Piccoli cerchi alle dita,

ho appena   scolpito le autostrade della vita,

lascio sonnecchiare queste assopite lenzuola

come in quei piovosi giorni che non andavamo a scuola.

 

 


scolvolgente ironia



Osservo la polvere che ricade lenta dove prima la sollevai.


L'ultimo tiro di sigaretta ha lasciato amari ricordi nel mio palato.


Queste sono le foto di un vecchio amore, non riesco a guardarle, mi trascinano in una pozzanghera di rancore,


dove nulla
 

 come prima, solo notti impegnate, notti che scorrono, notti che si azzuffano.


Lascio ogni spiaggia incustodita, libera, ogni onda porta via con se minuti, ore, giorni che non torneranno, naufraghe,


tra correnti e labili canti, tra ritmi soffocanti e balli scadenti.


Ritrovo solo cosi profumi ed essenze che avevo dimenticato, solo cosi ritrovo la sconvolgente ironia.

 

 

 

 

 


 

 

 

Anche qualora diventasse banale, resta puro, caro ed essenziale.

Dovrei sforzarmi, angosciarsi con il suo sapore , riscoprire lacrima e dolore.

Sfiorare il suolo, risalire con gli occhi, incontrare uno sguardo, ritrovarsi solo.

 

E’ istinto, gioco di profumi e colori, la magia di una  tela che diventa dipinto.

Comando il vento, si allontanano piano le nuvole che risiedevano dentro.

 Nuoto libero e lontano, non vedo più nessuno scoglio, ti voglio.

 

È un eco di luce, un forte bagliore che distorce la percezione del dolore.

Ovunque sia essa è immensa, mi trascina affondo come di un orchidea l’essenza.

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

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lasciano libero dalle inestricabili radici.

Piccoli cerchi alle dita,

ho appena   scolpito le autostrade della vita,

lascio sonnecchiare queste assopite lenzuola

come in quei piovosi giorni che non andavamo a scuola.

 

 
scolvolgente ironia



Osservo la polvere che ricade lenta dove prima la sollevai.


L'ultimo tiro di sigaretta ha lasciato amari ricordi nel mio palato.


Queste sono le foto di un vecchio amore, non riesco a guardarle, mi trascinano in una pozzanghera di rancore,


dove nulla
 

 come prima, solo notti impegnate, notti che scorrono, notti che si azzuffano.


Lascio ogni spiaggia incustodita, libera, ogni onda porta via con se minuti, ore, giorni che non torneranno, naufraghe,


tra correnti e labili canti, tra ritmi soffocanti e balli scadenti.


Ritrovo solo cosi profumi ed essenze che avevo dimenticato, solo cosi ritrovo la sconvolgente ironia.

 

 

 

 

 


 

 

 

Anche qualora diventasse banale, resta puro, caro ed essenziale.

Dovrei sforzarmi, angosciarsi con il suo sapore , riscoprire lacrima e dolore.

Sfiorare il suolo, risalire con gli occhi, incontrare uno sguardo, ritrovarsi solo.

 

E’ istinto, gioco di profumi e colori, la magia di una  tela che diventa dipinto.

Comando il vento, si allontanano piano le nuvole che risiedevano dentro.

 Nuoto libero e lontano, non vedo più nessuno scoglio, ti voglio.

 

È un eco di luce, un forte bagliore che distorce la percezione del dolore.

Ovunque sia essa è immensa, mi trascina affondo come di un orchidea l’essenza.

 

 

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