L'ultimo circolo di rube | La notte | Preghiera della madre | STASERA IL VENTO SOFFIA TRA GLI ALBERI | Sogni di virtù | L'autunno accompagnato |
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pietre, che ornano il simbolo del mio credo, la
croce del cristo, in scala, e la madre, sulla medaglia… contando
con le mani alle veglie… rosari per la salvezza… preghiere,
che mi domando, ascoltera’ il nostro signore? La
banda suonava… armonie di lignaggio funebri, E la
gente, abbassando la testa… ti accompagnava. Nessuna
lode, x i ripresi alla vita, che cantavano, Chitarre
stonate, e voci aguzze, dadi mal giocati. Gli
amici di un tempo, ti pensavano, ti
vedevano, mancherai piu’ tardi a loro, stai sicuro. Lumaca
la predica, di quel grasso porcello, senza spirito, Dove
sta il suo galateo, ad offrirci il corpo di cristo? Giostre
di emozioni… ho visto su i visi dei tuoi cari, La
madre, ed il padre, distrutti dalla rassegnazione … Offerto
al battesimo ,ed offerto alla morte. Ti
hanno portato sulle spalle, con fatica sincera, Eretti
per innalzarti, sopra tutti, giugulari che scoppiavano… Carrofunebre…
licenziato dall’amore ,di amici sinceri… Grandi
esplosione nei petti… emozioni difficili da frenare. Ti
hanno posato, con estrema cura … oggetto fragilissimo L’addio…
di cui tutti avrebbero fatto a meno Mani,
che vorrebbero ripudiare il momento… Ed il
freddo ,che non ghiaccia le emozioni, Pianti
straripanti, chiuse di torrenti…che vengono travolte Dolore,
il piu’ temuto dei sentimenti… che ci Prova E tu
zitto, essere di cera, che ti sei sciolto …
In un colpo di fuochi di S.Silvestro…
L’ultimo
circolo di –RUBE-
damiano 11.01.03
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Eutanasia
puntuale di morte pomeridiana,
Leggera cali… sui nostri paesi. Copri
con il tuo ramato momento… il sole,
In giornate estive… dove la terra brucia. Dai
si conforto ai corpi, e riposi gli occhi
… come i miei, stanchi di riflessi. Sei
quella nostalgica emozione, che aspettano gli innamorati,
Per stringersi stretti… ad aspettare la buonanotte. Sei
stata l’ispirazione,dei miei maestri, a cantare lodi gotiche, Malora’..
di ladri, di p……, che ti aspettano x la mala_vita. Corte
febbriciante di balordi,
nelle nottate festive, Costume
adamitico, su vaste vallate che non conosco. Per
i rinchiusi del giorno, temuta necrosi …che genera demoni.. Magra
risonanza, e sterco caduto da animali moribondi… x gli stanchi, Ma
per quelli come me… solo OMBRA dell’altra parte……
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Sono qui umile Davanti a te Hai pelle di rettile E lacrime diventate vetro… Sguardo spento, e nessuna carità, inutile sussurrare al vento… parole cangianti Ed impossibile raggiungere Cartagine Con carri spezzati… Ne avrai abbastanza,delle mie bizzarre gesta E non ho più nessun blasonato stemma… da portare… E il mio parlare è bigotto…persino al rosario ascendente, di chiese e credenti campestri….. ho reso aspro l’incenso annerito l’oro reso mollica la mirra… Madonna morbida…ascolta ti prego ,il mio monosillabo… Vergine non negarmi…nomina un angelo col mio nome… Che l’ocra lo colori…e che venerante io ascolti il tuo perdono… Ho reso aspro l’incenso Annerito l’oro Reso mollica la mirra…. Damiano…15.03.03.
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Certi
momenti in cui la vita ti sembra fuggire, la
rincorri in mezzo a sogni a metà innamorato
al risveglio, e l’idea che per tutto il giorno ti accompagna verità
tarda con il tuo baracchino, ti
ritroverò pura stanotte, solitudini
accompagnate da escursioni mentali In
caldi baci ,di puttane misericordiose… Esaudisci
il mio desiderio, galleggia con me…. In
bolle di sapone ,che ci soffocano lentamente, esattori
della verità, fuori da me,via da me sono
un altro adesso, non vedete?…ho la verità in tasca… e
l’ho cucita per non perderla…visionario… scabro
è il contatto,e liscio il suo contorno conierò
il mio pensiero,su fogli lasciati al vento, gente
dialettica faticherà, a decifrare il senso teoremi
e verbi…neon bruciati…..folgorante specchio
riflettimi, e lascia in parte la mia ombra… mi
sta bene l’abito?il colore e’ adatto all’esigenza? Il
mio trono e già in gloria,spolverato a dovere…. Seduto
guarderò nel basso, e innalzerò gli ultimi….
Rispettando le loro coscienze…
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Amo ardentemente, l’imbrunire La terra umida ,che sporca le mie suole I ruscelli, che si riempiono, e ritornano vivi i castagni, che lasciano ricci fruttati i funghi, fiori alle cortecce…chiodi le lepri, che corrono libere e’ mutate e i cacciatori, con i loro segugi alla guerra. Acropoli rocciose, con camini pronti Legna secca, pronta da ardere Sassi, che ruzzano e franano Pioggia, che ti sporca, foglie ad appassire Rami secchi ,erbe verdi-gialle Influenze e vaccini ,medici,medicine E’ coperte, che ci scaldano accucciati Morali… leggendo i poeti ,drappo di me Pensierosi ,l’animo e’ serio…stagioni serie Ci ispirano…ci accompagnano… Frementi brindisi, addobbi disboscati Dignitari, potenti parolieri ,degni organi Coscienze, che ci scopriranno grafici Sentimenti racchiusi, in cuori ingannevoli Grano delle parole, nucleo della sostanza Farina del mio sacco, pronta a lievitare Sfamando la mia fame di cultura… Ma il verme del mio cervello, e’ grasso Evoluzione ,degna degli eletti …al sapere Pochi conosciuti in 25 anni ,vicino il mio estraneo Scopro i miei eroi, e mi conosco Espiare questi momenti, sarà un piacere Che lascio a me…. Espatrio dall’operaio e divento poeta… Damiano 21.01.03
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STASERA
IL VENTO SOFFIA TRA GLI ALBERI Stasera
il vento soffia tra gli alberi, moto
ondoso ,culla di mille bocche …immaginarie, le
coperte riscaldano…e il tuo seno è immaginato…qui Mr.
Dyuck, irritato latra,e scodinzola nervosamente, e i
catenacci dei cancelli schiantano,ruggine,su quelle chiavi, svitol… esangue
il colore del barbone,privo di stupidità…nulla tenente,
nulla da perdere… Tra
gli alberi del giardino ben tenuto,è salvo il grillo… Il
giardiniere ha tagliato accuratamente a raso l’erba… Stampa
la fattura il contante è in tasca… Non
servono strette di mano...ti ho in conoscenza palmare… Digressione,relativa
al refrattario accordo , stipulato… E il
vento è sano è salvo tra foglie di ciliegi ,sterili, o peschi in
fiore, ti ho
mai amata in quell’angolo verde? Il
cervello suggerisce sotto la tua veranda…ricordo il gesso, Voglio
digiunare di pensieri …e chiedo il sonno… Sono
il petalo che addormentato si chiude, sono
la falce che riposa al gancio, sono
l’uomo nel letto, che non sente più alberi ne vento… damiano
9.04.03
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