Ste B.

A LEI COME MIELE PAROLE ALLA GOLA ..è questo l’ amore? SIMULAZIONI ...SOGNI... POCHI SECONDI D’INFINITO
DONO PREZIOSO
INFINITE CONBINAZIONI
Domenica 3 Novembre. Se l’intero mondo  Stasera esco UOMINI E SPECCHI RANDAGI ESSERE O AVERE
SILENZI PROGRESSO MASCHERA DI POSSESSO IL VOLO DELLA LIBERTA L’UOMO, UN BURATTINO L’INCERTEZZA DEL VIVERE MILANO AL TRAMONTO ISTANTI PIOVUTI DAL CIELO

 

A LEI

 

Investito da

un onda inaspettata,

tutto è spazzato via

tutte le persone

 

solo Lei

di ogni cosa

diviene il significato

 

solo Lei

sempre Lei

di giorno, di notte

quando dormo

quando piango

 

Il vuoto, sordo e vibrante

non lo e più

 

taccio in attesa

di un segno

 

come una bomba a tempo

la spio con la memoria

di pochi ricordi

pronto ad esplodere

di desideri celati

 

ho paura di morire

senza che Lei sappia,

senza poter vivere

la sua femminilità

 

ho paura che

quest’ onda non

bagnerà più la mia terra.

                                                    

 

PAROLE ALLA GOLA

 

Vorrei dirti dell’ anima

di un cuore che batte di te,

 

un’ anima logora di

ineffabili passioni,

 

un cappio al collo

arresta in gola

ogni suono,

 

e nell’ intima grotta un

eco di muti desideri,

 

io

 

ti amo!

 

COME MIELE

  

L’ ho conosciuta.

 

Parlarle negli occhi

è stato come gustare miele,

dolce e vitale.

È scesa dentro me lentamente

è rimasta dentro

ad addolcire le mie amarezze...

 

 ...quanti sogni.

 

...è questo l’ amore?

 

Il battito stanco

del mio cuore 

che vien meno,

 

senza di Lei

il corpo è solo dolore,

la mente è vuota

come una solitaria

caverna silenziosa,

dove goccie scandiscono

un tempo infinito

di nulla.

 

Quando incontri Lei,

se suoi sono

i tuoi sentimenti

allora nessuna

parola umana,

o gesto

può dire della pienezza

dell’ amore.

 

Per sapere

dobbiamo viverlo,

 

ed io vivo solo per sapere.

 

 

SIMULAZIONI

  

Fuori dal corpo

In dimensioni surreali,

vero e sogno

non son più diversi.

Là sono vivo

tutto è colore musica e amore. 

 

Poi mi sveglio

apro gli occhi,

potente è la luce della verità.

Io sono quà nel corpo

stretto che non respiro

così pesante che opprime.

 

Il dolore è forte

che sembra uscire

lacrime dal petto.

 

...SOGNI...

 

 L’ attesa del sognatore

nulla  avvera,

dei desideri

nemmeno il piu intenso.

 

Soffocato dal grigio respiro

del cuore d’ inverno,     

fra mille fiori guidati dal sole

una rosa gli dona la primavera

 

breve è la sua bellezza

e lui non la coglie.

 

Sognando il suo profumo

nell’ intimo desiderio

nessun verbo,

nessun gesto accenna.

 

Passata la primavera

si riveste di grigio,

 

sognando di rose.

 

 

DONO PREZIOSO

 

 

Mi si spacca il cuore

sotto il peso della vita,

dono prezioso

che non posso accettare.

 

Il rimpianto

è il mio passato

 

Il presente

è già passato

 

il futuro

è gia rimpianto

 

INFINITE CONBINAZIONI

  

La parola sola è come

un uomo in solitudine

 

insignificante.

 

Solo da un intima unione

nasce la passione

il desiderio

 

la vita

 

e tutto in essa

trova significato.

 

Innumerevoli parole

galleggiano nell’ infinito,

magicamente scelte e

sposate tra loro

divengono passione,

desiderio

 

e Poesia.

 

 

Domenica 3 Novembre.

Domenica uggiosa che

spalma sugli occhi

pastosa malinconia

risonante nella psiche,

impiccando ogni respiro.

 

Se l’intero mondo

tacesse un solo istante

i nostri pensieri all’unisono

diverrebbero in quell’attimo

l’unica essenza dell’universo 

e ritroveremmo il nostro senso.

 

 

 

  Stasera esco

  

La casa è infestata della

mia memoria, di ricordi

di ansie pronte a lapidarmi,

rimbalzandomi addosso

dure come pietre spigolose.

 

Stasera esco.

 

Non per compagnia di amici,

per la voce corpulenta dei locali,

per le luci affascinanti

generose d’arcobaleni,

per il fragore della città e

uno sguardo da incontrare

che sia tutto per me,

per lo stordimento alcolico

che rende tutto più accettabile,

gocciolante di istinti suicidi.

Nella casa affollata, senza maschera,

nudo di fronte alla ferita ghiacciata

piango una preghiera.

  

   

 

UOMINI E SPECCHI RANDAGI

 

 

Passeggia solo, nella piazza

gremita di sguardi ciechi, vaga

in un girotondo senza meta mentre

dalla mano lascia cadere un po’ di dignità

in cambio di un boccone abbandonato.

Lapidato da bisbigli di scherno

riprende il suo viaggio, gli stessi passi

sulle precedenti orme

e gli stessi sguardi taglienti

volti altrove dopo il colpo inferto alle spalle

e per non vedersi in quello specchio

che tutto riflette senza pelle.

Vediamo solo abiti logori

popolare le pieghe più intime della città,

coprire corpi sfiniti accantonati dall’egoismo.

Come un randagio fra noi sopravvive,

mentre tutti si aprono come acqua

pochi guardano quello specchio passare

pochi leggono la verità nei propri occhi.

 

 

POCHI SECONDI D’INFINITO

Sfatto nel corpo

scandiva ad ogni respiro

il tempo che l’ha demolito

accanto alla compagna

scolpita da solchi profondi

come fiumi di saggezza.

Quei vecchi fedeli al lago

ne ascoltano il fragoroso divenire

ognuno con il proprio sguardo

rapito dai germogli di schiuma,

occhi plasmati dal tempo di una vita

durata pochi secondi d’infinito,

una vita scritta nel loro silenzio

rivolto al giovane orizzonte

come l’ultima preghiera. 

 

 

 

 

ESSERE  O AVERE

 

Corpi svuotati d’ogni coscienza

restano calici sgrondati,

fragili fantasmi di vetro

privati dell’eterno riposo

vagano senza meta, trovando

vacillanti ombre di felicità

nel possesso e nell’ostentazione di sè.

 

SILENZI

 

Quanto fragore

sento nel mio cielo

sussurri leggeri nati fra le foglie

suonate dal vento come parole

 

affogate nel silenzio

che riempie la bocca

 

Sento i pensieri sfiorarmi la pelle,

sono ombre di seta a ridosso dei muri

che scivolano sopra di me come mantelli,

la casa è pregna della mia mente

è lo scrigno in cui vive la mia vita,

 

ed è nelle sue profondità che la bocca

silenziosa ne custodisce le chiavi.

 

La città muove i suoi passi veloci

mentre illumina con luci di tutti i colori

la sua voce, un gergo di parole e rumori 

un concerto nel quale il mio suono tace

 

perchè il silenzio mi riempie la bocca,

 

cosi oscura e profonda è lei

la porta dell’anima, un pozzo di suoni,

parole morte sulle labbra

liberano il senso nel silenzio

gravido più di qualsiasi parola.

                  

 

 

PROGRESSO MASCHERA DI POSSESSO

 

I giorni muoiono al tramonto

con l’affanno

di chi rincorre il benessere

calpestando tutto

sostituendo all’essere il possesso.

Sedotti da quest’inganno

i grandi dimenticano

che la vita è un piccolo tempo

nel tempio dell’eterno

e giocano alla guerra

con soldatini di carne

come fanciulli privi d’innocenza,

uccidendo la vita

seminando il progresso.

 

 

 

IL VOLO DELLA LIBERTA

 

Un gabbiano fermo nel vento

mi guarda e nel lucido specchio

dei suoi occhi vedo

piramidi umane,

io sono lì, a metà

fra teste reclinate, rotolanti

fra carni vinte dall’egoismo

corpi oppressi dal prossimo

che non vuol soccombere.

Un gabbiano fermo nel vento

mi guarda e nel nero rassegnato

dei miei occhi vede

la sua libertà.

 

 

 

L’UOMO, UN BURATTINO

 

Dall’etere menzognero,

dalla carta scritta di nero

giunge solo miseria, guerra e morte,

un lavaggio mentale

che miete ogni speranza

falciando la vita di netto,

quella vera, la stessa

già corrosa dall’avidità,

che la impregna di oggetti inutili,

di valori molli, lavorabili

come coscienze d’argilla.

 

L’INCERTEZZA DEL VIVERE

 

Oggi sul lago

nessun orizzonte,

piatto e irraggiungibile

come un futuro vacillante

celato da sipari di foschia,

distante dalla limpidezza

delle acque vicine,

trasparenti come il presente,

un’onda di paure

che non trova scoglio

su cui frangersi.

 

 

MILANO AL TRAMONTO

 

Home page  |  L'autrice del sito  | Le pagine del sito            | 

 

tyle="font-family:"Bookman Old Style";mso-ansi-language: IT">rendendo più sola la mia stanza.

 

ISTANTI PIOVUTI DAL CIELO

 

Cadono le goccie

s’inseguono tutte uguali

vive nella discesa

monotona della pioggia,

si rincorrono

i giorni miei e cadono

dietro di me in un diluvio.

 

 

Home page  |  L'autrice del sito  | Le pagine del sito            |