Alessandro '82

 

 " Controvento"

Il sussurrio del fraterno vento

le sue carezze , il suo profumo

quelle allegre onde spumeggianti

che scivolando fra candide acque

van rincorrendosi di mattino in mattino

impazienti di ritrovare l’amico sole

 

Ecco , un altro soffio di quell’

implacabile vento …che pace

 

Lassù nuvole libere nel cielo

si contendono in immaginazione,

luci, colori, odori,

esplosioni infinite d’abbaglianti

sensazioni

innalzan la mente mia

al di là dei confini del cielo

 

Con gli occhi del falco

è ora l’assieme chiaro e perfetto

la falsità delle cose:

amara, lugubre, tetra,

quella semplicità a me tanto cara

invisibile ad occhi altrui

fonte veritiera e cordiale

dista forse troppo da noi

 

Ora cara è giunto il mio tempo

quel bimbo ferito , triste nell’animo

scorge nell’aria un solare invito

le orme un tempo smarrite,

dal paziente mare conservate,

si lascian scaldare dal primo raggio solare

 

Grande è la gioia per il ritrovato sentiero,

ma la via che ci portiamo appresso

lunge da ogni certezza

così dura e misteriosa

come uno scoglio nel mare s’impone

 

Forse non lo si troverà mai

ciò che si va cercando

forse nessun cielo

splenderà mai come noi vorremmo

forse noi saremmo soltanto

piccole fiammelle perse nel vento

deboli luci in sinistri colori

che illuminando gli istanti

sapranno rendere eterno qualche momento

 

Non ho certezze da darti purtroppo

ma se in una notte in cui

sentirai stretta la maschera

che ti si impone

e tutto ciò che è di tuo

diverrà triste e vuoto

non esitare a cercare quel sepolto sorriso

di spensierata natura

ormai velata da false libertà

 

Grande passo ti spetta

ma nell’alba di un nuovo giorno

affascinata dai profumi del dolce mare

non ti chiederai più perché

il gabbiano vola controvento

e  facendo come me

alzerai le braccia al cielo

e spezzando a squarcia gola le catene

griderai così forte

che il tuo grido tonante

risveglierà i dormienti

e che le tue stesse vene

vibreranno d’un brivido infuocato

cosicché  nessun limite

mai più ti sarà d’intralcio

e tu potrai sentirti

finalmente

viva

 

  “ Il sentiero proposto ora non scorto

Sarà un domani dall’altrui pianto

Intriso “

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  "Solo nella spenta sera"

Buia era la strada in quell’ormai spenta sera

I suoni, i sospiri, tutto taceva

Perso nel vuoto di un acre atmosfera

Sentivo già lontani quei vissuti momenti

 

I miei passi appesantiti

Il loro andare viscido e viscoso

Pareva rimembrarmi crudelmente

La deriva delle mie illusioni

 

Le cupe mura delle case

L’oscuro volo degli uccelli notturni

Quel gelido gemito che permeava ogni cosa

Si insinuava ora silenzioso fra le crepe del mio cuore

 

Perdendomi fra i miei passi

In un’arida e desolata volontà

Il pensiero ansioso e morboso

Lacerava pian piano il suo sublime ricordo

 

Ero solo in quella spenta sera

Siamo tutti soli in quelle spente sera

Quando un addio ci ricorda

Che niente può durare per sempre

E quando anche il più dolce dei sorrisi

Finisce con lo svanire nel buio della notte

 

Grigia era la stanza in quella spenta sera

I suoni , i pensieri , tutto taceva

La silenziosa melodia danzante

Andava ora disperdendosi

Fra le nubi di una gelida notte

 

L’illusione di un ultimo incontro

Lacerava il cuore mio infranto

Il grido ribelle ora domato

Invocava il maledetto destino

 

Persi eran gli sguardi

Impotenti gli esili pensieri

Di quel gioioso cowboy

Non rimaneva altro

Che un cucciolo ferito

 

Una morente stella nel cielo

Desideri non svelati, tristi e disperati,

Pensieri d’amore, promesse ed illusioni,

Tutto se ne andava ora con lei

 

Ascolta cara stella

Ancora per pochi istanti

Tu alta nel cielo brillerai

Ascolta la mia volontà

 

Fa che quel bacio infinito

Non svanisca nei ricordi

Di una viva giovinezza

 

Fa che quei sorrisi

Restino per sempre sinceri

 

Fa che l’essenza di quei profumi

Non smetta mai

Di deliziare i giovani innamorati

In quei candidi e felici baci

 

Fa che la tua luce

Calda e materna

Mi delizi

Almeno per un attimo

Del piacere di quel fuggente bacio

Che mi salvò

Dal tetro buio infinito

 

Donami sogni e speranze

Fammi scoprire le nitide emozioni

 

Difendi

Dal soffocante dolore

Quella fiamma che così forte

Brucia nel mio cuore

 

Difendi

Dal soffocante dolore

Ogni mio singolo

Pensiero d’amore

 

Difendimi dal dolore

Difendimi

 

"Illusione di me"

Saltella sinfonico canto

Nel leggiadro ramoscello

Fino a consolarmi

Con delizie maliziose

In un epico cenno fatato

 

Illudimi ancora

In sontuose essenze d’Eden

Fino a graziarmi

Le premurose carezze

Di rosee labbra di venere

 

Il mistico volo traspare

In argentei riflessi celesti

Una fragile dolcezza

Tenera calda calma

Io la innalzo a sublime sentimento

 

Penso…

            …Amo

                  ……Sogno

 

In un mentre irrequieto

La serena illusione di me

 

 

“ E ritorna sempre… “

 

Le nubi , il cielo , lassù

Onde volare è normale

Sembra un sospiro racchiudere,

Illusioni sciolte in infiniti cenni

Stolte e sbronze

Che ora van permeando

Longevi luci,

S’estingue  , adagio ,

quel piacevole candore

Ben lunge da una serena

Armonia,

Il viscido e tetro terrore

Increspa la malinconia

Sfaldando la quieta base

E soggiogando

Barlumi di speranza ;

Malsana fragilità

Ardi di un marginal fuoco

Maledetto quanto eterno

Lacerata dal nulla

E da un vuoto ruggente

Demonizzati

Accanisciti

Odia pure se vuoi

Ma nessuna gioia felice

Ti sarà mai donata

Dal sensibil stato

Di cui fai vanto

 

 

 

"Arriva l'8 marzo e i prati fioriscono"

 

Non credo basti un fiore

Per raggiungere i vostri cuori

Non credo basti un giorno

Per farvi sentire importanti

  Non credo basti un verso

Per cantare la vostra bellezza

Non credo basti un solo cielo

Per regalarvi un arcobaleno

Ciò in cui credo

E' che non esista niente di più nobile 

Di colei

Che sorride al ruscello

E mirando se stessa con occhi di gioia

Si sente regina

Di fiori e primavere    

 

 

 

TUTTO COME ALLORA

 

Inquieto guardo

Valicando i tempi trascorsi

a promesse e regimi

Io mi sento mancare

Vedo case e paesaggi

Con campi di viti e granturco,

mentre bimbi giocano

e regalano sorrisi,

E Ricordo il nonno,

Non so che dire,

Quanto affetto, quanto cuore

 

SOUND  GARDEN  2002

 

Radioso l’impeto

della bella gioventù

che si lascia trasportare

dal fiume della gioia,

I miei colori a volte

scrivono melodie stonate

Accompagnate da gesti ribelli

Che a bacchetta punzecchiano,

 

La festa della vita si evolve solenne

dondolandosi fra i toni più celebri

delle armoniche note danzanti;

Amare dovete ed apprezzare,

Gli infiniti mondi della felicità

Prima che il tempo ce li porti via tutti;

E non oscurate i vostri fiori,

non confinateli in un vaso 

Ma lasciateli crescere selvaggi;

 

Di nuovo oh mio fuoco,

in vesti nere m’accompagni

e mi fai girovagare,

Danzi con me

ed il piacere malizioso

si apre e si concede

all’apice della libertà.

 

Solo noi mia dama corvina

Abbiamo respirato il sabato infuocato

Quando i nostri corpi si sono conosciuti,

Scemava il tuo profumo ambiguo

Calzato da vesti gracidanti

Permeando di passione e desiderio

I nostri spiriti,

 

Balla ancora per me,

Trascinami fra gli indifferenti

E rendi fragrante lo svago,

brulicami di baci,

Accarezzami come solo

la tua voglia osa fare

e osando di nuovo, senza tregua,

turbami e sconvolgimi

non lasciando mai niente

al destino

 

 

PENSIERO DI GIOIA

 

Le lacrime traboccano, caro padre,

in una serena cena

quando alla vista di una foto lontana

il mio cuore ha ricominciato a vivere 

 

l’atmosfera spirituale,

la gioia di vivere, oh caro padre ,

quali momenti vissuti assieme

quand’io ero ancora un tenero infante

 

passando il tempo a rattristarsi

si perdon ad uno ad uno

i ricordi passati,

ricordi d’amore che sovente

son nascosti dal dolore

 

com’era bella quella fiaba

com’eran belli quei sorrisi

com’eran caldi quegli abbracci

com’eran vive quelle primavere

 

 

L’AMORE CHE VORREI

 

Gioir ogni mattino

D'inverno o in fiore

Pensando a te

Come alla più intensa

delle mie primavere,

 

Volare senza le ali

sentire senza spiegarmi

Le buone cose che tu mi dai,

 

Essere al parco dell’Eden

Io e te sovrani

Sbeffeggiando tempo e destino

E Amando e riamando soltanto che noi,

 

Se morirò certo sarà per te

Se lotterò certo sarà per te

Se vivrò certo sarà solo per te

 

 

 

FRASI DA UNO STOMACO CHE HA FAME

 

Il ripudio ed il disprezzo in trionfo

È conquistato il tesoro più importante

Le ossessioni avanzano sempre

E i pensieri di morte affiorano

Ma io per ora la rosa del male ho reciso,

il vortice grigio sconvolge

e in argentei riflessi mina l’equilibrio

proprio quando la mia lotta era conclusa,

Spossato, stanco e senza metà

mi perdo fra l’indifferenza

ora che la rivalsa

è uccisa dalla frenante mediocrità.

Adesso mentre il cementato mondo

Asfalta il mio paradiso

E i silenzi graffiano starnazzando

Sfugge l’immenso dal cuore

Mutando in blandi echi le sublimità.

 

 

 

MILLE  VOLTE

 

Si perde la margherita nell’infinito gioco

Mentre suole il sole anch’egli

cose belle imbrunire ,

nel mio fuoco , oh si

 

Fiocchi vaganti in tormenta

Nevi calde o fredde primavere

D’un fiato m’immergo in silenzi

Che sopiscono l’importanza della mia cerchia

 

Rupi di sterpi e serpi

Trafiggete le parole

Cancellate le debolezze;

Ocra ramata terra , anche tu frani ,

ora ch’io son svuotato

dei sensi d’artista

 

Giù nel mar i vinili , favole e poesie infantili

Giù con esse le ideali speranze,

vittime incompiute e pellegrine d’utopie

 

Or ora che la speranza lunge

Or ora che la catena stringe

Or ora che io stesso fingo

Or ora che tu , estranea ascolti

Sorridendo e sperando

in una gemma d’amore sincero, 

brillano si, le tue malizie,

perse fra versi infiniti

alle quali mai mi sottrarrò.

 

Splendevano un tempo anche per me candidi soli

Mentre ora tiepide falci

abbattono i fiori della mia oasi…  

                                         

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