Il
sussurrio del fraterno vento le
sue carezze , il suo profumo quelle
allegre onde spumeggianti che
scivolando fra candide acque van
rincorrendosi di mattino in mattino impazienti
di ritrovare l’amico sole Ecco
, un altro soffio di quell’ implacabile
vento …che pace Lassù
nuvole libere nel cielo si
contendono in immaginazione, luci,
colori, odori, esplosioni
infinite d’abbaglianti sensazioni innalzan
la mente mia al
di là dei confini del cielo Con
gli occhi del falco è
ora l’assieme chiaro e perfetto la
falsità delle cose: amara,
lugubre, tetra, quella
semplicità a me tanto cara invisibile
ad occhi altrui fonte
veritiera e cordiale dista
forse troppo da noi Ora
cara è giunto il mio tempo quel
bimbo ferito , triste nell’animo scorge
nell’aria un solare invito le
orme un tempo smarrite, dal
paziente mare conservate, si
lascian scaldare dal primo raggio solare Grande
è la gioia per il ritrovato sentiero, ma
la via che ci portiamo appresso lunge
da ogni certezza così
dura e misteriosa come
uno scoglio nel mare s’impone Forse
non lo si troverà mai ciò
che si va cercando forse
nessun cielo splenderà
mai come noi vorremmo forse
noi saremmo soltanto piccole
fiammelle perse nel vento deboli
luci in sinistri colori che
illuminando gli istanti sapranno
rendere eterno qualche momento Non
ho certezze da darti purtroppo ma
se in una notte in cui sentirai
stretta la maschera che
ti si impone e
tutto ciò che è di tuo diverrà
triste e vuoto non
esitare a cercare quel sepolto sorriso di
spensierata natura ormai
velata da false libertà Grande
passo ti spetta ma
nell’alba di un nuovo giorno affascinata
dai profumi del dolce mare non
ti chiederai più perché il
gabbiano vola controvento e
facendo come me alzerai
le braccia al cielo e
spezzando a squarcia gola le catene griderai
così forte che
il tuo grido tonante risveglierà
i dormienti e
che le tue stesse vene vibreranno
d’un brivido infuocato cosicché
nessun limite mai
più ti sarà d’intralcio e
tu potrai sentirti finalmente
viva
“
Il sentiero proposto ora non scorto Sarà
un domani dall’altrui pianto Intriso
“
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Buia era la strada in
quell’ormai spenta sera I suoni, i sospiri, tutto
taceva Perso nel vuoto di un acre
atmosfera Sentivo già lontani quei
vissuti momenti I miei passi appesantiti Il loro andare viscido e
viscoso Pareva rimembrarmi
crudelmente La deriva delle mie illusioni Le cupe mura delle case L’oscuro volo degli uccelli
notturni Quel gelido gemito che
permeava ogni cosa Si insinuava ora silenzioso
fra le crepe del mio cuore Perdendomi fra i miei passi In un’arida e desolata
volontà Il pensiero ansioso e morboso Lacerava pian piano il suo
sublime ricordo Ero solo in quella spenta
sera Siamo tutti soli in quelle
spente sera Quando un addio ci ricorda Che niente può durare per
sempre E quando anche il più dolce
dei sorrisi Finisce con lo svanire nel
buio della notte Grigia era la stanza in
quella spenta sera I suoni , i pensieri , tutto
taceva La silenziosa melodia
danzante Andava ora disperdendosi Fra le nubi di una gelida
notte L’illusione di un ultimo
incontro Lacerava il cuore mio
infranto Il grido ribelle ora domato Invocava il maledetto destino Persi eran gli sguardi Impotenti gli esili pensieri Di quel gioioso cowboy Non rimaneva altro Che un cucciolo ferito Una morente stella nel cielo Desideri non svelati, tristi
e disperati, Pensieri d’amore, promesse
ed illusioni, Tutto se ne andava ora con
lei Ascolta cara stella Ancora per pochi istanti Tu alta nel cielo brillerai Ascolta la mia volontà Fa che quel bacio infinito Non svanisca nei ricordi Di una viva giovinezza Fa che quei sorrisi Restino per sempre sinceri Fa che l’essenza di quei
profumi Non smetta mai Di deliziare i giovani
innamorati In quei candidi e felici baci Fa che la tua luce Calda e materna Mi delizi Almeno per un attimo Del piacere di quel fuggente
bacio Che mi salvò Dal tetro buio infinito Donami sogni e speranze Fammi scoprire le nitide
emozioni Difendi Dal soffocante dolore Quella fiamma che così forte Brucia nel mio cuore Difendi Dal soffocante dolore Ogni mio singolo Pensiero d’amore Difendimi dal dolore Difendimi
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"Illusione di me"Saltella sinfonico cantoNel
leggiadro ramoscello Fino a consolarmi Con delizie
maliziose In un epico cenno
fatato Illudimi ancora In sontuose
essenze d’Eden Fino a graziarmi Le premurose
carezze Di rosee labbra
di venere Il mistico volo
traspare In argentei
riflessi celesti Una fragile
dolcezza Tenera calda
calma Io la innalzo a
sublime sentimento Penso…
…Amo
……Sogno In un mentre
irrequieto La serena
illusione di me
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“ E ritorna sempre… “ Le
nubi , il cielo , lassù Onde
volare è normale Sembra
un sospiro racchiudere, Illusioni
sciolte in infiniti cenni Stolte
e sbronze Che
ora van permeando Longevi
luci, S’estingue , adagio , quel
piacevole candore Ben
lunge da una serena Armonia, Il
viscido e tetro terrore Increspa
la malinconia Sfaldando
la quieta base E
soggiogando Barlumi
di speranza ; Malsana
fragilità Ardi
di un marginal fuoco Maledetto
quanto eterno Lacerata
dal nulla E
da un vuoto ruggente Demonizzati Accanisciti Odia
pure se vuoi Ma
nessuna gioia felice Ti
sarà mai donata Dal
sensibil stato Di
cui fai vanto
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"Arriva l'8 marzo e i prati fioriscono"
Non
credo basti un fiore Per
raggiungere i vostri cuori Non
credo basti un giorno Per
farvi sentire importanti Per cantare
la vostra bellezza Non
credo basti un solo cielo Per regalarvi
un arcobaleno Ciò
in cui credo E' che
non esista niente di più nobile Di
colei Che
sorride al ruscello E mirando
se stessa con occhi di gioia Si
sente regina Di
fiori e primavere
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Inquieto
guardo Valicando i tempi trascorsi a
promesse e regimi Io
mi sento mancare Vedo
case e paesaggi Con
campi di viti e granturco, mentre
bimbi giocano e
regalano sorrisi, E
Ricordo il nonno, Non
so che dire,
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SOUND
GARDEN 2002
Radioso
l’impeto della
bella gioventù che
si lascia trasportare dal
fiume della gioia, I
miei colori a volte scrivono
melodie stonate Accompagnate
da gesti ribelli Che
a bacchetta punzecchiano, La
festa della vita si evolve solenne dondolandosi
fra i toni più celebri delle
armoniche note danzanti; Amare
dovete ed apprezzare, Gli
infiniti mondi della felicità Prima
che il tempo ce li porti via tutti; E
non oscurate i vostri fiori, non
confinateli in un vaso Ma
lasciateli crescere selvaggi; Di
nuovo oh mio fuoco, in
vesti nere m’accompagni e
mi fai girovagare, Danzi
con me ed
il piacere malizioso si
apre e si concede all’apice
della libertà. Solo
noi mia dama corvina Abbiamo
respirato il sabato infuocato Quando
i nostri corpi si sono conosciuti, Scemava
il tuo profumo ambiguo Calzato
da vesti gracidanti Permeando
di passione e desiderio I
nostri spiriti, Balla
ancora per me, Trascinami
fra gli indifferenti E
rendi fragrante lo svago, brulicami
di baci, Accarezzami
come solo la
tua voglia osa fare e
osando di nuovo, senza tregua, turbami
e sconvolgimi non
lasciando mai niente al
destino
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PENSIERO
DI GIOIA
Le lacrime traboccano, caro padre, in una serena cena quando alla vista di una foto lontana il mio cuore ha ricominciato a vivere l’atmosfera spirituale, la gioia di vivere, oh caro padre , quali momenti vissuti assieme quand’io ero ancora un tenero infante passando il tempo a rattristarsi si perdon ad uno ad uno i ricordi passati, ricordi d’amore che sovente son nascosti dal dolore com’era bella quella fiaba com’eran belli quei sorrisi com’eran caldi quegli abbracci com’eran vive quelle primavere L’AMORE
CHE VORREI
Gioir ogni mattino D'inverno
o in fiore Pensando
a te Come
alla più intensa delle
mie primavere, Volare senza le ali sentire
senza spiegarmi Le
buone cose che tu mi dai, Essere
al parco dell’Eden Io
e te sovrani
Sbeffeggiando
tempo e destino E
Amando e riamando soltanto che noi, Se morirò certo sarà per te Se
lotterò certo sarà per te Se
vivrò certo sarà solo per te
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FRASI DA UNO STOMACO CHE HA FAME Il
ripudio ed il disprezzo in trionfo È
conquistato il tesoro più importante Le
ossessioni avanzano sempre E
i pensieri di morte affiorano Ma
io per ora la rosa del male ho reciso, il
vortice grigio sconvolge e
in argentei riflessi mina l’equilibrio proprio
quando la mia lotta era conclusa, Spossato,
stanco e senza metà mi
perdo fra l’indifferenza ora
che la rivalsa è
uccisa dalla frenante mediocrità. Adesso
mentre il cementato mondo Asfalta il mio paradiso E
i silenzi graffiano starnazzando Sfugge
l’immenso dal cuore Mutando
in blandi echi le sublimità.
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MILLE
VOLTE
Si
perde la margherita nell’infinito gioco Mentre
suole il sole anch’egli cose
belle imbrunire , nel
mio fuoco , oh si Fiocchi
vaganti in tormenta Nevi
calde o fredde primavere D’un
fiato m’immergo in silenzi
Che
sopiscono l’importanza della mia cerchia Rupi
di sterpi e serpi Trafiggete
le parole Cancellate
le debolezze; Ocra
ramata terra , anche tu frani , ora
ch’io son svuotato dei
sensi d’artista Giù
nel mar i vinili , favole e poesie infantili Giù
con esse le ideali speranze, vittime
incompiute e pellegrine d’utopie Or
ora che la speranza lunge Or
ora che la catena stringe Or
ora che io stesso fingo Or
ora che tu , estranea ascolti Sorridendo
e sperando in
una gemma d’amore sincero,
brillano
si, le tue malizie, perse
fra versi infiniti alle
quali mai mi sottrarrò. Splendevano
un tempo anche per me candidi soli Mentre
ora tiepide falci abbattono
i fiori della mia oasi…
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