Nei sogni e negli opachi bagliori di rimembranza
Vaga al cercare soave l’anima risposta
Chè lacrime divertite annebbiano l’essenza…
E divorano la mente ad anelante follia mal riposta
Non colgo di qual ragione e qual natura
Origine di pazzia me misero cattura..
Sentir passione e di corpo ardore e ai lumi abbaglio
Che razionalità non conosce e cui non trovo appiglio
Il peso dei passi,rumorosi di insolito malore
Me ora conduce negli odori,effluvi e dolci melodie
Di foglie,canti di muse e epitaffi di sublime dolore..
Natura coinvolge ma non trovo spiegazione a tali armonie..
Voci scordanti e luccichii di stella in quella notte,calpestata…
dal destino..ove soavi canzoni inebriavano la mente
fra il parlar dei rami mai sentiti e il gelo di amara solitudine mai clemente..
e si diffondevano canti di giovani ma meco il compagno di gioia smorzata…
poi strana venne la cura di passione allo sguardo di candida
essenza, dal riflesso seguita e baglior di cometa
ma di gelo e tenebra la paura e ghiaccio venne la lacrima madida
allora lontano il vento di gelo la mia anima or follemente incompleta,
mai sentito tanto ardore e dolore e sentivo lo core stranamente palpitare
e l’intelletto spaurirsi al mostro diabolico e divino di parvenza inconsueta
Indi al timor del domani anelavo fitti rimpianti,
Ma baglior di stella e tramonti di dolori riecheggiavano
In cielo, come sperduto un ave ritrovava la sua scia tra cantanti
Nuvole,carezzate da nuova luce con propizi venti sospiravano
Baci incantati e passioni palpitanti … poche parole nessuna ..
Venni nuovo alle labbra di una fanciulla che cattivo di sua luce me fece
Ed abbandonando ai sensi l’intelletto vagai con lei in cammino non più nero di pece
Senza distinguer giusta via camminavo su sentieri di rose..su aurora di luna
Seguendo dei suoi occhi la luce ne cercavo sublime armonia
Tessendo dei suoi capelli trame di incanto ne scorgevo corde di pudore
Mordendo le sue labbra ne sentivo il calore della sua allegria
Cadendo nei suoi abbracci ne anelavo come rose l’odore.. di rugiada
Ma triste fu l’abbaglio al partire e pioggia cadde nei nostri tormentati cuori,
Ma la lacrima baciando sua proposi lei la chiave dell’eternità
E la resi custode del nostro amore.. solea definirsi la nostra infinità..
Ma ora tormenti ed angosciose attese… le foglie impassibili d’autunno cadono
A segnar tempo, e stelle a brillar lo spazio limitano e degli amori
Ne fanno rifugio..ma qui continuo a tormentarmi e divampato da orrendi calori
Di rimembranza guardo il cielo e cerco di trovar all’impossibile responso
Sole
cieco e assorto
In
un tedio di meriggio smorto…
Sento
il sibilo del vento che sulla sabbia scrive i segreti
Degli
uomini, nitidi e concreti…
Sole
d’estate che tedio di vita aulisce
In
un prato verde, dove germoglia e fiorisce
Il
sogno eterno di ogni uomo,
Fatto
come un pallido pomo
In
mezzo all’arsura di un meriggio d’estate.
Sconfinati
deserti e aridi
I
pensieri cadono come sottile pioggia di stelle, candidi
Sui
profumi forti di un meriggio d’estate
E
li’ sulla linea occisa vago sul ricordo antiche notti fresche, calate
Su
quel vento arido e uggioso di un meriggio d’estate.
Si
levano alti colori e strani bagliori
Come
confusi i sogni i cantori
Del
meriggio portano a me sulle ali del vento
Mentre
la brezza calda e uggiosa risuona del lor canto…
Ed io attendo sotto l’afa e tra gli alti giunchi,vestiti il tedio di un meriggio d’estate.
Sento sublime rintocco di campane dorate,
Sullo sfondo dove il sole posa di luci colorate
Ed incantato a guardare l’anelito nel mare
5 Che come il soffio di anima sua m’ispirava al cantare..
Note senza fili che si posavan irrequiete..
…irrequiete come i miei pensieri felici e puri,
sulle ali del rintocco soave dell’ agra natura
che in mente mi fingevo al pensier di lei che matura
10 come bocconi di rose,sospese delicate del paese mio sui muri..
Ecco!la vedo nell’odore di sogno che mi pervade,
Come l’odore di rugiada al mattino invade
Le stanze profumate di solari figure…
E mi alzo preso da sogni fatati di vita e strane cure…
15 Mi affaccio la notte al sentire palpitar lo core
Sul balcone scaldato dal fresco della notte,
Che m’immerge nella luce delle stelle e sul cammino di rotte
Di sogno..e il profumo di lei mi sveglia desideri al core…
Chiudo d’istinto i miei occhi ma buio non trovo..
20 una luce incantata sull’orizzonte della mia anima
Che ode il richiamo delle stelle e del covo
Dei miei desii…sogno lei nel bagliore di lacrima…
In vero mi manca ma so che giorno dei suoi baci
E il suo profumo saranno in me di nuovo
25 Allora il pianto ride e il dolore disappare….
Sul tappeto della mia vita mi seggo aspettando lei vicina…
Come l’immagine di un uomo pensante sull’infinito mistero dell’amore..
Immagine scolpita nel dolore del tempo
Posa le sue labbra di sfumato ricordo sui miei occhi
Nella luce del sogno..la sento anelare nei taciti vochi..
La sento respirare sommessa in un attimo..lontano
Lo vedo seduto..assorto sul prato doloroso dell’essenza..
Lo vedo navigare all’azzardo a seguir della sua ragione l’istinto…
Lo vedo carezzar le tacite braccia della natura nella sua parvenza..
Lo vedo stordito.. alla sua immagine riflessa in uno specchio finto..
Passa..come un treno che corre veloce…fermo sui suoi ricordi…
Dorme…su di un candido cuscino…grave del pensier futuro…
Piange…come un bimbo che perde la palla oltre un alto muro…
Urla…caduto nello sbaglio del cammino oscuro…
Si aggrappa a Dio per paura di annegare..dove non tocca,
Si uccide per paura di non aprire più bocca,
Si cambia per paura di non essere più lui,
Si ricopre di veste falsa per nasconder il vero
Questo è un uomo..forse…
Soffio
di vento nel cigolio di un’altalena
Lacrima
lo sguardo nella desolazione del ricordo..
Grida
e dolci furori di bambini nel prato in fiore,
la
mamma carezza un petalo bagnato di rugiada…
salti
e giochi e favole e giostre
in primavera in colore:
bimbo
che rincorre la palla e cade sulla strada..ride..
sui
prati canti spensierati e voci tenere..
dietro
speranze e gioie felici e mere..
Ritorno…
Soffio
di vento nel cigolio di un’altalena…
Stridolio
di paure e dolori…
Cade
un fiore senza petali su un prato grigio senza odori..
Immensa
solitudine e una palla sporca nel fango..sul fondo..
Canto
di un ubriaco..anche lui fu bimbo in questo mondo..
Pietre
e chiodi i giochi arrugginiti senza voci..
Solo
il rimbombo del ricordo tra le pareti dello sguardo sul parco..
Piango..
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