Andrea Gelici 1- 2
I
fiumi vanno velluti
chiari pieni di vita e
trasparenze e
mi accompagnano i
profumi, le essenze della
primavera. dall’orizzonte s’alza e
si libera nell’aria un’onda,
una cadenza è
un filo che divide il
cielo in due la
vita è una curva mobile
del caso l’amo,
infondo piccola luminescenza.
|
L’acqua
del fiume non
è mai la stessa eppure il
fiume è
sempre là così
i miei occhi saranno
i tuoi e
domani, i
figli, gli
occhi del domani sulle
mie spalle il
tuo peso di
bambina e
fra i capelli piccole
mani.
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Camminarono
insieme nell’arco
della sera i
fiori dipinti sul
manto di velluto i
ricordi stinti nell’aria
di chi spera in
una storia che non s’arresta con
un saluto nello
stesso istante nella
stessa confusione due
sguardi attratti da
verità nascoste pilotarono
il senso della
loro vita dietro
carte bianche senza
facce opposte sei
tu che dici tutti
i tuoi pensieri e
scacci via i
tuoi ricordi veri animosità senza
confronti riflessi
a pezzi delle
case sotto i ponti Firenze
era come
un solco aperto un’abile
mossa di
giocatori antichi le
mani incerte a
muovere pedine lampioni
accesi colori
ambigui carico
di sembianze senza nome voltai
le spalle ad
una luna amara guardava
la mia ombra tra
le sponde scavalcare
i sassi nella
notte chiara non
ho niente da
darvi o
da farvi ricordare non
porto niente e
non chiedo colore per
la mia vita solo le
vostre voci |
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