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VECCHIA ORMAI | LUGUBRE (vivacità confessata) | INCESPICANTE | ADOMBRATI | In un orto semplice | RITUALIZZATE | ARRIDE LE SOSTANZE |
QUANDO | PORSI | EREMITA INERME | QUANDO | VOLONTA' PREDISTRIBUITE | ARGOMENTI | ARZILLO |
Perche' in fondo sei cosi' offensiva forte di maniere dure e dolci cosi' difficili forse i tuoi sentimenti non hanno voce mai cosi' ne avranno per iltuo pensiero sarai viva solo dentro le onde che trasportano rimproveri e vacuita' che non hanno un fine la memoria ti mordera' dentro le ossa percuotera' i tuoi tendini fino a quando sarai sfibrata la mente sara' solo un ricettacolo per strumenti di difesa le idee un percorso stilizzato per la vaghezza morale le sotterranee emozioni saranno legate a doppio filo a tutte le abitudini che si incastrano spaventate la frenesia si potrebbe corrodere da un momento all'altro la lucidita' salpa quando la convenienza si fa' evidente su tutto mangia implacabile il tempo con i suoi figli tormento sull'estasi che si impone sulle cicatrici morali vecchie ormai, come te.
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Fino a quando la spinta che si decide rimarrà integra nella sua forza fino a quando la polvere non avra' piu' angoli dove riposare fino a quando la stupidita' interviene a saldare i propri debiti fino a quando l'esuberanza dimostrera' di esistere nell'indulgenza fino a quando i sentieri saranno privi di ombre mascherate fino a quando la solitudine rimarra' incastrata nelle servitù della comicità fino a quando la convivenza si trasformera' in attuazione rispetto alla concessione fino a quando la parvenza di un modello rimarra' segnata da un andirivieni antico fino a quando trasmettere le proprie colpe sara' comminabile come reato fino a quando la totalita' delle imperfezioni si ricondurranno ad una sola scala di valori fino a quando la risultante dei propri gesti rimarra' elusa dal suo significato ma fino a quando?
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Entra in erronea valutazione di uso di vicinanza reciproca con un tipo di momentanea curiosita' che entra diritta su un corridoio di volontà composta errate in tiepida apparenza da un corpo che respinge ogni richiamo alla carne e riflette ogni forza che dentro me interviene a modificare i sogni che non corrispondono alla loro vicinanza composta di effluvi che rimandano sbadatamente ad ogni compenetrazione acquisita ovvia, deforme ma spesso reclusa.
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Quando per un sorriso dimentichi le paure, la noia, l'indifferenza allora potresti anche perderne il contenuto, il senso, nell'ovvieta' di un gesto compiuto per caso, riqualificando tutto solo per un sorriso, che dimentica il cuore, le gesta, la volonta' sospesa. Perdona, non soffrire per la debolezza di cui sei dotato; una virtu' che spesso non capita ha portatoall'immortalita' gesti dimenticati dalla moltitudine, che non osserva la storia con l'occhio delle grandi manovre.
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che non vuole dare prova di se' della sua intima natura che riceve grazie da casualita' opportune che ricrea condizioni ormai impensabili e incidenti casualmente suffragati dall'evidente unico delirante rumorosamente indicato come un dolce pensiero venuto fuori quasi per caso e richiamato per obbiettivo di fatica che si contorce nei muscoli e spreme le collisioni melliflue che stanno seminate sotto un telo teso di condizioni reali serie ma sempre condizioni che cercano di spremere sangue, terra, fatica, sudore quasi come se fossero delle fiere distinte e autorizzate ad infierire sulla natura come noi la pensiamo e come noi non siamo pur sapendo. |
Additandone diverse forme si viene rivoltati da collisioni spesso severe, informi, rigide al tatto escluse da ogni violazione imperturbabile convenzione tribale che riforma eterei rituali inutilizzati che non hanno pensieri e storia. Si ritempra tutto, semplicemente tutto nello stesso istante in cui la violazione perpetuata da una maschera informe che teniamo dentro il volto sfida le voluttuose forme correntemente accettate e si mette nella condizione di esistere. Incapace di esistere con contenuti espressi a metà ma solamente in tutto e per tutta la vastita' delle contraddizioni mediate e represse che si accavallano nei nervi durante le loro trasmigrazioni polari da un verso ad un simbolo.
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Quando sentite le ordinarie notizie ci si avvolge di materia sulle ossa che piano piano pesano sulle storie che infinite girano suadenti, necessarie come un indicazione per uscire ed in cui si sofferma tutto un tutto che il vuoto stratifica il passato nasconde il futuro stringe.
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Avviluppa le storie che crea digrignando i denti irrispettoso delle sostanze che lo hanno fatto crescere non comunica a tratti ogni benevolenza cauta in modo che le orecchie che lo stanno a sentire siano le prime cose che si possano amare eventualmente si sia compiuta la speranza senza scrupoli si ritarda il malcontento che arriva da vicino anche se un ombra trasognata riesce a farci adorare anche le umiliazioni che passano attraverso i nostri volti.
Volgeva negli attimi che si sono lasciati le continuità di una prova che non si possa ritardare sperando che un attimo sia nascosto nella fuga di casualita' sommerse che nono hanno brividi e forme che rientrano da sole.
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Nel presente che piano piano si identifica in te, che si scolpisce che si scopre e compare agli occhi della mente circumnavigando il globo dove l'apparenza si e' rovesciata nelle mille stagioni passate a frugare alla ricerca di un sipario che spesso si dissolve nel postulato piu' esteso che si possa concepire. |
Riguardo alle sostanze che tritano le onde che si lasciano avvolgere sulle confuse sponde reminescenze gradite al sole che si avvicina nell'unico modo per destinare le sue qualita' vellutate particelle che rientrano al loro posto ritirandosi dalle mete a loro assegnate eventualmente si fosse persa la speranza possiamo sempre pensare di cercarne un'altra unicamente per stare a sentire il vuoto stanco ma riccamente perso in ogni riserva di pensiero ultrasognato sulle fortezze che cadono all'orizzonte ma rimane incantato dalle conseguenze di ogni sbaglio arruffando ogni desiderio per le intime conseguenze annunciando ogni storia con l'entusiasmo crescente.
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Quando sentite le ordinarieta' si avvolgono le ossa che piano piano pesano sulle storie che infinite girano necessarie come un indicazione per uscire ed in cui si sofferma tutto che il vuoto stratifica il passato nasconde il futuro stringe.
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Averti quando dentro diventa tutt'uno se non si coglie un attimo lo stimolo si perde nell'insolito. Poi un morso divide le voglie senza che si possa crescere. In quanto caso la felicita' diventa un obbiettivo discutibile quasi una presunzione come quando si cena guardandosi nel cuore.
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Dibattuti sotto un tavolo scalpellati a furia di tonsille gole arse a fuoco da animi intrecciati sotto un unico cielo che non vede la propria forza trascendere dalle passioni, dalle visioni, dalle amarezze, dai ricordi. Ma rifluttua costantemente dentro onde incatenate che si sbattono per la furia che posseggono che si baciano per l'impossibilita' di fare altrimenti. E intanto scappano timorosi e senza fiato dimenticando le loro scintille che hnno fatto nascere ma purtroppo non vivere l'identita' delle loro azioni.
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Accomiatato fortemente verso un unico ritorno incorniciato attorno altrove immaginifico rimessosi dall'unisona festa peregrina. Orizzontale ma non a tratti inevito di questioni e forme rimescolato su e giu' come un bidone. Futile all'anima orribile al corpo ma quanto solare e semplice parco di azioni da smentire e ritmico piacente assai. Rumoreggiante solo nel mezzo fortuito sotto le onde piegate a caso che dormono.
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