Claudio, studente universitario, amante della cultura.....

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Ricordo un' età senza pensieri
dove aurora colse
fino a ieri
le tue promesse ancora in fiore
età dello spavento
dei dolci amari frutti
dei sogni che ora volano
lontani
e non li scorgi
se non per il riverbero del mare
ad uno ad uno
sull' onda salmastra sul rifrangersi
che sfiori con le mani appena
e passa fra le dita
di un ricordo
fuggevole come abissi innaturali


Venezia che rimi quasi in amicizia
labirinto del cuore che vaga senza meta
splendore popolare, mosaico bizantino
delizia di chi resta, promessa di chi parte
ho visto le tue solitudini in un campo
la notte quando solo adesso ascolto i passi
turisti mezzo assorti dietro sguardi incomprensibili
davanti al luccichio di una vetrina
e quando fra i tuoi prati in pietra d' Istria
e gli alberi nascosti nei cortili a corte
e l' acqua dei canali del mio ponte preferito
Venezia che rimi quasi in esistenza
sei calle di una vita che molto mi ha insegnato




Splendida, ho ancora nel nome o nel tuo viso
l' ultimo abbaglio della mia adolescenza
spesa tutta folgorante abbagliante
sorriso giovanile gioia estrema illusa
grido d' infanzia tarda elucubrazione
guardo ed ammiro vedo
l' istante bacia il tuo sorriso

 

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