“1917”
Ho
risalito l’ Isonzo, su, sin oltre Auzza, quasi fino alle pendici del Mrzli.
Ho
visto il Sole sorgere e illuminare il Vallone di Chiapovano. Come una profonda
ruga che separa l’ altipiano della Bainsizza dalla selva di Ternova.
Ho
visto il Kuk, il Vodice e il Monte Santo, che si stagliano con le loro cime
cupe, come bastioni possenti e imprendibili, la’ , di fronte a Gorizia.
Ho
visto la conca di Plezzo, sovrastata dal terribile Rombon. Come un gigante di
pietra che osserva impassibile il perpetuarsi della desolante vita umana.
Ho
i visto i cimiteri di guerra, dove riposano migliaia di soldati italiani, senza
nome e senza faccia, soli, sepolti assieme alle loro miserabili speranze.
Nessuno
sapra’ la loro fatica per diventare Uomini.
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