Dario Cortese 

 

Onorevole, alla faccia? FORTUNA  FELICITA' INTRAVISTA CRITICA di qualcuno che sa quello che dice.  Nel pollaio DOMENICA L'acqua del pozzo

 

L'acqua del pozzo

L'acqua del pozzo
si è stancata
di essere solo
L'acqua del pozzo

Sui muri di Berlino
Abbiamo scritto
La speranza

Sui grattacieli di Nuova York
Abbiamo costruito
Il progresso

Nelle fontane di Versailles
Abbiamo osannato
L'orgoglio di antichi sovrani

Nella piazza di S.Pietro
tra le fabbriche di cioccolata
e le raffinerie e le miniere
è nato il pomo della discordia

Ma al largo di Cuba
Nelle acque del Golfo del Messico

Nuotano stanche
le fatiche dei pescatori
che hanno sognato Santiago
tra un acciuga e un morso di pane.

Abbiamo cullato
e coccolato
l'orrido figlio
della non curanza

che morirà un giorno
tra le braccia
degli opportunisti..

Nella palude melmosa
dei nostri sogni
c'è un'isola
di pescatori
e una campagna
e un pozzo
con dell'acqua

Nella fatica dei nostri sogni
non c'è paura di perdersi
Ma coraggio

E l'acqua del pozzo
si è stancata
di essere solo
l'acqua del pozzo.
 

 

 

 

 

 

 

 
Nel pollaio


Nel pollaio dell'ipocrisia
Due galline
Una bianca una nera
Hanno il becco d'oro

Salti di piume nella paglia
Dove una volta si covavano
Uova d'oro

Stridenti versi metallici
Che una volta
Erano echi di monotonia

Nel pollaio dell'ipocrisia
Tutto tace
Tutto
Tutti

E le altre sono solo galline
Che fanno le uova d'oro


Non sanno cos'è la menzogna
E se lo sanno
Fanno le uova d'argento

Nel pollaio
Dell'ipocrisia
Si vive

E i galli non cantano
Ed han paura
Delle galline
Che hanno il becco d'oro.

Che non possono volare
Qualcuno spieghi loro
Che non possono volare

Qualcuno distrugga l'oro.
 

 

 

 

 


 

DOMENICA

E' Domenica
nell'aria c'è il profumo
di me
di te
del nostro sorriso
dei nostri anni
della nostra voglia
del nostro amore.

E' Domenica
come sempre
non ci sarò
in chiesa

Come sempre
sarò lontano

da quelli che mi amano
che son pochi

da quelli che non mi amano
che son di più

E' Domenica
e lassù nel cielo
intravedo il tuo nome
anche se non lo ricordo
anche se l'ho dimenticato

Mi trascinerà l'estate
per le strade
nel volerti seguire

E mi porterà l'inverno
sulla tua fredda soglia
a fischiettare

E in primavera
sbocceremo
insieme

Ma non vivremo più quelle domeniche di sole

e non avremo più
.
tempo di passeggiare
.

ché siamo accesi di lunedì
.
 

 

 

 

 

 

Onorevole, alla faccia?

Si riuniscono storia presente storia passata,
per testimoniare insieme,
che la politica è sempre stata dettata,
da persone nobili, ricche e talvolta sceme.

E' Onorevole Berlusconi, alla faccia dei sindacati,
è Onorevole Andreotti, alla faccia degli avvocati;
E' Onorevole Rutelli, alla faccia del centro-destra,
è Onorevole la Moratti, alla faccia di prof e maestra;
E' Onorevole Fassino, alla faccia dei ciccioni,
è Onorevole la Jervolino, alla faccia di Veltroni;
E' Onorevole D'Alema, alla faccia del Polo,
è Onorevole Maroni, alla faccia del lavoro.

Sono Onorevoli tutti insieme,
anche Bossi, Lunardi, Castelli, Gasparri,
e grazie a loro, persone sceme,
in Italia abbondano solo gli sgarri.

Ma Onorevole stiate attento,
arriverà prima o poi il momento,
in cui una buona persona,
siederà sulla vostra poltrona,
e si metterà in mostra,
e sarà Onorevole alla facciazza vostra?

         

FORTUNA


Un giorno ho immaginato
una stella che saluta la luna,
nella mia vita ho immaginato tante cose,
ma non se n'è mai avverata una.

Ho immaginato la fine di tutte le guerre,
e l'uomo che rispetta la natura,
ho immaginato cose di un altro mondo,
e un giorno ho immaginato addirittura la fortuna.

Prima la pensavo come una cosa grande,
che non ho mai toccato,
e la desideravo, come si desidera la donna,
la cui bocca non hai mai sfiorato.

L'ho immaginata sfiorarmi, la fortuna,
e io come un uccello in volo,
sono stato abbattuto,
da un dolore nato da ciò che tanto avevo desiderato.

Guadagnarsi le occhiatacce della gente,
essere vittima di un vizio mortale
il più e pericoloso e pieno di rancore,
non era certo quello che il desiderio di questo mite peccatore.

Ho immaginato tante cose,
mai che se ne avveri una,
purtroppo aggiungerebbe chi non sa,
ma io dico "per fortuna".

 

 

 

FELICITA' INTRAVISTA


Felicità, ti ho vista
luce alla fine del tunnel della sofferenza.
Felicità ti ho vista,
specchiarti negli occhi della fortuna.

Felicità, ti ho vista
sorridere di fronte alla mia speranza di vederti.
Felicità, ti ho sognata,
forse non ti ho mai vista, né ti vedrò mai.

Perché il tuo sguardo mi è oscurato,
dalle ombre del tempo.
Ma sarà il tuo ricordo ad uccidermi,
con la mano ed il coltello di quel mostro chiamato memoria.

CRITICA   di qualcuno che sa quello che dice.


Sia una o siano cento, le parole
non potranno mai spiegare, sole,
come solo era Giuda quando chiedeva perdono,
quel frammento d'immensità che era l'uomo.

Nessuna delle ricchezze più rare,
siano dieci o siano cento,
quel frammento d'immensità che era l'uomo,
possono render contento.

Nessuno dei giochi
che si fanno in un cortile,
quel frammento d'immensità che era l'uomo,
riesce a divertire.

E quel frammento d'immensità che era l'uomo,
che in tre strofe son riuscito a lodare,
nessuno di quegli uomini che vi sono sulla terra,
riusciva a sopportare.

Sia una o siano cento, le parole,
non potranno mai spiegare, sole,
come solo era Giuda quando chiedeva perdono,
quel frammento d'immondizia che è diventato l'uomo.

 

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