Sopra
l'altare del tempo,
Nella
gioia e nel dolore,
Freme la
carne,
Nella
gioia reale,
|
Dalla
lacrima di un dio
Nel mondo da cui vengo, tutto è così grande, così strano, che appena vedo le piccole cose ne ho come paura. ………………. Dalla lacrima di un dio, tempo fa ho perso mia nonna, era morta davanti ai miei occhi, alla mia infinita impotenza. Dalla lacrima di un dio, ora sto aspettando l’addio di mio nonno, che aspetta nel coma di un freddo ospedale, la legge di Dio e dei suoi assurdi voleri, perché così è stato scritto. Distruggerei tutto in questo istante, bestemmierei al cielo la mia rabbia, in nome di ognuno di quei ricordi, che mi sta per essere sottratto in una sofferenza cinica. E se Dio vuole che sia così, come dicono tanti altri attorno, io maledico il suo volere, non mi posso inchinare alla realtà sempre viva , bastarda. Ora ha forza solo l’abbandono, così grande, così strano… Ora ha legge solo quella lacrima, che mia nonna liberò appena prima di morire. Ecco a cosa credo… …all’amore di una lacrima… e non alle lacrime di un dio, che fanno così paura…
|
Vorrei restare sulla riva del lago, assieme a lei e non pensare a nulla, in un mucchio di parole e sguardi con il sole che ti tiene caldo il volto e rallenta il tempo. Vorrei superare certe volte spente, che fanno male e muoiono dentro, addormentandomi distrutto e stanco tra le sue fresche braccia di aria buona, e dimenticare il mondo. Vorrei saltare in macchina, accellerare i battiti e correre, ignorare i limiti di ciò che ha senso, frantumare i miei discorsi e ridere, e impazzire di certezze. Vorrei ingannare le mie paure, che fanno male e scavano dentro, scordarmi del bambino che restava solo e tornare nel passato per tenerlo un po’ per mano, e ripetergli all’orecchio le esperienze. Esiste che tutti i minuti del giorno, sono minuti in cui il mio pianto ed il mio sorriso fragile, si alternano come in un ballo stretti, tra un sospiro ed un pensiero. Esiste che mi sembra quasi di dover sopravvivere a stento e lento in un continuo mutamento di stagioni, instabile e in un precario acuto spezzato e ripreso di continuo. Vorrei odiare consapevole, oppure anche solo amare senza dubbi gli altri, ma troppo spesso non controllo le emozioni, troppo spesso non mi importa più di credere, né di trascinarmi dentro tutte quelle cose che ho gridato al muro, al cielo. Esiste che vorrei superare tutto, la mia solitudine e le perdite, la leggerezza di me stesso in un gruppo, lo strano fastidio di vederla lontana, il voler restare da sempre in disparte. Dalla riva del lago vedo l’infinito che rincorro ogni giorno, che sfioro e non riesco a trattenere, mentre la luce riposa i miei anni, con i ricordi e con le ragioni più intense che mai.
|
Nel
mio mondo,
Nel
mio mondo,
Nel
mio mondo,
Nel
mio mondo,
Nel
mio mondo,
Nel
mio mondo,
Nel
mio mondo,
(rivorrei indietro il mio vecchio mondo...ecco cosa vorrei...E per questo darei la mia vita...milioni di volte...)
-DAVID-
|
Home
page
| L'autrice
del sito
| Le pagine del sito
|