Ad
un bimbo iracheno
E' stata notte fonda Signore,
è stata notte fonda in me, Signore
quando l'ho visto inerme, smarrito,
nel letto di un precario ospedale di Bagdad
alla ricerca di un senso, di un perchè
di ciò che aveva vissuto.
Dai suoi occhi che avevan smarrito la luce della vita
è caduta lentamente una lacrima
lenta così come lenta è la sua agonia
un'agonia che non è solo fisica ma soprattutto morale.
Lui è lì, vittima della guerra decisa da altri,
Lui è lì, segno visibile dell'ingiustizia e dell'assurdità della
guerra,
Lui è lì, segno della sconfitta della pace e di ciò che poteva essere
e non è stato.
La sua tenera età è stata recisa da un proiettile
che ha colpito oltre la testa
quel proiettile ha reciso la sua età, i suoi valori, la sua voglia di
vivere
gli è stata per sempre negata l'infanzia.
A te, Signore, che sei risposta d'amore
a te Signore, che hai insegnato ad amarci e non a combatterci
a te Signore, stasera una preghiera
un'orazione per un bimbo conosciuto solo in tivù,
ma che ha acceso in me e in tanta gente
il desiderio di dire basta con l'assurdità della guerra
(ad un
bimbo iracheno
le cui immagini sono state riprese dal Tg2 ore 13
del 27.03.2003)
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