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Aspettando Godot | La mia forza |
Una eco lontana
è la tua parola
calco della tua orma
è la traccia in me
del tuo passaggio.
Di nostalgia si
alimenta
il giorno vuoto
della tua assenza.
E' questo deserto
accende il mio
desiderio.
Ma se ti avessi
la cupidigia mi
perderebbe:
la tua lontananza
è la
mia forza
la mia fragilità.
E. 21 febbr.
2004
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...l'universo
dei personaggi di Becket si ricollega
al bisogno umano
di possedere un rifugio, una prigione
di valori,
di valori,
una realtà
conoscibile e concreta, un proprio "Godot"...
Ti parlo
ma non so più
con chi sto parlando
Forse tu non ci sei
più
Le Paure
bevono avide la tua
vita
Chi ascolta le mie
parole
sono le tue Paure
domani saranno altre
E tu dove sei?
Ma chi sei infine?
E io? In tutto questo?
La Notte
nasconde ogni cosa
nella pervadente sua
oscurità
Aspettiamo che faccia
giorno
E.
6 marzo 2004
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Sì, aspettami anima mia.
Verrò nella notte
e turberò i tuoi sogni.
Entrerò nei labirinti
del tuo celato inconscio.
Mi tesserò
con le tue speranze
coi tuoi disincanti
coi tuoi più caldi
desideri.
Come un mitico dio antico
solleverò il tuo cuore
dagli affanni d'ogni
giorno,
dalle tue paure oscure.
Intreccerò la danza eterna
della vita lanciandola
nella realtà così precaria
nella quale vivi anima mia.
E sarai finalmente intera.
E.
gennaio 2002
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"
Gabbiani "
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Oscure come enigmi figure gelide bussano alla mia porta in queste notti inquiete M'interrogano proprio ora che il tempo mi abbraccia così stretto il respiro è in affanno e la bruma sale all'orizzonte
E. 10 dicem. 2003
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No certo non vedrò mai lo scorrere sul tuo viso del tempo che non perdona il tramonto dell'ardore del fuoco del cuore Bella di luce tra la folla illuminavi le mie notti ti perdo nel correre del tempo Ma ancora ancora ti vedo Forse sei solo nei miei sogni ma i sogni respiro della vita hanno casa nel tempo che non scorre
E. 21 nov. 2003
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La Bellezza quasi mi ferisce col suo annuncio di riscatto. M'attira fuori dal mio mondo mi tesse con la sua immagine mi fa trasparente, terso. E' sparsa a piene mani a volte ne sono sorpreso. La vedo nel viso del bimbo nella dignità del vegliardo nei nostri corpi. Nel filo d'erba e nella tigre affamata e solitaria. Nei suoni della natura nell'armonia della musica. Nella parola e nel silenzio. Non esiste la bruttezza forse è solo quella dei nostri cuori feriti degli abissi oscuri e profondi dell'anima nostra persa.
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...e devo
"rileggermi",
sentire in me verità nelle mie parole. Se vedo bruttezza, le mie parole si perdono nel vento. Sarà perchè sono un cuore ferito? Perso in quell'abisso oscuro? Ora se apro gli occhi
non vedo nulla...
Mi sento molto stupido.
Mi sto consolando con parole? A che serve la poesia? Meglio tacere. Vivere nel silenzio.
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Mare d'inverno freddo e ventoso. Sul litorale biancheggiano onde lontane il cielo ha il colore del piombo. Il vento gelido spazza la strada sfronda i pini già piegati da altre stagioni. Deserto il viale del lungomare. Sbarrato il mare da silenti costruzioni la battigia solo s'indovina. Tabarrato mi stringo accelerando il passo carico di nostalgia e penso ai miei sogni deliranti di fanciullo. Dove sei? Chi sei? Ma forse ho solo sognato. 23 gen. 2002 - rev. 14 gen. 2003
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