La fonte Canta, sorgente di cristallo, il nuovo motivo della gioia, ch’è nascosto in te soltanto, con le fresche stille di rugiada e il tuo murmure sommesso. Un ruscello è là, sgorga argenteo presso dirupi e forre, s’insinua fra pietre, avanza, tacito sotterra scorre e infine balza spumeggiando dietro i ruderi di case diroccate. E non diresti di trovarlo in luoghi acerbi e ostili. Ma vicina senti la sua voce sicura, che sussurra il fremito di vita più profondo. Eterna fonte d’armonia, che inonda inesauribile di linfa il bosco, è il canto che ora libero si scioglie e dolcemente mi rinnova il cuore.
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Rosa P. |
L’incanto
del sogno fu breve,
svanì
quasi stella cadente;
come il sole scioglie la neve,
si dissolse rapidamente.
Oh
rosa!, corolla perduta…
schiudesti
i tuoi petali invano!
Una voce udii; poi muta,
come un rio che scorre lontano.
Fu
solo un istante: scomparve
nel
vuoto la voce, si spense…
in un buio nulla comparve
uno scuro d’ombre più dense.
Tu,
immemore sonno, fuggito, non lasci nell’anima pace,
ché il ricordo vaga smarrito
e non trova un fiore che giace.
Rimane
un profondo rimpianto
nel
cielo adombrato del cuore:
è l’affetto, l’unico incanto che ritorna al mondo che muore.
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Abbandono I giorni passano uguali da quando volasti scomparendo all’orizzonte. Un giorno è come l’altro, niente torna e nulla aspetto dal passato tempo né dal futuro. Solo nel presente talvolta un abbandono mi sorprende, ed è un fugace istante in cui la vita destarsi sembra in un sussulto; dove l’attimo si confonde con l’eterno e l’affetto diventa primordiale sorgente inestinguibile di gioia.
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Il greto
sassoso del fiume
è arido
pianto di pietra;
il cuore terreno, indurito, geme rugiada dal cielo.
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Vola…
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Sonetto della luce
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Paesaggio
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Barbara Non dentro carte gialle, fra polvere spessa due dita, aridi fogli sparsi presto dispersi al vento, nasce la vera gioia, l’annunzio solare di vita; ma dentro un cuore umano, fatto di fibre e luce, sgorga una fonte eterna, che genera l’umile amore, dona serena pace e dolce i sensi inonda. Il sentimento vale, spontanea sorgente feconda, quando zampilla e spegne d’acqua l’ardente sete; acqua di fresca vita, che blandi misteri rivela, regge lo stanco passo lungo la via deserta. Barbara torna e porge la ciotola colma, ristora stanco il viatore solo, che il lungo errare strema. Freme improvviso un brivido nell’animo colto da gioia, vibra l’intensa nota di musicale essenza; intorno il mondo tace, ma un palpito vive nel cuore, schiude una fresca rosa che di rugiada brilla. |
Sento subitanea simpatia (Allitterazione) Fabio
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