25 poesie d'amore
Ti
ha inghiottita il buio dell’oblio Dopo
il sole della memoria e della presenza. Amore. Odorosa
di mare e burrasca tu sei. Ogni
onda di nuvola mi parla di te E
bagnandomi i piedi accarezza la mia anima.
|
Dovrei
strapparmi il cuore per dimenticarti. Uccidere
i miei sentimenti con l’eutanasia del cinismo. Non
riesco, non riesco. Le
dolci catene di te Tengono
ancora prigioniere le mie mani vuote. Sei
la fiamma delle candele ed il profumo dei fiori Sulla
mia sepoltura.
|
Sei
la febbre di neve invernale. Sei
l’ossessione profumata della primavera. Sei
il miraggio della calura estiva. Sei
la foglia caduta al sapore di mosto in autunno. Ogni
giorno ed ogni minuto che mi tengono lontano da te Sono
nuovi confini e nuove frontiere da attraversare. Ogni
secondo di silenzio tra me e te sono
nuovi oceani impenetrabili da viaggiare.
Non
so ancora di preciso quale sia il
particolare di te che mi ha colpito. Se
i tuoi occhi, i
tuoi capelli, o
la tua bocca. Forse
è stato il tuo corpo, o
i tuoi piedi. No,
ecco cosa, Il
tuo modo di parlare, oppure
di camminare. I
tuoi silenzi, i
tuoi attimi di assenza. Oppure
la tua intelligenza. Ancora
adesso sei un mistero. Ancora
adesso ti amo. Troppo
è stato detto, amore
mio, su
di noi, su
di me, su
di te. Troppe
parole hanno cementato Le
vie della nostra lontananza. Non
mi spaventano. Ho
soltanto paura di quelle che verranno. Lei
il primo pensiero del mattino, E
l’ultimo della sera. Questo
è ciò che mi rimane di te. Dovrò
farmi bastare il tuo succedaneo. Sono
molte le cose che vorrei dirti, quelle
stesse cose che non ti ho mai detto. Vorrei
farti conoscere il mio mondo E
visitare il tuo. Vorrei
ascoltare il suono della tua voce Fino
ad addormentarmi, e
svegliarti la mattina con la mia. Vorrei
serbare la tua immagine Per
averti sempre vicino, e
scrivere il mio nome su tutti i muri perché
tu non possa scordarmi. Sono
tante le cose che vorrei dirti, le
stesse che ti ho detto. La
mia volontà non servirà a riscrivere la storia. A
cambiare i tuoi silenzi con un assenso. A
farti fare le tue scelte in maniera diversa. Ho
voluto giocare, hai
voluto giocare. Siamo
in attesa del risultato. Ciò
che so, e
che presto saprai anche tu, è
che la passione ha perso, ed
anche l’amicizia.
Il
frullare delle ali di una libellula mi hanno riportato a te. Alla
tua vertigine, alla tua fede, alla tua ragione. Come
era scritto. Ti
amo come l’aria ho detto, ti
amo come l’acqua ho scritto. Ti
amo come un bambino e mi sono nascosto. Ho
fuggito la gioia dai denti bianchi e gli spensierati Giochi
di cioccolata. Tanto
tempo è passato, tanti
i castelli di sabbia sciolti dalla salsedine impietosa. Il
bambino è divenuto uomo. Ti
amo come l’aria mi viene da dirti, ti
amo come l’acqua mi viene da scriverti. Ti
amo come un uomo e mi nascondo. Fuggo
la gioia dei sorrisi ipocriti e l’angoscia dei
giorni da estratto conto. Tanto
tempo passerà? L’uomo
è maturato come il grano sotto la neve. Ti
amo come l’aria ti dirò, ti
amo come l’acqua ti scriverò. Ti
amo come la prima volta che ti ha visto il bambino ed insieme l’uomo, e
non mi nascondo. Fuggo
ancora la gioia dei capelli innevati dell’ultimo inverno E
l’angoscia dei giorni da incenso e comunione. Il
tempo è passato.
Inizierò
ad amarti. Ti amerò per iniziarti. Posso
fare solo questo. Ti
scoverò sotto le foglie dell’autunno Agognati
la macerazione. Ti
troverò nelle zone d’ombra del sole. M’inebrierò
del profumo pesante del tuo mosto. Inizierò
ad amarti, ti
amerò per iniziare. Ho
preso la matita del vento Ed
ho disegnato sulla mia pelle Il
tuo profilo, con
tratti pesanti di terra e lievi di fuoco. Ho
imparato l’alfabeto delle nuvole E
ho pronunciato gli arcani suoni del tuo nome, con
onde irrespirabili di acqua. Scoprirò
le parole silenziose ed ancestrali Il
mistero di sentirti respirare accanto, quando
tornerai. La
tua assenza non mi pesa come il tuo silenzio. Ti
scoverò sotto la pietra, concubina del fiume. Seguirò
la lucertola sui muri per trovarti E
per portarti a casa. Starò
attento ai miei passi per non inciampare nella tua partenza E
correrò per riprenderti. Stringerò
talmente forte le tue mani con
le mie mani che comprimerò l’aria tra
noi. Imparerò
altri amori, ma non il tuo. Bacerò
altre labbra, ma non le tue. Parlerò
altre parole, ma non quelle che ho detto a te. Scoprirò
altri motivi per vivere, ma non quelli per cui vivevo per te. Assaggerò
altri sapori, ma non i tuoi. Vivrò
altre solitudini, non più la tua. Sperimenterò
nuove assenze, non più la tua.
Ci
vorrà una vita per smettere di cantare l’amore, il
tuo amore. Scinderò
il suo raggio attraverso il prisma della memoria E
fisserò sul bianco dei fogli tutti i suoi colori. Ci
vorrà una vita per finire di raccontare l’amore, il
tuo amore. Lo
narrerò, ogni sera, a tutti i figli del mondo prima
di sognare te. Ci
vorrà una vita per dimenticare l’amore. Il
tuo amore. Un
giorno lo perderò insieme alle chiavi di casa. In
due saremo randagi.
|
Ti
canterò con fresche parole Fragranti
di grano e fatica. Ti
intonerò con insolite similitudini Prelibate
come il succo degli dei. Ti
narrerò di me e di te Toccando
le corde dell’anima impaziente e fremente. Ti
farò viaggiare nei miei universi Con
la mia fantasia e la musica del mio amore. Ti
sfamerò con l’immaginazione E
ti farò bere l’opera delle mie parole. Ti
metterò a riposare sui cuscini del mio cuore e della mia voce, quando
nella notte approderai nelle mie braccia. Mi
sono confuso seguendo il volo dell’airone Ed
ho perso il filo della conoscenza. Immobile
nel vento È
il pensiero di te. Vuota
è la strada del tuo ritorno Ed
il silenzio è il suo unico viandante. Il
fiume del sole tremula sul suo letto d’asfalto. Mi
unirò ai lamenti dei gatti E
pregherò tutti gli dei del mondo. Dicono
che tornerai, so
già che non lo farai. È
l’orgoglio la nostra colpa. L’amore
è addebitabile solo a me. Ti
auguro ogni felicità. Che
siano sempre d’oro i tuoi giorni E
le tue notti sempre azzurre. Siano
verdi i tuoi mattini E
diventino rosa a mezzogiorno. Ti
auguro ogni bene. Che
sappiano di miele le tue ore. Ed
i secondi siano ogni granello di zucchero Destinato
al tuo caffè. Ti
auguro ogni fortuna. Che
il tuo cuore sia sempre tu A
comandarlo. E
che ogni suo battito sia Veramente
tuo. Ti
auguro ogni ricchezza. Ma
fai in modo che i tuoi denari Non
offuschino i tuoi pensieri. Ti
auguro ogni amore. Che
sia sempre e soltanto il mio. Ogni
mia lettera è una preghiera per
il tuo ritorno. Ogni
mio pensiero ha te come sfondo. Ogni
mio respiro ha senso solo se ci sei tu. Mi
sono specchiato nel fondo del tuo pozzo Ed
hai rubato la mia anima. Ritornerò
insieme alle rondini dei fiori. Quando
uscirà il sole da questa nevosa eclisse. Sarò
quella presenza che non c’è, quel
bagliore al lato del tuo campo visivo. Mi
ritroverai nei tuoi specchi. Aspetterò
insieme alle api Il
miele dell’estate aprica. Sarò
la diga per tuoi campi In
attesa di divenire provviste per l’inverno. Sarò
il nascondiglio invisibile per quando ti sentirai sola. Sarò
come il grido notturno dell’upupa e la pelle ignifuga Della
salamandra. Mi
comporterò come il riccio in pericolo, ma
basterà un tuo bacio per ferirmi. Mi
ritroverai nei tuoi specchi, anche se voltandoti non
mi vedrai, bacia
la mia immagine, e
baciala ancora. Non
ti risponderò, i
miei baci te li ho già mandati e
spero che tu sia stata capace di conservarli. Non
mi oriento con le stelle che usano tutti E
non uso i punti cardinali convenzionali. Le
mie stelle sono i tuoi occhi, i
miei punti cardinali sono le cifre del tuo nome. Mi
sono perso per il mondo, ma
non per te ed il tuo inconscio.
Quando
nevicherà sui miei capelli Ed
il sole si farà rado sui tuoi, forse
penserai a me. Allungherai
le tue mani per cercarmi, mi
girerò nel letto per guardarti. Troveremo
altre mani ed altri visi. Penserai
a me, penserò a te. La
vita, poi, ci chiamerà all’appello. Finirà
l’intervallo anche per noi.
Ho
seguito la mia anima In
un gorgo da lavandino Per
trovarti. Sperduto
tra ghirlande di fiori E
danze di polline Mi
sono aggirato, scrutando
visi fossili d’argilla per
guardare l’universo nei tuoi occhi. Ho
respirato i mattini dell’assenza E
domeniche troppo piene, sopportando
sorrisi e ipocrisie per
portare il tuo dolce peso sul cuore.
Gialla
di grano e rossa di tramonto È
la tua ombra. Bianco
di neve e cristalli è il tuo sorriso. Immobile
mi guardi Da
una fotografia, un
secondo che ho rubato alla tua vita. La
nasconderò sotto la polvere del tempo Per
conservarti così bella per sempre.
Se
vorrai cercarmi, mi
troverai tra le cose che non ci sono più. In
compagnia di tutto ciò che non hai mai avuto. Insieme
ai tuoi capricci da bambina, bagnati di pianto. Insieme
ai tuoi desideri, che non hai appagato. Insieme
ai tuoi sogni, che hai dimenticato. Insieme
ai tuoi progetti, che non hai realizzato. Insieme
alle tue promesse, che non hai mantenuto. Potrai
chiamarmi, io
verrò come il vento che ieri accarezzava i tuoi capelli. Potrai
anche venirmi a cercare, se vuoi, basta
ritrovare le cose che non hai più.
|
Home page | L'autrice del sito | Le pagine del sito |