Per piera dopo aver visto l’ora di religione. Devotamente stralunata Laida misticamente Geometria del delirio Di mater dolorosa Insinuante a cristo La fuga nel peccato Originale e perpetuo Crocifisso nei tuoi Zigomi di troppo donna Per essere la donna Che è condono e condanna. Ti avrei parlato, quietamente Come usavamo. Ma di troppe nebbie Stridevi sullo schermo. E mi mancava l’odore Del tuo corpo a fine scena Sudato del tremore Di fingere.la morte Astuta; e la vita. Giugno 2002-fausto
|
Non amanti di Lui, ma di persona umana E della sua caduca piacenza e fuggitiva Forse il profumo che in notti di pioggia Quando il vento s’immischia alle pinete Gioviali della solare anche di notte Ischia Viene dai troni di pietra, dalla stanza Delle monache assettate, insegnanti Di morte alle novizie nel castello aragonese Dove cantava e godeva oscena vita Perché non vita e ascesi, il corpo di corpo Di Vittoria Colonna. Donna anch’essa, E domina, a Teresa sorella, ad ascesi Com’essa adusa, e ad estasi diverse, Eguali solo ad essere perverse Per qualche troppo amore.
|