languida, primo amore, alla foce cercar parole fresche e libere soltanto per te. Oggi così chiuso tedio mi arrendo non so come. Mi arrendo, attendo nei vichi nebbiosi, mi spengo; per ritrovarti più tardi, magari, sfogliata dal divino sole avvolta di magia.
Dedicata al primo amore
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seguo percorsi su tracce di lupini, che raccolgo e sento puri, con un velo di sabbia per ogni curvatura, tra le dita. La solitudine difficile di chi pensa: tremare, anelare; in cammino ancora verso una casa non propria, che ti isola. Al tramonto ti stringe l'ansia, addenta più del cane una corda!
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forse tu sei la sola che può accendere un fuoco con un grido interiore; e sei, sempre sola, la solita, la gatta furbetta, un'esile indagatrice di me. A Maria Dall'Acqua
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Affondare nella sabbia dov'è più mobile essere Rocki invece che Drago salire le pendenze della spiaggia discendere inforcare un cimitero di conchiglie e poi amare disteso insabbiato davvero intensamente.
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Un ora di tv, due al mercatino, ho messo il sacchetto di cartone con le verdure sul comodino. Santo cielo dove andremo se è notte e mi piscio sotto dall'euforia, mi disciolgo dalla pazza gioia di pure rivederti; mi scaravento col braccio sul festone, calcio una palla di carta come un pallone. in triplice confusione mi dirigo verso la porta e, crocicchia il destro, si leva il sinistro; sento urlare la mia bocca, poi, caduto in una vasca mi godo finalmente la tregua della giornata..
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