Il
rumore della notte
Il rumore della notte
ed è solitudine.
Un panno bagnato sulla testa
ed è vuoto.
Stonìo lontano
di chissà che vite
e io dietro tutto.
Nonostante tutto.
Qui a guardarmi le mani vuote
e senza una carezza
destinate a levar via dagli occhi
l' urlo del silenzio.
Ed è buio.
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Le
ombre
Sagome confuse
contro un muro
a ingannare sguardi e luci.
Contorni bui
di forme immonde.
E se esistessero di giorno
nascoste nella luce?!
Se potendole toccare
avessero un peso.
Sono macchie
che pure a lavare
non vanno via.
Il tempo non le invecchia
e lo spazio le sbiadisce.
Forse sono solo
luce nella luce
o buio nel buio... Chissà!
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Dopo
l' ultima onda
Dopo l' ultima onda
l' irrequietezza annaspa
nel mare che non c'è più.
Nuota nel vuoto dell' aria
finchè la sua sete
non s' asciuga
sbattendo la faccia
nell' aridità della terra.
E muore schiudendo le labbra. |
Sorriso
stanco
Sorriso stanco
La donna
Una mano alla testa
A distrarsi i pensieri assonnati
E tra le dita
Una idea che muore
Dentro una lacrima.
L'uomo nel suo silenzio stonato
A cercare altrove
Un suo sguardo
La sua voce
Ma di chi .. poi ?.
Insieme
Nella paura di una parola
Nell'esitazione di una carezza
Insieme
A immaginare le mani
Che toccano
Le labbra che si aprono
I corpi ? che fremono
Come le onde del mare di fronte
Seguire il vento
Incresparsi
E frantumarsi alla riva asciutta.
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Pensiero
stanco
Pensiero stanco
Arrendevolezza delle gambe
Si è consumato
Tutto in una sera
Sotto la luna
Che mente.
Curiosità bugiarda tra le mie labbra
E sperare di mentire
Alle sue.
Contare indietro fino da zero
Partendo da 10
Per non ricordar più nulla.
Mi hanno coperto gli occhi
Le mie mani
Bagnate.
Mentre le labbra sporche
Si aprono ad una goccia di rabbia
Che scende e graffia.
Arrendevolezza sfinita
Passione smorzata
Da una luna bastarda.
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Il
tempo
Non serve a nulla correre
se il tempo va via lentamente.
Tanto vale stare fermi
immobili
ascoltare il battito del cuore
accellerato dalla rabbia
di non poter alzare il passo
e graffiato da una pena
che sbarra lo sguardo
a fissar chissà cosa
perduta lì
dove più nulla si vede
perdendo rotta nell' insonnia
che lascia svegli
e addormenta la rassegnazione
cantandole la ninnananna.
Il tempo dura una vita
e l' ironia della sorte
è che non si conosce
quanto duri una vita.
Si sa solo che il giorno
è ventiquattro scatti
di un orologio che non perde tempo
e che il domani
è sempre il giorno dopo
mai l' oggi il presente.
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Profumo
di vento
Profumo
di vento
rumore di mare.
Onde che si rincorrono
e schiumeggiano
arrotolandosi alla riva.
Una sua carezza
non basterebbe
a distrarmi i pensieri.
Le sue labbra
non saprebbero dire
realtà più vere.
Così tra le braccia del mare
annaspo.
Rabbrividire come sospirare,
abbandonarsi come ritrovarmi.
E non perdermi più
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Incontenibile
fragilità nelle mani
incontenibile fragilità nelle mani
ho arreso la passionalità
all’insofferenza
per trovarmi e non perdermi più
nelle voci
nelle luci
nelle carezze di altre mani.
Solo le mie adesso
che mi cercano
e mi trovano.
Ogni giorno
mi cambia lo sguardo
l’ennesimo pensiero rassegnato
che m’allontana
da paure che non sono mie
e solitudini di altri tempi.
L’ennesimo pensiero
strozzato dall’aria che respiro
quando un grido
mi esaspera i polmoni
e mi stanca l’anima.
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Il
tempo
Non
serve a nulla correre
se il tempo va via lentamente.
Tanto vale stare fermi
immobili
ascoltare il battito del cuore
accellerato dalla rabbia
di non poter alzare il passo
e graffiato da una pena
che sbarra lo sguardo
a fissar chissà cosa
perduta lì
dove più nulla si vede
perdendo rotta nell` insonnia
che lascia svegli
e addormenta la rassegnazione
cantandole la ninnananna.
Il tempo dura una vita
e l` ironia della sorte
è che non si conosce
quanto duri una vita.
Si sa solo che il giorno
è ventiquattro scatti
di un orologio che non perde tempo
e che il domani
è sempre il giorno dopo
mai l` oggi il presente.
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Non
è pace
Non
è pace
la libera e fredda indifferenza
che ho imposto alla mia anima.
Non è pace
il desiderio delle sue mani su di me
e la sua bocca a cercare la mia.
I suoi occhi
a rovistare le mie ansie
e perderle
mentre l’anima si frantuma
e muore
persa nella stretta senza fine
della sua passione.
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La sua bocca
come una chitarra.
La sua voce
mi suona nella
testa.
Balli gitani
nelle parole.
Una giro delle
mani a rivelare
il fuoco che
tormenta
che brucia tra
le gambe.
Aprirle
e non
desiderare altro
che lasciarsi
prendere.
Finalmente
donna vinta
Sotto di lui.
Domata.
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Passione senza
misura.
Un pugno
coltro il vento
Per il
desiderio che mi brucia.
Salpare dal
suo petto
E naufragargli
nella bocca
E rovistagli
il cuore.
Impazzire
Come davanti
al suo profumo
Arrendermi
Come davanti
alla sua forza.
Lotto contro
la sua assenza
La sua assenza
come un muro alto
Duro
Invalicabile.
Un muro dove
sbattere le mani
chiuse in un
pugno
e non riuscire
a romperlo.
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Strana
insolita
coinvolgente
sensazione
Mi sorprendo a
odorare
a occhi chiusi
il tuo profumo
sul polsino
della camicia
e immagino ..
Mi sembra di
vederti
di toccarti
…
Quasi sfioro
il tuo viso
Vicino nei
kilometri
che ci
separano
Ti sento così
....
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Il
mio uomo
ha
solo braccia forti
gonfie del tempo che ci unisce.
Il mio uomo ha le mani grandi
che tengono le mie.
Ha un cuore che scoppia
e un anima nuda.
E mi parla
come mi ascolta.
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