Francesca Pellegrino

 

Il rumore della notte  Le ombre  Dopo l' ultima onda  Sorriso stanco Pensiero stanco Il tempo La sua bocca come una chitarra
Profumo di vento Incontenibile fragilità nelle mani Il tempo Non è pace Passione senza misura Ti sento così Il mio uomo

 

Il rumore della notte

Il rumore della notte
ed è solitudine.
Un panno bagnato sulla testa
ed è vuoto.
Stonìo lontano
di chissà che vite
e io dietro tutto.
Nonostante tutto.
Qui a guardarmi le mani vuote
e senza una carezza
destinate a levar via dagli occhi
l' urlo del silenzio.
Ed è buio.

 

Le ombre

Sagome confuse
contro un muro
a ingannare sguardi e luci.
Contorni bui
di forme immonde.
E se esistessero di giorno
nascoste nella luce?!
Se potendole toccare
avessero un peso.
Sono macchie
che pure a lavare
non vanno via.
Il tempo non le invecchia
e lo spazio le sbiadisce.
Forse sono solo
luce nella luce
o buio nel buio... Chissà!

Dopo l' ultima onda

Dopo l' ultima onda
l' irrequietezza annaspa
nel mare che non c'è più.
Nuota nel vuoto dell' aria
finchè la sua sete
non s' asciuga
sbattendo la faccia
nell' aridità della terra.
E muore schiudendo le labbra.

 

Sorriso stanco

Sorriso stanco
La donna
Una mano alla testa
A distrarsi i pensieri assonnati
E tra le dita
Una idea che muore
Dentro una lacrima.
L'uomo nel suo silenzio stonato
A cercare altrove
Un suo sguardo
La sua voce
Ma di chi .. poi ?.
Insieme
Nella paura di una parola
Nell'esitazione di una carezza
Insieme
A immaginare le mani
Che toccano
Le labbra che si aprono
I corpi ? che fremono
Come le onde del mare di fronte
Seguire il vento
Incresparsi
E frantumarsi alla riva asciutta.

Pensiero stanco

Pensiero stanco
Arrendevolezza delle gambe
Si è consumato
Tutto in una sera
Sotto la luna
Che mente.
Curiosità bugiarda tra le mie labbra
E sperare di mentire
Alle sue.
Contare indietro fino da zero
Partendo da 10
Per non ricordar più nulla.
Mi hanno coperto gli occhi
Le mie mani
Bagnate.
Mentre le labbra sporche
Si aprono ad una goccia di rabbia
Che scende e graffia.
Arrendevolezza sfinita
Passione smorzata
Da una luna bastarda.

 

Il tempo


Non serve a nulla correre
se il tempo va via lentamente.
Tanto vale stare fermi
immobili
ascoltare il battito del cuore
accellerato dalla rabbia
di non poter alzare il passo
e graffiato da una pena
che sbarra lo sguardo
a fissar chissà cosa
perduta lì
dove più nulla si vede
perdendo rotta nell' insonnia
che lascia svegli
e addormenta la rassegnazione
cantandole la ninnananna.
Il tempo dura una vita
e l' ironia della sorte
è che non si conosce
quanto duri una vita.
Si sa solo che il giorno
è ventiquattro scatti
di un orologio che non perde tempo
e che il domani
è sempre il giorno dopo
mai l' oggi il presente.

Profumo di vento

Profumo di vento
rumore di mare.
Onde che si rincorrono
e schiumeggiano
arrotolandosi alla riva.
Una sua carezza
non basterebbe
a distrarmi i pensieri.
Le sue labbra
non saprebbero dire
realtà più vere.
Così tra le braccia del mare
annaspo.
Rabbrividire come sospirare,
abbandonarsi come ritrovarmi.
E non perdermi più

 

Incontenibile fragilità nelle mani


incontenibile fragilità nelle mani
ho arreso la passionalità
all’insofferenza
per trovarmi e non perdermi più
nelle voci
nelle luci
nelle carezze di altre mani.
Solo le mie adesso
che mi cercano
e mi trovano.
Ogni giorno
mi cambia lo sguardo
l’ennesimo pensiero rassegnato
che m’allontana
da paure che non sono mie
e solitudini di altri tempi.
L’ennesimo pensiero
strozzato dall’aria che respiro
quando un grido
mi esaspera i polmoni
e mi stanca l’anima.

 

 

Il tempo

Non serve a nulla correre
se il tempo va via lentamente.
Tanto vale stare fermi
immobili
ascoltare il battito del cuore
accellerato dalla rabbia
di non poter alzare il passo
e graffiato da una pena
che sbarra lo sguardo
a fissar chissà cosa
perduta lì
dove più nulla si vede
perdendo rotta nell` insonnia
che lascia svegli
e addormenta la rassegnazione
cantandole la ninnananna.
Il tempo dura una vita
e l` ironia della sorte
è che non si conosce
quanto duri una vita.
Si sa solo che il giorno
è ventiquattro scatti
di un orologio che non perde tempo
e che il domani
è sempre il giorno dopo
mai l` oggi il presente.

 

Non è pace

Non è pace
la libera e fredda indifferenza
che ho imposto alla mia anima.
Non è pace
il desiderio delle sue mani su di me
e la sua bocca a cercare la mia.
I suoi occhi
a rovistare le mie ansie
e perderle
mentre l’anima si frantuma
e muore
persa nella stretta senza fine
della sua passione.

 

La sua bocca come una chitarra

 

La sua bocca come una chitarra.

La sua voce

mi suona nella testa.

Balli gitani nelle parole.

Una giro delle mani a rivelare

il fuoco che tormenta

che brucia tra le gambe.

Aprirle

e non desiderare altro

che lasciarsi prendere.

Finalmente donna vinta

Sotto di lui.

Domata.

 

Passione senza misura

 

Passione senza misura.

Un pugno coltro il vento

Per il desiderio che mi brucia.

Salpare dal suo petto

E naufragargli nella bocca

E rovistagli il cuore.

Impazzire

Come davanti al suo profumo

Arrendermi

Come davanti alla sua forza.

Lotto contro la sua assenza

La sua assenza come un muro alto

Duro

Invalicabile.

Un muro dove sbattere le mani

chiuse in un pugno

e non riuscire a romperlo.

 

 

Ti sento così

 

Strana

insolita

coinvolgente sensazione

Mi sorprendo a odorare

a occhi chiusi il tuo profumo

sul polsino della camicia

e immagino ..

Mi sembra di vederti

di toccarti …

Quasi sfioro il tuo viso

Vicino nei kilometri

che ci separano

Ti sento così ....

 

Il mio uomo

ha solo braccia forti
gonfie del tempo che ci unisce.
Il mio uomo ha le mani grandi
che tengono le mie.
Ha un cuore che scoppia
e un anima nuda.
E mi parla
come mi ascolta.

 

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