T'amo.
T'amo, e a chi lo dico che t'amo?
Potrei sussurrarlo al vento,
ma correrebbe troppo veloce perché qualcuno ascoltasse la sua parola.
T'amo, e a chi dico che t'amo?
Potrei gridarlo al calore
Ma troppo presto anch'esso si disperderebbe nel gelo
di un mondo ghiacciato d'indifferenza.
T'amo, e a chi lo dico che t'amo?
Forse dovrei parlarne ad un fiore
ma questo troppo lestamente invecchierebbe
in quest'aria stancante di smog e cattiveria.
T'amo, e a chi dico che t'amo?
Ad un raggio di sole forse?
Ma anch'esso sarebbe oscurato dalle nuvole,
quei nembi ricolmi di pioggia e dolore.
T'amo, e a chi lo dico che t'amo?
A te amore mio,
a te, anche se non sei lo specchio dei miei sguardi,
anche se ti sei dileguato in oblii di nebbia e paura.
Confiderei che t'amo
ad un gabbiano
perché voli alto e ti riveli questo dolce sussurro,
colonna sonora di una vita.
Ti penso e ti cerco
perché t'amo.
T'aspetto e mi perdo fra le strade dei sogni
perché t'amo.
T'amo anche se non puoi ascoltare la mia voce,
t'amo anche se non sfoglierai queste parole.
T'amo,
perché so che quest'essenza chiamata anima
continua a vivere in quella vita che gli occhi non sanno vedere,
ma il cuore può sentire.
Amore mio,
t'amo
senza sapere quanto e come.
Io ti amo.
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Ad
Emanuele
Suadente
anima mia,
non
so parlare lemmi, non so esprimere emozioni
So
solo cosa darei per guardarti ancora una volta,
per
scrutare la luce dei tuoi occhi,
per
tenerti la mano.
So
solo cosa offrirei per
restituirti un bacio,
per
dirti ancora che t'amo.
Io
consegnerei tutto,
offrirei
ogni battito del mio cuore appartenente a questo principio
immateriale,
affiderei
ogni piccola apparenza,
senza
pudore,
tutto
per te,
farei
tutto, per regalarci queste tenerezze;
ma
non posso niente,
non
posso far altro che arrestarmi incatenata in questi chiarori del
giorno
e
in questi far della notte, che mi sorprendono derelitta,
sola
coi pensieri che fuggono per ghermirti,
sino
a pervenirti dove lo sguardo non penetra,
dove
le parole non si odono,
dove
le lacrime non s' addensano,
dove
traspare unico, quel barlume d'amore che prende forma,
quell'
immenso calore
che
si perde in un baratro d'illusione,
perché
amore e morte hanno valore d'esistere
isolati
nella follia della loro coesistenza.
Ma
tu mia anima,
Tu,
prominenza
dei miei pensieri,
trepidazione
del mio vivere,
tu,
che ti sei dissolto come la rugiada al chiarore dell'alba,
indugi
nei vertici spenti del mio cuore,
coi
rintocchi del tuo seguitare a vivere,
perché
quest' essenza chiamata anima,
non
conosce altri spiriti, al di là della
vita,
non
ha coercizioni,
solo
autarchie che si tessono con i raggi del sole
ed
il soffio prorompente del vento,
perché
tutto sosterà lacerato tra cosmo e mondo,
tutto
annegherà nei brividi di questi pensieri
sino
a quando l' essere dei nostri respiri
si
unirà all' abisso di quell'amore che qui non è vissuto!
Francesca Alfonzo
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