Franco Torres

per contattare l'autore:  cmkto@tin.it

SEGNALIBRO

COGLI IL VENTO

LUNA  

FINALMENTE

A DUE NUOVE VITE

VITA

BUSSARE

Un nuovo anno DORMI-VEGLIA IO SO PIANGERE ANIMA DIMENTICATA Come favilla di gioia Madri di Maggio  

 

Come favilla di gioia

 

Io vorrei essere

Anche un solo giorno

Una leggera pagliuzza

Soffiata dal vento

 

Per  cieli e orizzonti

Beatamente in viaggio

Sul fiume fino al mare

Galleggiare felice

 

Tornare alla terra

Sull’onda più bianca

Per spiaggiarmi  intrepida

E stordirmi  nel sole

 

Stare così, aspettare

Di rinvenire  aliante

E al primo nuovo alito

scollarmi dal mondo.

 

 Come favilla di gioia

 

 

7.8.2004

 

 

 

 

 

 

 

 

Semi nel vento
Riportati dal mare
Le parole dei Figli
Delle madri
Di Plaza de Mayio
 
Germogli robusti
Nell’ingegno impavido
Le ragioni dei figli
Delle Madri
Di Plaza de Mayo

 

Sboccio di Fiori
Che tinge il mondo  
Ecco i figli dei figli
Delle madri
Di Plaza de Mayo

 

28-3-2006
 
 
 
IO SO PIANGERE



Scorri dabbasso con lieve movimento

Gocciolo d'anima grondante dolore

O Stilla salina di puro sentimento

Esito di spirito traboccante amore



Che sia tributo a immensa bellezza

O sfogo amaro per repellenti gesta

Sgorga lacrima! Mostra la mia dolcezza!

Ecco la mia faccia. Io non ho che questa.



Bari 15.1.2004

Franco Torres

 

 

 

 


 

ANIMA DIMENTICATA
 


Cerca

Nell'ultimo cassetto

del tuo mobile più antico

li dove son celati

i tuoi ricordi più morbidi.

Sotto cumuli di abiti inutili,

logore maschere smesse,

smarrito, un drappo

accartocciato ma di gran valore.

Lavalo alla fonte più limpida

che fresca viene dal monte.

Distendilo al sole più caldo

della prima dolce estate.

Fallo sventolare allegramente

all'odoroso respiro del mare.

Sfoggia con orgoglio

la tua anima rimessa a nuovo.

Fanne vessillo e tua unica guida.

Ché  le tue opere venture

Possano per  sempre dirsi umane.



7.4.2004
 

 

 

 

 


 

SEGNALIBRO
 

Un fiore

Si tinge di ricordi

Tra le pagine di un libro

 

Un libro

Dalle pagine note

Riletto e amato ogni volta

 

Ogni volta

Il profumo risorge

font size="4" color="#00FF00">Il profumo risorge

Di quel fiore,

di quella storia immortale

 

 

 

 

 

LUNA

 

grazie luna

lucente rimando

di giornate di sole

in queste fredde

inesorabili notti

di viaggiatore solo

 

 

(a Maria Mimosa, mia figlia)

 Ritta la testa

I sensi allargati

Ascolta e scomponi

Gli umori dei venti

 Attendi serena

Marinaio audace

Il soffio indicato

A gonfiar la tua vela

 La giusta marea

Che il tuo scafo rialzi

L’onda più idonea

A dargli l’avvio

 Stai bene allerta

Ma segui il cuore

Se la schiuma del mare

Accarezza il tuo legno

 Sarai un delfino

Divieni gabbiano

L’oceano immenso

È tuo elemento

 Nessuno al mondo

Potrà più fermare

Il fluire della vita

Nei polsi tuoi sicuri

 

 

FINALMENTE

 

Puoi dimenticare

Il rumore degli anni che passano

Le ferite aperte nella tua mente

Il brivido freddo della morte

Che ti striscia addosso

 

Puoi sentire

 l’odore pungente del sale

il profumo leggero d’un fiore

il piacere d’un gioco

che avevi perduto

 

Puoi piangere

Per il tuo poco essere

Per il tuo poco avere

Per l’angoscia struggente

Di non essere amato

 

Devi amare

Per sapere che è giusto

Per sapere che è bello

Per desiderare soltanto

 Che non finisca mai

 

A DUE NUOVE VITE

 

Quando la vostra mente

Sarà aperta

 

Vorrei riusciate a ridere

Di me

 

Che come dono per voi

Sognavo

 

Per riempire i vostri occhi

Cieli azzurri

 

Per cullare i vostri sonni

Mari cristallini

 

Gente che desidera solo amare

Da prendere per mano

 

Vorrei non riusciate a capirmi

Quando racconterò

 

Di guerre, sangue

 e fame

 

Che chiediate di smettere

Sorridendo

 

Che ormai quei tempi

Non torneranno più

 

 

VITA

 

Battito ritmo

Flusso respiro

Pianto d’anime

Affamate dannate

 

Oscuri sogni

Di vera giustizia

Mondo mai fermo

Speranza di gioia

 

Mare limpido

Flusso respiro

Ingenua evidenza

Dell’esistenza di Dio

 

 

BUSSARE

 

Nel mondo a seminare

L’intera umana stirpe

Antenati miei partirono

Arrivando senza bussare

 

Quante navi hai stivato

Di noi carne umana

Strappata alla casa

E non hai bussato

 

Nella furia del mare 

Andando giù a fondo

Porte non si vedevano

Non  ho potuto bussare

 

Qui io sono arrivato

Dove tutto è pace

Dove non ho bisogni

E non ho bussato

 

Vorremmo non turbare

I sereni vostri sogni

Non vedervi Sobbalzare

Se veniamo a bussare

 

Non siamo che il risultato

Dell’egoismo vostro

che sempre avete preso

senza aver mai bussato

 

 

 

 

 

 

Un nuovo anno

 

Un altro giro

Dell'eterno anello

Circolo infinito

Della rigenerazione

Semina grano

Per avere pane

Spandi giustizia

Per ottenere pace

 

DORMI-VEGLIA




Mi risveglia malizioso

un sogno di gioia

che in valli di pesca

e di arancia mi scaglia.




Contemplo il rilucere

dei tuoi candidi glutei

luna nuova splendente

di fredda luce nivea.




Spersa la mia carne,

da profumi d'estate

di mare e gelsomini

allettata, solleticata.




Darti la sveglia?

continuare a sognare?

chetare i sensi?

o l'estro ravvivare?




Riparare fra le tue braccia?

o dal pacifico mare

dell'illusione notturna

lasciarsi cullare?




Sento le palpebre cadere

sento placarsi il cuore

spero l'amor mio ancora

dei miei miraggi sia autore.


7.10.2003


 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito