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FINALMENTE | VITA | |||||
Un nuovo anno | DORMI-VEGLIA | IO SO PIANGERE | ANIMA DIMENTICATA | Come favilla di gioia | Madri di Maggio |
Come favilla di gioia
Io vorrei essere Anche un solo giorno Una leggera pagliuzza Soffiata dal vento
Per cieli e orizzonti Beatamente in viaggio Sul fiume fino al mare Galleggiare felice
Tornare alla terra Sull’onda più bianca Per spiaggiarmi intrepida E stordirmi nel sole
Stare così, aspettare Di rinvenire aliante E al primo nuovo alito scollarmi dal mondo.
Come favilla di gioia
7.8.2004
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Semi nel vento
Sboccio di Fiori
28-3-2006
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IO SO PIANGERE Scorri dabbasso con lieve movimento Gocciolo d'anima grondante dolore O Stilla salina di puro sentimento Esito di spirito traboccante amore Che sia tributo a immensa bellezza O sfogo amaro per repellenti gesta Sgorga lacrima! Mostra la mia dolcezza! Ecco la mia faccia. Io non ho che questa. Bari 15.1.2004 Franco Torres
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ANIMA DIMENTICATA
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SEGNALIBRO
Un fiore Si tinge di ricordi Tra le pagine di un libro
Un libro Dalle pagine note Riletto e amato ogni volta
Ogni volta Il profumo risorge
font size="4" color="#00FF00">Il profumo risorge
Di quel fiore, di quella storia immortale
grazie luna lucente rimando di giornate di sole in queste fredde inesorabili notti di viaggiatore solo
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(a Maria Mimosa, mia figlia) Ritta la testa I sensi allargati Ascolta e scomponi Gli umori dei venti Attendi serena Marinaio audace Il soffio indicato A gonfiar la tua vela La giusta marea Che il tuo scafo rialzi L’onda più idonea A dargli l’avvio Stai bene allerta Ma segui il cuore Se la schiuma del mare Accarezza il tuo legno Sarai un delfino Divieni gabbiano L’oceano immenso È tuo elemento Nessuno al mondo Potrà più fermare Il fluire della vita Nei polsi tuoi sicuri
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Puoi
dimenticare Il
rumore degli anni che passano Le
ferite aperte nella tua mente Il
brivido freddo della morte Che
ti striscia addosso Puoi
sentire l’odore
pungente del sale il
profumo leggero d’un fiore il
piacere d’un gioco che
avevi perduto Puoi
piangere Per
il tuo poco essere Per
il tuo poco avere Per
l’angoscia struggente Di
non essere amato Devi
amare Per
sapere che è giusto Per
sapere che è bello Per
desiderare soltanto
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Quando
la vostra mente Sarà
aperta Vorrei
riusciate a ridere Di
me Che
come dono per voi Sognavo Per
riempire i vostri occhi Cieli
azzurri Per
cullare i vostri sonni Mari
cristallini Gente
che desidera solo amare Da
prendere per mano Vorrei
non riusciate a capirmi Quando
racconterò Di
guerre, sangue e
fame Che
chiediate di smettere Sorridendo Che
ormai quei tempi Non
torneranno più
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Battito
ritmo Flusso
respiro Pianto
d’anime Affamate
dannate Oscuri
sogni Di
vera giustizia Mondo
mai fermo Speranza
di gioia Mare
limpido Flusso
respiro Ingenua
evidenza Dell’esistenza
di Dio
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Nel
mondo a seminare L’intera
umana stirpe Antenati
miei partirono Arrivando
senza bussare Quante
navi hai stivato Di
noi carne umana Strappata
alla casa E
non hai bussato Nella
furia del mare Andando
giù a fondo Porte
non si vedevano Non
ho potuto bussare Qui
io sono arrivato Dove
tutto è pace Dove
non ho bisogni E
non ho bussato Vorremmo
non turbare I
sereni vostri sogni Non
vedervi Sobbalzare Se
veniamo a bussare Non
siamo che il risultato Dell’egoismo
vostro che sempre avete preso senza
aver mai bussato
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Un
nuovo anno
Un altro giro Dell'eterno anello Circolo infinito Della rigenerazione Semina grano Per avere pane Spandi giustizia Per ottenere pace
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DORMI-VEGLIA Mi risveglia malizioso un sogno di gioia che in valli di pesca e di arancia mi scaglia. Contemplo il rilucere dei tuoi candidi glutei luna nuova splendente di fredda luce nivea. Spersa la mia carne, da profumi d'estate di mare e gelsomini allettata, solleticata. Darti la sveglia? continuare a sognare? chetare i sensi? o l'estro ravvivare? Riparare fra le tue braccia? o dal pacifico mare dell'illusione notturna lasciarsi cullare? Sento le palpebre cadere sento placarsi il cuore spero l'amor mio ancora dei miei miraggi sia autore. 7.10.2003 |