Gaetano Guerrieri è nato il 3
settembre ‘54 in Abriola (Potenza) e vive e lavora
a Potenza. Impiegato regionale, sposato, padre di 3 figli ama la
letteratura, lo sport, la musica, gli scacchi e il cinema. Scrive poesie e brevi
racconti che pubblica on-line su diversi siti letterari e in passato ha anche
collaborato come corrispondente con alcuni quotidiani a tiratura regionale.
Si
è classificato 1° nella Sezione Poesia al
“I Premio Nazionale Letterario e Narrativo – Federico II – “
organizzato dal Cenacolo dei Poeti e degli Artisti della Daunia con
il patrocinio e la collaborazione tecnica e letteraria della “DOMINA EDITRICE
s.r.l. e del comune di Cerignola (FG)
AD UN AMORE Nulla mi è più caro di questa stanza Queste quattro mura custodiscono i nostri ricordi Ode ad una stanza Che raccoglieva due corpi fare l'amore Ad una finestra Che filtrava l'avaro sole di maggio Ode ad un amore Troppo ingenuo per esistere ancora Troppo stupido per rimpiangerlo Troppo bello per non ricordarlo Piacenza, 1974 |
VICINO AL FIUME Ricordo un fanciullo vicino al fiume L'acqua gelida e monotona gli risvegliava la fantasia Mai più fu tanto sensibile mai più tanto felice Accanto a quel fiume lo sguardo sereno rincorreva una barchetta di carta che lottava con la corrente Abriola, 1971
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UN VECCHIO Chiunque voglia trovarmi non venga al molo É lì che ogni giorno instancabilmente aspetto che il mare mi raggiunga E mi porti con se Piacenza, 1971 |
VIENE LA SERA Viene la sera in questo povero villaggio di contadini (Come monache di clausura ci ritiriamo in celle di preghiera) Il tubo catodico c'insegna a vivere (Come un prete sull'altare della chiesa principale) Scende la sera sulle teste calve dei signori del potere (ad imbonire il giorno cosparso di frettolose riunioni) sulle rughe d’annoiati quarantenni (a ricordare il tempo trascorso sulla riva dei giorni) Il buio della sera Come un'ombra stagliata sul muro Cavalca facili speranze Corteggia corpi sudati Allontana la debole memoria Suggerisce la voglia d’eterno Ferisce d’ansia breve Nasconde piccoli peccati Soffoca grandi dolori Viene la sera e tu mi chiami – talvolta - Senza parole i nostri lunghi discorsi Come lampi saettanti in cielo Piccoli sussurri come stelle d'orsa maggiore Brevi gesti di tutta la vita Delicate carezze lungo il corpo Potenza, 2002
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E SAREMO NUOVAMENTE INSIEME
Ti cercherò In ogni oscura strada dal passo ignoto Fra le tombe d’ogni memoria possibile Tra i fulmini che squarciano il cielo Ti troverò Tremante di paura sulle foglie di bambù Tra bende di garza avvolta Legata, stanca e arresa nei pensieri Ti riconoscerò All’ombra della debole pioggia Pensierosa e assente Bella come un papavero tra il grano maturo Ti toccherò Picchiettando con le dita sulle finestre tremanti Come raffiche di voce urlanti In silenzio, sfiorandoti le mani Ti parlerò Giocando coi piccoli sassi della strada Con gli occhi inumiditi dal pianto Sulle perdute sponde della fredda tenerezza Mi riconoscerai Nel limo di sabbia che increspa la trasparente brezza Nelle mani intente a seguire il calare del sole Nella dignità avvolta dall’affaticata vita Mi toccherai Ascoltando i battiti del tuo perduto cuore Come il vento caldo sulla debole fiamma Dignitosamente rannicchiata nel lieve sorriso E saremo ancora insieme Nelle notti di luglio inoltrato Sul tetto di nubi striscianti Nel tempo che ritorna Potenza, 2002 |
ESSERE Io sono l'indicativo presente e assente di questo vivere di me stesso Io sono stato forse non ricordo il mio passato prossimo Io imperfetto ero, come tutti Io fui qualcosa il mio passato remoto Io sarò un futuro semplice e difficile Ch’io sia un congiuntivo improbabile e presente Che io fossi il mio imperfetto congiuntivo e reale Io sarei, il mio condizionale senza senso Sii il mio imperativo ideale Essere il mio io infinito ed irrealizzabile Essendo, il gerundio senza protezione Potenza, 2001
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Butta
via quel nero mantello, mamma e
più non piangere è
domenica, giorno di festa e
vesti di gioia le tue ore come
il tempo passato Potenza,2001
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Restare
sospesi Potenza 2001
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A.A.A. CERCASI DISPERATAMENTE (ASPETTANDOTI) AspettandoTi
in un giorno di pioggia quando il tempo è solo noia allungata a
dismisura; in silenzio, con la sola musica dell'orologio a pendolo,
sulla parete, ascoltando il cuore e il cervello che non vogliono altro. (Pensieri
come alla deriva, in calma angosciosa; idee perdute nei meandri
imperscrutabili della mente e una nenia è come urlata nel silenzio di
questo niente). A.
A. A. Cercasi disperatamente Vita,
interessi… Amore Attendo
e, come sempre, ardo, temo e t'amo Cercasi
te… Che volutamente m'ignori Che
non chiami ed è l'unica cosa che dovresti fare Che
mi vuoi e non vorresti altro Che
soffri stupidamente e aspetti, come me Così
io Ti aspetto, appeso come un chiodo alla parete, attaccato agli
ingigantiti e sbiaditi ricordi; incollato a questa stupida speranza
trascino i pensieri in lande sterminate ed il pianto antico, dimentico
dell'essere, si perde in un ghigno inespressivo. (Fuori
il mondo distratto, l'ambigua stagione mutata che si vendica con la
pioggia, gente indaffarata si lascia sopravvivere col niente e una
musica, ora, triste e malinconica, mi giunge alle orecchie e fa da base
a questa sterminata inutile agonia). Potenza, 2001
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APOSTROFO
& VIRGOLA
Congiuntivo
e condizionale Potenza
2000
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Non
so da dove vengo
È
una speranza da ritrovare
È
una donna da cui scappare Piacenza
1974
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C'ERA UNA VOLTA
UCCIDERE UN SOGNO
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TUOSSIMORO
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SPINOSO E SELVATICO
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SOAVE FANTASIA
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SARÒ AMORE E
PASSIONE
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