Generoso Iorio

LA TRAGEDIA DI S. ANASTASIA Pierangelo Bertoli Popoli innocenti Betlemme in fiamme
SOGNO DI NEVE DOVE STIAMO ANDANDO ? DIMENSIONE DEL PASSATO STORIA D’AMORE
Padre Pio      

 

Padre Pio

 

Stella

in un mondo

quasi irrespirabile

paglia/fuoco:

combustione d’amore.

L’aria non è buco nero

ma un miscuglio di odori

e di energia.

Il convento

la tua vita

ubiquitari in chiese

della mente.

Mistero

in un bicchiere

senza fondo.

Chi cerca soluzioni

trova rocce.

La scorsa  estate

a Pietrelcina

respirai intenso profumo.

Forse,un’essenza

di vero Paradiso?.

Felicita’ di un attimo

che mi sciolse

negli occhi

lacrime d’amore

e gocce salate

di un mio

fragile dolore.

 

(Generoso Iorio-San Giorgio La Molara-Benevento-1988)

 

 

 

 

 

 

 
 
Nati da lontane stelle
il sorriso e' sbocciato da un'ombra nascosta
e si e' aperto interamente al tuo risveglio.
Siamo di una dimensione che riflette il passato:
una pianura,un ponte,un castello,una donna che
diffonde un profumo sconosciuto
un uomo innamorato in un bosco perduto.
Una lacrima ha rivivificato
un giglio solitario e inaridito.
L'uomo cerca  un amore lontano
ignorando che il presente e' lo specchio di ieri.
In tasca ha una chiave che reca
in testa uno stemma di Re.
La sua mente ricorda un cavallo
che su strade accidentate
solleva polvere muovendo il grano.
Ed una gonna lunga
di cielo e di notte colorata
con una sottana merlettata.
E l'uomo piange,piange
e le lacrime gli bagnano le labbra
aride,appassionate,frementi ed arrabbiate.
Ad un tratto appare un menestrello
che canta con voce sottile:
"Coraggio,coraggio, il tempo e' pietra
il sole e' vita,il cavallo e' gia' pronto.
L'oro di tuo padre Re padrone
non vale.Il Re non sa sognare
e'di marmo,materia grezza,ghiaccio di bosco".
 
D'incanto una donna giuliva
in groppa ad un bianco cavallo
bella come una stella di sera
con voce sonora e sincera
dice all'uomo :
Amore fuggiamo
gli alberi ci nasconderanno
andremo lontano lontano 
dammi la tua tremante mano!.
Tempesta di pioggia
montagne di fuoco
nuvole nere gonfie di pioggia.
Galoppa,galoppa,galoppa
la pioggia diventa tempesta
lampi,tuoni,ed il vento
che si diverte a ferire la foresta.
Il cavallo e'sfinito,rallenta,va piano
si ferma,si piega e poi muore.
Gli amanti proseguono il cammino
tra rovi,rami spezzati.macigni taglienti.
I loro piedi rivoli di sangue.
All'improvviso una freccia
colpisce l'uomo che cade ferito a morte.
La donna urla,piange,si dispera,
viene presa da un soldato che la porta
dal Re che la fa rinchiudere in una torre del castello.
 
Le tue labbra sono meno feroci
le lacrime meno atroci.
E' la mente che resta confusa.
La nostra epoca e' il "passato"
l'oggi e' un "cerchio diverso"
in cui noi siamo sempre gli stessi
ma ci sentiamo confusi!.

 

 

 

 

 

STORIA D’AMORE

(23 novembre 1980)

 

La vita cuce uomini e cose

< sono impolverate.

Calcinacci dolore stupore

sul tuo viso un bianco candore.

La casa di "pasta cresciuta"

nella melma di colpo è caduta.

Ti sei posata come una rosa

che ferita gravemente dal vento si posa

su una terra che  insensibile frana

e diventa crudele disumana!.

(Generoso Iorio)

 

 

Pierangelo Bertoli

 

Artista di frontiera

quante volte

il filo spinato

ti ha ferito la carne

ed il sangue si è trasmutato

in coraggio,forza,impegno civile.

Scoppiano lacrime

che si frantumano

in pezzetti freddi, solitari, disuniti.

Sei volato nel giardino di Augusto

dove i sogni di Rock'n roll

non sono piu' una traccia

incerta e sconosciuta.

 

Poeta vero

sognatore come me:

piccolo filo d'erba

nel mare tempestoso

di questa vita straniera

meretrice d'alto bordo.

Un groppo alla gola

frena un urlo disperato

per la tua partenza inaspettata.

Sulla finestra gocce di pioggia

scendendo veloci

ricordano la brevità

del tempo umano.

Il vento soffia ancora

soffia e porta il tuo ricordo

con le sue grandi emozioni.

 

 

        12 ottobre 2002

 

Betlemme in  fiamme

 

Fiamme alte rasentano

in fumo trasparente

icone tremolanti.

Piazza della mangiatoia

ricorda Cristo

in fasce ed immolato

per un'umanita'

senza substrato.

Ombre vaganti speranzose

nella minuscola strada dell'umilta'

che porta alla basilica cristiana.

Negli occhi immagini

di visi sanguinanti

alcuni in piedi

altri rantolanti

e intrappolati nella rete di Caronte.

 

 

Generoso Iorio   28 maggio 2002

Popoli innocenti

 

Kosovo

uomini contro uomini

poco sangue

in soldati malati

ed in bimbe che rantolanti

abbracciano una notte

senza stelle.

Intifada,

mitragliatrici impazzite,

uranio impoverito,

bandiere bucate,

bombe,filo spinato,

perdute vite.

Israeliani, palestinesi

sparano pallottole cieche.

Menti scosse,stordite.

Angeli neri in cuori induriti

fomentano sentimenti-canaglie

su campi minati.

 

Mohammad è morto

e l'angelo bianco

ha liberato dal suo corpo

un'anima di neve.

Popoli  innocenti  senza piu' voci

in gola.

Visi con lacrime

divenute

croci ghiacciate .

 

Una  bianca colomba è rossa,

è ferita

e  cerca disperata un angolo

gridando:Vita,vita!!.

Un bambino urla nel pianto:

"Signori della morte

vogliamo vivere ed amare,

avere uno spazio per ridere

e sognare un mondo senza armi,

una terra di pace

dove il fuoco del bene

brucia un albero di Caino."

     20 Febbraio 2001

 

 

 

SOGNO DI NEVE

L'immagine
del tuo viso
riemerge nei miei occhi
dalla nebbia malinconica
del tempo.
Ed i tuoi occhi
le labbra
ed il sorriso
trasmutandosi in neve
si sciolgono
assieme
alle mie lacrime.

Stazione di Napoli:
"Signori in carrozza,si parte".
Una voce vicina
che appena sentiamo.... .

Ieri ti ho rivista
piu'
bella di allora
e all'improvviso
il mio cuore
ha martellato
forte forte
all'impazzata.
Con i capelli
una tempia
mi hai sfiorato
e dolcemente
per malia
nel sangue mio
sei entrata.
Estasi breve
e una puntura di dolore.
Vento
sei stata vento
impalpabile
di tramontana.
Sogno
sei stata un sogno
bellissimo
di neve!.

(2 febbraio 2003) 

 

DOVE STIAMO ANDANDO ?



Liberi sogni, cristallizzate lacrime

che si sciolgono

al sole

e bagnano una pietra lercia e scura.

Nei tuoi occhi inquieti

che riflettono un amore farfalla

c'è un po' di rosso

per polvere di strada.

I tacchi alti, una buca,

attenta,

Vacilli

ti prendo per un braccio,

sfioro il tuo corpo  adamantino

che profuma di bellezza .

Odore pungente pane fresco

dal fondo di un portone sgangherato

di vico S.Domenico Maggiore.

Un ragazzo con giacca consumata,

nelle mani un vassoio caffè fumante,

cammina mestamente tra la folla.

Tocco i neri capelli

ondeggianti al vento:

felicità momento breve.

 

Dove stiamo andando?

i fossi sono tanti,

ma, noi li salteremo,

camminando, camminando.

 

 Generoso Iorio (23 novembre 1990)


 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito     

          | 

style="line-height: 150%; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; margin-bottom: 0pt">  

Dove stiamo andando?

i fossi sono tanti,

ma, noi li salteremo,

camminando, camminando.

 

 Generoso Iorio (23 novembre 1990)


 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito     

          |