Giulia Zanata
 

Angela Giuliana Zanata detta Giulia è nata a Bologna da padre veneto e da madre ligure. Il nonno materno Pietro era di origine toscana, ma, quando conobbe la nonna Erminia, proveniva dall'Umbria dove risiedeva la famiglia. Purtroppo non l'ha mai conosciuto, perchè, per ragioni politiche, si era rifugiato in Argentina, lasciando le figlie ancora adolescenti alla madre e portando con sè i figli maschi. Non tornò più in Italia. A lei è sempre mancata molto questa presenza.
Giulia vive a Todi, in Umbria, dopo aver vissuto in varie città d'Italia. Ha cresciuto i suoi due figli fino all'adolescenza in Sicilia, dove il suo carattere si è magicamente definito. Ama le persone con tutto ciò che di bello sanno produrre e le piante, gli animali,il mare...  e spesso si sofferma a stupirsi guardando in su verso il cielo.
 

Altre poesie  /  Racconti

In Umbria sul treno

Il nuotatore 

GIARDINO SPIAGGIA STAZIONE Mio padre  E' arrivato di corsa
"Ti ho visto americano"    Felicità Dopo lo sgomento e il dolore Primo mattino La polvere d'autunno   Il pallone rosso del sole   .......Ridevano i delfini....
Piango Donna Ridate vita alla poesia figli del tempo! bambini dubbio DUBBIO RAGAZZI
rosa            

 

baciando
ancora
meravigliandomi
benevolmente
infiniti
nascosti
istinti...

 

 

 

 

 
dovere
ubbidire
benevolmente
barando
infinito
ottundere

 

DOVERE
UBBIDIRE
BARATTO
BARANDO
ISTERICO
OSSEQUIO

 

 

 

 

 
RIVEDERE
ANCORA
GIOCHI
ZAMPILLANTI
ZUCCHERO
INFINITI...
 

 

 

 

 

rivedo
ornitorinco
salutare
amoroso...

 

 

 

 

 

 

 

Donna

 

Donna senza stilistica
donna senza retorica
donna che non subisce
donna che lotta

Donna che si esprime
donna che ascolta
donna inviolata
donna rigenerata

Donna amante
donna piangente

Donna che ama
e che amerà sempre
 

 

 

 

 

 
...................................................
E' vero che è morta in Russia la poesia?
Dentro la scuola di Beslan?
 
E' morta nella fuga di Igor
terrorizzato sotto la paglia
vicino a una capretta?
E Ilona?
Dov'è Ilona?....
Dov'è?
 
Forse la poesia agonizza ancora?!...
Sotto tutti quei corpi
spenti nel sorriso
dell'incontro...
 
E ora ditemi,
se siete figli del tempo....,
Dove va il tempo?
 
 
 
 

 

 
 

Madre terra

vedo le tue zolle

aperte al debole sole

vedo le querce

i cespugli, le case, i fiumi

che ti ornano

 

Vedo uomini 

e animali stanchi

 

O' madre terra

aiutaci a trovare

la giusta via

per rispettarci

e convivere in pace 

 

Le nuvole basse nel cielo

Il mare d'argento

Moschini saltano sulla sabbia

 

Lontano due giovani

si abbracciano

 

I pensieri inghiottiti

dalle onde

rumoreggiano qui sulla rena

 

Il mare pare calmarsi

Qualche barca stampata in lontananza...

 

Ed ecco il nuotatore

Vien da lontano

e lontano nuota

in linea con la spiaggia

 

Va verso ponente

e le sue braccia ordinate

si alzano sull'acqua

come due ali...

 

Ho ritrovato l'inno alla vita !

 

 

 

G iravo pensosa

I ntorno alle piante e

A i roseti

R ipetendo a me stessa

D ove sto andando?

I nevitabilmente andando?

N on potendo volare come farfalla

O ltre la siepe di bouganville

 

 

Si intravedeva il mare

Passando lungo la pineta

I bambini saltellavano intorno

Al mio fianco un uomo muto

Giravo lo sguardo in cerca di appigli

Gestivo parole e sorrisi

Inutilmente cercando

Aiuto

 

 

 

 

Stazione radio3

Ti tengo a me vicina

Accanto a me

Zetina

Inseparabile cagnina

Osserva le mie mosse

Navigando sorniona con gli occhi

Entro i limiti della cucina

 

 

Con mio padre

ho ritrovato la dolcezza dei rumori

Con mio padre

ho ritrovato la pace delle lacrime

Con mio padre

ho ritrovato l'armonia della famiglia

Con mio padre

ho riscoperto l'amore

il vero amore

che è donare...

 

Grazie padre

con te ho ritrovato la poesia

 

"Ti ho visto americano" 



Ti ho visto americano
crocifisso a un muro
col tuo cartello
alto fra le mani

La gente che premeva
non leggeva il cartello
ma vedeva te
uomo ancor giovane
col viso tirato ed emaciato

Stranamente ti ho rivisto poi
che andavi...
Fragile uomo 
uscito dalla folla paurosa

Eri teso e ti ho fatto parlare
Mi hai mostrato il cartello
scarabocchiato in biro...

Ho colto la tua stanchezza
la tua rabbia il tuo dolore
la tua paura...

Ti ho stretto la mano
e tu mi hai 
abbracciata e baciata
come figlio che parte per l'ignoto...

Ciao Americano !



 

Felicità è comprare per due euro un ranocchio e una libellula fatti con esili foglie nuove di palma da un cinese che col suo dolce italiano mi ha spiegato che ha imparato quest'arte  da bambino.

Felicità è aver manifestato il mio dissenso e aver visto che siamo in tanti con le nostre parole, i nostri cartelli, le nostre bandiere.

Felicità è vedere che finalmente le persone si guardano negli occhi....

Felicità è avere incontrato tanti amici e nuove persone che ti parlano come se ti conoscessero da sempre.

Felicità è aver capito che la nuova bandiera che sventola sulle nostre teste ci unisce in un proposito comune.

Felicità è accorgermi che vicino a me c'è sempre qualche giovane e che abbiamo voglia di comunicare.

 

 

Dopo lo sgomento e il dolore

 

fra le mie mani

parole di pace...

una bella giornata di sole

un cane che abbaia felice

la vocetta di Tommy

che mi riconosce

al di là del filo...

La luna che dondola piano

nel cielo stellato

e saluta e sorride...

e il dolce sussurro

qui nella mia casa

dell'onda del silenzio

 

 

 

 

 

Sono corsa alla spiaggia a raccogliere conchiglie

Nel connubio del mare e del cielo

ho visto uomini e donne

che camminavano in silenzio sulla dolce battigia

Nulla conta lì sulla spiaggia

Il mare, la sabbia, il sole, le conchiglie, un pattino giallo

e l'anima nuda

 

copre il nuovo mattino

Tutto è sospeso fuori

Eppure ho voglia di ballare

sento le mie braccia ali

 

Un mattino così vide la bimba

e la donna oggi

ha gli stessi occhi

 

 
***...***
 
 
 
 
 
 
 
 
 

e si è tolto il cappello

Mi ha dato i fiori

che vi aveva nascosto

I suoi occhi erano felici

e teneri e pieni d'amore

 

Sono stata inondata

da tanta vita

 
 
***...***
 
 
 
 
 

 

 

Mi guarda attraverso la trina

dei rami e delle foglie...

Sembri una grande arancia sole!

Le rondini da tempo lavorano

coi loro veloci voli

e mille richiami

e tuffi e balzi nel nido qui sopra...

 

Un nuovo giorno si apre alla vita

 

***...***

 
 
 
 
 
 
voglio ridere anch'io......
 
 
***...***
 
 

 

dopo il 12 novembre 2003
 

vasti uccelli di mare

tutti quei figli morti

in quelle bare ornate

abitano la tempesta

con ali da gigante

piango

e piango

perchè non cambia nulla

e a quel nulla

io mi aggrappo

e stendo le ali al cielo

 

Lo so tutto è finzione

l'adesso è già passato

e i figli sono morti

son freddi senza sole

 

Il vento è alle mie spalle

e riscopro il colore

se voglio dar l'esempio

e andar nel sole

 

(a radio 3 sta cantando A. Ferré)

 

 

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito