Giuseppe V.

SOGNO

Malattia Nera 

"Paesaggio di un circolo vizioso"

"Avvolgendo"

 

SOGNO

Mille ninfe danzanti
al tempo della pioggia scrosciante
che si unifica con altra acqua stagnante
gli insetti sembrano impazziti spazzati
via dal vento.

Malinconia, portami via
in sentieri noiosi in paesaggi grigi
nel candore di palazzi bianchi
in deserti neri in case abbandonate 
senza luci dorate.

Gli alberi cantano al suono della pioggia
e compiono nuove ed eterne melodie.
Le lucciole formano torce che gli orsi useranno 
per vedere lo spettacolo.

Un cielo senza stelle; un mare senza pesci;
un corpo senz'anima.

Che gli occhi, come le luci, si spengano.
NOTTE.


Malattia Nera

Quando qualcuno scorge brutti significati dalle belle cose;

 Quando ci si accorge di non aver voluto rischiare il sicuro per l'incerto.

 Come vortice nel cielo

fresco suono di giochi sonori

Aria di un qualunque morente, la più pura.

 Nascosto dietro un albero ad aspettare il momento adatto

per gridare.

Uscire fuori dal nascondiglio e scoprirmi reale e scoraggiato.

Disperazione.

 

 

Momento di suono, di piena armonia.

Sublime equilibrio.

Come se tutto ciò che solitamente non m'aggrada si fosse risolto in magia,

in momenti argentati.

Nostalgica ora è la mia espressione

di paesaggi futuri

che vengono e già mi mancano.

 

Come un trauma mi ha

colpito

Come un pugno mi ha

sconvolto.

 

Avendo avuto la certezza che la mia invincibilità

è morta e che se mi cade una foglia giallo-marrone,

portata dal vento, in testa,

non è per chissà quale motivo,

semplicemente ho avuto la funzione di cuscino

per ciò che è l'immagine più chiara della Morte.

Osservando l'apparente staticità della superficie di una Vecchia Romagna,

mi accorgo dei rumori che inevitabilmente

si propagano nell'etere.

 

 

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