d’inverno,
tutto m’hai dato
come
nuovo e addivenire.
Del
cielo, nel pigro suo mutare,
hai
mostrato a me più
intensa
stagione e
come
gia’ non paghi il
battere
di stanche ore
oltrepassate.
Ed
ora, ancor quest’oltre
tu
addivieni, cui sento
colori
e suoni su fresca
pioggia
che
sorprende il mio
fertile
sentire. E disseto così
questa
stagione nel pensiero
che sempre
bellezza
ti sia.
Silenzi
d'ambra
adornano
strade: è quasi luce
oltre
il piovasco, e notte
dissolve,
dell'or nel volger,
silenti
mattutine.
M'avvolgo,
sì
ebbro,
in parole che lontani
odori
consegnami : or profusi
dal
duro sonno, negli occhi.
I
nostri.
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